CAPITOLO 12

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MELISSA

Mi sdraiai sul mio letto e pensai al pomeriggio appena passato. Avevo contribuito al bacio di Andrea solo perchè avevo intravisto Simone in cucina. Ma perché ci spiava? Mi alzai e andai alla mia scrivania a prendere il mio diario. Era stupido scrivere un diario a 19 anni ma era l'unico modo per sfogarmi, siccome oltre a Bea non avevo mai raccontato a nessuno i miei segreti. Cercai sopra la scrivania e non lo trovai. Cercai nel primo cassetto, poi nel secondo, poi nell'armadio e sotto al cuscino. Niente. Cercai sotto al letto, nel comodino, e di nuovo sulla scrivania. E di nuovo non trovai niente. Allora scesi in sala e cercai bene tra i divani, anche se ero sicura che non lo avevo mai fatto uscire da camera mia. Cercai in cucina e in bagno. Oddio. Ripensai a questo pomeriggio, a come Simone ci spiava e al fatto che poi era salito in camera. E se l'aveva preso lui? In fondo, qualcosa su di lui l'avevo scritta e non potevo permettere che la leggesse. Salii di corsa le scale e bussai fortemente alla porta di Simone. Quando sentii Avanti, entrai, infuriata.

"Ciao bella, cerchi qualcosa?" Mi ha chiamata bella. E se avesse davvero letto il diario?

"Non fare il finto tonto!"risposi e andai a cercare sulla scrivania. Lui mise via il libro di Storia e rimase a guardarmi.

"Sei buffa!"

"Ma piantala e dimmi dov'é!"gli dissi.

"Forse ho capito di cosa parli!"

"Forse?"

"Apri il secondo cassetto del comodino." Andai di fretta al comodino, nonostante lui era sul suo letto, quindi molto vicino a me. Aprii il comodino e trovai un preservativo.

"Ma vai al diavolo!"gli dissi.

"Non era quello che cercavi?"

"Te lo faccio mangiare questo se non mi dice dove hai messo il mio diario!"

"E cosa me ne faccio io del tuo diario? Ho già i miei compiti da fare."

"Spiritoso!"dissi e aprii il primo cassetto. Eccolo lì.

"Ti odio, Simone, davvero!"

"E quello cos'é? E come ci é arrivato in camera mia?"

"Questo me lo devi dire tu!"gli dissi, alzandomi e mettendo le mani sui fianchi. Si alzó anche lui.

Non ti avvicinare ti prego, pensai.

Ma lui non leggeva nel pensiero. Si avvicinó fino a distare due centimentri da me, mentre io sentivo il mondo crollare. Ma ero incavolata e questo mi fece riprendere. Gli diedi uno schiaffo e mi allontanai.

"Mi dici cos'è quel robo?"

"È un diario segreto, coglione. SEGRETO. Come ti é venuto in mente di entrare in camera mia e prenderlo?"

"Non l'avevo mai visto prima."mi disse con un tono innocente. E diamine, sembrava davvero serio.

"Non l'hai letto vero?"

"No. Te lo assicuro!" Uscii dalla stanza.

"Aspetta!"mi disse e mi fermai.

"Perché temevi che l'avessi letto? Hai dichiarato il tuo amore verso i miei confronti percaso?"

"Ma vai a cagare!"gli risposi e me ne andai sul serio.

SIMONE

E questa storia del diario da dove spuntava fuori? Io non avevo mai visto quel diario lì.

...Lascia stare, le femmine non sono stupide. Ha capito che non l'hai letto e farà finta di niente...

Forse la mia coscienza aveva ragione. Andai verso camera sua e bussai. Lei non rispose.

"Posso entrare?"chiesi ma non sentii la risposta. Cosi entrai. Lei era lì, addormentata nel suo bel letto. Mi guardai intorno e mi accorsi delle bellissime foto alle pareti. In mano stringeva il suo diario. La coprii bene e uscii dalla stanza. In fondo, potevo mostrarle molto odio, ma sapevo di voler bene a quella ragazza. Beh forse un pó più di volerle bene.

PIÙ MI ODI, PIÙ IO TI AMO♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora