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POV'S LEONARDO

Mi chiamo Leonardo, ho 25 anni.
La mia vita è uno schifo fino a quando non è arrivata lei, la mia Giulietta.
Fin da piccolo non ho avuto una bella vita, 25 anni fa, quando mamma mi ha partorito, sono stato abbandonato in un orfanotrofio. Fino a 6 anni sono rimasto li poi mi ha adottato una famiglia malvivente da cui dopo sono scappato quando avevo 14 anni. Ho vagato per Los Angeles insieme ad altri miei amici orfani e malviventi come me, insieme abbiamo iniziato a giocare a basket per le strade ma subito abbiamo iniziato a fumare, ci faceva sentire grandi e potenti agli occhi degli altri, cosa che però non era vera ma noi non lo pensavamo...a 16 anni è iniziato lo spaccio e l'uso di droghe, soprattutto eroina in vena e hashish. Ne abbiamo sempre fatto uso, ciò ci rendeva un gruppo che la città e la polizia non amava quando poi fummo maggiorenni iniziammo a comprare armi e ne facevamo un uso illecito. Ci macchiammo anche di un omicidio che poi nessuno scoprì mai.
Purtroppo iniziammo per colpa di alcool e droga ad andare con le puttane...ma ora è tutto finito, ho promesso a Elena che non avrei mai più fatto queste cose.

15 agosto

Mi alzo dal letto, mi ricordo della settima scorsa, è stato bellissimo e lei era bellissima, Elena è l'amore della mia vita e la amo tantissimo.
Robert, un mio amico che abita con me, mi riporta alla realtà dicendomi che sta sera ci avevano invitato (quelli dalla vecchia compagnia di drogati) a mangiare qualcosa e poi a fare un giro.

"Fai come vuoi, io non farò più niente con loro."

"Dai Leo, un'ultima uscita!!" Disse ridendo

"non voglio ritornare ai brutti tempi!"

"Da quando ti sei santificato e diventato un prete?" Mi guardo ridacchiando

"Ha ha ha, non è divertente!"

"La forza di reagire però non ti manca!"

"Posso spezzarti in due" dissi alzandomi con rabbia e dirigendomi verso di lui

"ok calmo..."

"A che ora è sta sera?"

"Alle 20:00" disse prima di sparire in cucina

Arrivarono in fretta le 20:00 e ci ritrovammo con tutti, ovviamente avevano in mente di fare cose non troppo belle...andammo a cena poi fecimo un giro per L.A., andammo in un vicolo strano...abbastanza buio e non vi era nessuno. Manuel prese fuori una scatolina...

"Ehi Leo, non fare il santarellino, prendi" disse porgendomi una siringa con un liquido trasparente

"No, Manuel, ho chiuso con quella roba"

Jason da dietro mi piantò un ago nella schiena e in velocità mi inietto un liquido stordente.
Ora non capivo più niente, Manuel mi diede in mano la siringa e mi disse di iniettarla nella vena del polso.
Io, molto fuori di testa, prima presi in bocca la siringa vera e propria, la parte in plastica, non l'ago, tolsi il beccuccio poi mi piantai l'ago nella vena. Bruciava, bruciava un casino ma io non capivo niente, dopo averla presa sentii alcune parole pronunciate da Lucas.

"Il nostro capitano è tornato! Ora dobbiamo fare fuori lei.."

Reagì d'istinto aggredendolo

"Provate solo a toccarla e vi ritrovate la testa staccata dal corpo!" Dissi barcollando.

La droga comunciava a fare effetto.
Manuel mi colpi la testa con una mazza da baseball.
Caddi a terra svenuto.
Erano le 4:45 di notte e in strada nessuno poteva aiutarmi, ero solo, drogato e svenuto con il sangue al naso e tagli sulla faccia, provocati da loro dopo lo svenimento.

FINE POV'S LEONARDO

16 agosto (6:30)

Ricordo la settimana scorsa, mi manca Leonardo, è stato bellissimo, ora è presto ed ho bisogno di fare una camminata per le stradine ancora vuote di Los Angeles, amo veder il sole sorgere da dietro il mare.
Esco di casa e vado in centro, oggi ho deciso di fare un giro diverso, voglio andare nella parte meno frequentata così da vedere nuove parti.
Percorro il lungo viale in cui abito, me lo lascio alle spalle ed entro in città varcando il cartello "Welcome to L.A." posto in tutte 4 le entrate della città.
Vedo la scrita Hollywood, ciò mi fa sentire bene, molte persone vorrebbero vederla ma non possono ed io sono fortunata che tutte le mattine la vedo.
Vado nelle viottole con il pavimento in cocci e mentre cammino vedo in una piccola stradina a fondo chiuso, un corpo per terra.
Il cuore inizia a pompare di più, mi avvicino al corpo per sentire se è vivo, voglio vedergli la faccia...la vedo...solo qualche secondo dopo realizzo che è Leonardo quel corpo svenuto che giace li da qualche ora.
Vado vicino alla sua faccia, tutta insaguinata. Chiamo il 118 intanto mi siedo a gambe incrociate e appoggio la testa di Leo sulla mia coscia e mi metto a piangere, una goccia finisce sul suo bellissimo viso e subito si mescola al sangue.
Sto guardando in su quando sento una mano posarsi sulla mia.
Quasi come avessi visto un fantasma guardo Leo e scoppio a piangere mentre lo stritolo in un abbraccio.

"Leonardo" dico piangendo
"Tranquillo andrà tutto bene"

Lui non dice niente, si limita a guardarmi con gli occhi lucidi e doloranti.
Arriva il 118 che lo carica d'urgenza sull'ambulanza, mi dicono di salire, io come una scheggia mi fiondo vicino alla barella dove Leo è coricato, gli stringo la mano e prego che vada tutto bene.
Arrivati all'ospedale lo fanno entrare in una porta e spariscono.
Attendo seduta sulle sedie verdi dell'ospedale, intanto avevo chiamato Gaia per dirle tutto, ero disperata, stavo pensando le peggio cose che potessero succedere a Leonardo.
Gaia arrivò in un battibaleno, la adoro, aveva avvisato anche gli altri, che arrivarono insieme a lei.
Gaia mi abbracciò subito anche Mary e Ian lo fecero.
Dopo un po di tempo si vide comparire un ragazzo barcollante aiutato da un medico...il mio Leo!
I miei occhi si riempirono di lacrime che poi si riversarono sulla sua camicia a fiori blu, infatti, ero già corsa ad abbracciarlo.
Ci guardammo negli occhi e lui vide la mia paura e mi baciò la fronte.

"Ora sono qui..."

Io non dissi nulla, gli presi il viso e lo baciai.

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Salve, sono al mare e sto scrivendo comodamente seduta sul lettino😂
Questo capitolo è troppo triste😍 ma lo adoro, spero che piaccia anche a voi💚

Me and you || Leonardo DiCaprio ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora