Capitolo 6

17 4 0
                                    

Ma l'unica cosa che volevo era la vendetta. Non una vendetta personale, ma riferita alla persona che ho sempre avuto affianco fin dalla nascita, riferita alla persona che mi è stata portata via.
Ero deciso ad avere questa vendetta e non avrei permesso a nessuno che poteva ricordarmi quel numero di avere pace.

Appena Luke finì di raccontare ciò che era successo portai le mani sul viso cercando di reallizzare quello che mi aveva detto.
"Oh mio Dio." Sussurrai.
Lui alzò le spalle "Ti avevo detto di stare lontano da Michael. Non sai che tipo di persona è."
"Q-quindi Michael ha ucciso il tuo migliore amico." Balbettai guardando davanti a me.
"Non è mai stato incolpato nessuno. Tutti pensano ancora che sia stato un suicidio anche se io ero li. Ma chi avrebbe mai creduto ad un ragazzino stupido che avrebbe dato di tutto per lui? Nessuno."
"L-luke mi dispiace." Sussurrai, più a me stessa che a lui credo.
Lui annuii leggermente e continuò a guidare.
Lo guardai per poi guardare la strada e notai che prese un'uscita diversa da quella per la scuola.
"Luke dove stai andando? La scuola è dalla parte opposta!"
"Infatti non stiamo andando a scuola." Ridacchiò.
"E dove? I miei si incazzeranno tantissimo, è appena il secondo giorno."
"Sta tranquilla." Ridacchiò ancora "Voglio farti vedere un posto."
"Ma io..." non riuscii a finire la frase dato che lui mi interruppe.
"Zitta."
Mi arresi ed appoggiai la testa al finestrino chiudendo gli occhi.

"Eccoci qui." Il ragazzo scese dalla macchina venendo ad aprire la portiera del mio lato e questo suo gesto, stranamente gentile e carino, mi fece sorridere ed arrossire.
Lui ricambiò il sorriso, Dio com'era bello.
"Dove siamo?"
Lui mi tese una mano "Vieni con me."
Presi la sua mano e iniziammo a camminare.
"Chiudi gli occhi." Mi sussurró mettendosi dietro di me.
Li chiusi e sentii lui poggiare le mani sui miei fianchi.
Mi mordicchiai il labbro sentendo lui stringere la presa su di essi.

Dopo un po' di cammino sentii il suo viso vicino, forse troppo vicino, al mio orecchio.
"Aprili." Mi lasciò un bacio sul lobo facendomi rabbrividire.
Aprii lentamente gli occhi trovandomi su di una scogliera, sotto di questa c'era una vista stupenda della spiaggia e del mare.
"È bellissimo qui." Gli sorrisi e lo vidi sedersi su di uno scoglio.
"Vieni qui." Indicò il posto affianco al suo.
Andai a sedermi e lo guardai, puntò i suoi occhi nei miei facendomi deglutire ed arrossire.
"Sei così carina." Ridacchiò ed io di conseguenza mi coprii gli occhi con le mani girandomi di spalle.
"Hey dai. Girati" mi abbracciò da dietro.
"No." Sussurrai.
"Si." Mi strinse più forte e pian piano sentii il suo respiro sempre più vicino al mio collo dove lasciò un piccolo bacio.
Mi lasciai sfuggire un lieve gemito ed arrrossii ancora di più, non ero per niente abituata a questo.
"Hai ancora intenzione di scappare via da me?" Morse il mio lobo "Sono l'unico amico che hai."
"Mich-" mi interruppe.
"Non credo che tu voglia essere ancora amica di Michael, sempre se non vuoi fare la stessa fine di Ashton." Passò lentamente la lingua su una parte indefinita del mio collo.
Chiusi gli occhi portando la testa indietro.
"Luke cosa stai facendo?" Sussurrai.
"Shh." Lasciò dei piccoli baci fancendo uscire dei sospiri dalle mie labbra. "Ti piace?"
Annuii avvicinandomi di più a lui.
"Tu appartieni a me." Morse sotto l'orecchio.
Gemetti un po' più forte facendogli premere le dita nei miei fianchi.
"Hai capito?" Iniziò lentamente a succhiare.
"Si ho capito." Portai una mano sulla sua coscia stringendola. "Luke non-non fare niente ti prego."
Si allontanò dal mio collo, anche se quella tortura era fottutamente piacevole, preferivo che smettesse, anche se Luke era uno stronzo era fottutamente sexy e questo non avrebbe portato a niente di buono.
"Allora? Mi scapperai ancora?" Mi guardò negli occhi.
Io scossi la testa. "No, ma ad una condizione."
"Mi dica signorina Mikaelson." Mi prese in giro facendomi ridacchiare e guadagnandosi uno schiaffo sul braccio.
"Non prendermi in giro. Comunque... non si fa niente di quello che io non voglia, poi per il resto mi va bene conoscerci."
Lui sorrise. "Mhh okay. Staremo a vedere."
Mi girai posando la testa sulla spalla e guardammo il mare davanti a noi.

Restammo in questa posizione per non so quanto tempo, ma era un momento perfetto. Luke mi accarezzava i capelli stringendomi a se.
Sembrava davvero una scena di un film, anche se sapevo che c'era qualcosa sotto.
Luke era davvero un bel ragazzo, ed aveva ragione, era l'unico amico che avevo qui, nonostante tutto sentivo di potermi fidare di lui. Ne aveva passate tante, proprio come me.

"Che ore sono?" Dissi all'improvviso.
Luke prese il cellulare. "Sono le- cazzo le 13.30." Si alzò velocemente prendendomi in braccio e correndo verso la macchina.
"Luke! Fermo!"
"Devo portarti a casa." Mi mise in macchina andando a sedersi nel posto da guidatore e avviò la macchina.
Io sorrisi e lo guardai. "Sta tranquillo."
Partí e per tutto il tragitto nessuno dei due disse una parola.
Ogni tanto mi giravo a guardarlo e alcune volte incontrai i suoi occhi che si puntavano nei miei e, puntualmente mi giravo dall'altro lato, arrossendo e mordendomi il labbro.

Ti piacee.

Ed eccola qui, la mia vocina interiore che comincia di nuovo a rompere con le solite stronzate.
No, non mi piace Luke.

Si! Ti piace ed anche parecchio.

Ero sicura che non mi piacesse, anche se continuavo a pensare alla sua frase detta poco fa "Tu appartieni a me."
Sarebbe così belli appartenere a lui, per davvero.

Visto? Stai cominciando a pensare a lui in quel modo!

Scossi subito la testa cercando di togliere quel pensiero dalla mia testa e per fortuna non dovetti pensarci a lungo dato che lui parcheggiò davanti casa mia.
"Eccoci qui." Mi guardò.
"Beh si." Mi mordicchiai il labbro guardandomi le mani.
"Ci sentiamo per messaggio mh?" Mi prese una mano accarezzandomi le nocche.
Io annuii alzando la testa verso di lui.
"Certo." Gli sorrisi debolmente.
Uscii dalla macchina iniziando a camminare verso la porta.
"Aspetta." Aprì il finestrino incitandomi ad andare verso di lui ed io mi abbassai alla sua altezza.
"Cosa c'è?" Lo guardai.
Lo vidi avvicinarsi con il viso a me senza dire una parola e li, lo fece, fece quello che avrei voluto fare da tutto la mattinata.
Mi diede un piccolo bacio a stampo per poi chiudere il finestrino e guidare via.
Rimasi qualche secondo a guardare la sua macchina che si allontanava sempre di più cercando di realizzare. Cazzo, Luke Hemmings mi aveva appena baciato.

438 || Luke Hemmings.Where stories live. Discover now