Capitolo 2

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Vidi un ragazzo, biondo, occhi azzurri, piercing al labbro, cazzo era il ragazzo del parco.

"Mhh bene, bene. Ci si rivede eh? Io sono Luke. Ma credo che tu già lo sappia." mi guardò tirandosi il piercing con i denti.

Dio e se fosse vera la storia di quest'armadietto?

"Allora? Cos'è sai chiedere solo scusa?" ridacchiò avvicinandosi a me.

"Non ho niente da dirti in realtà." chiusi l'armadietto andando verso la classe. Prima ora matematica, insomma di bene in meglio.

Entrai in classe e mi sedetti in fondo, da sola, pensando che mai nessuno si sarebbe seduto vicino alla 'ragazza nuova che non ha gusti per la moda'. Primo giorno di scuola e già avevo un bellissimo soprannome, complimenti Bry. In realtà dovetti ricredermi presto dato che dopo pochi minuti notai lo stesso ragazzo dai capelli blu, Michael mi sembra si chiamasse, venirsi a sedere vicino a me.

"Allora? Hai conosciuto Luke?" mi guardò tirando fuori la roba dal suo zaino.

"In realtà lo avevo già conosciuto al parco." risposi giocando con una matita sul banco.

"Oh bene. Ti direi di stare attenta a lui e al suo amichetto cinese, ma ormai è inutile, sei già segnata."

"Mi spieghi di che parli?" sbuffai, ero già stanca di questa storia. Appartenere a lui? Non sa neanche come mi chiamo. Ma chi si crede di essere?

"E' una sorta di scommessa, tra Luke e un suo-" presa una pausa guardando davanti a se ma lo incitai a continuare "-amico. Se così possiamo definirlo."

"E per una scommessa io dovrei appartenere ad una persona che neanche conosco? Scusami ma io non voglio esserci in questa storia."

"Luke è una persona molto-" sospirò "particolare." 

"Si ed ora te ne uscirai dicendo che ha dei gusti molto singolari ed ecco a noi il nuovo Christian Grey della Norwest Christian College. Senti Michael, non mi interessa, per me è tutta una stronzata."

Ridacchiò scuotendo la testa, cosa che mi fece sbuffare.

"Okay va bene, non parliamone più." alzò le mani guardandomi.

Sorrisi debolmente e ricambiai il suo sguardo, Michael era davvero carino, con una pelle molto chiara e degli occhi verdi, era abbastanza alto e, anche se si vedeva da lontano un miglio che fosse anche lui stronzo, credevo di aver trovato un amico, d'altronde era l'unico che fino ad ora mi aveva rivolto la parola, tralasciando Luke, ma lui è un'altra storia. A risvegliarmi dai miei pensieri ci fu una ragazza con due palle da bowling al posto del seno ed una trousse intera in faccia, che iniziò a cinguettare davanti al mio.. mhh? Amico? Si, amico.

"Mikey! Cosa stai facendo con questa qui? Ti stavo aspettando nei bagni del primo piano!" piagnucolò con la sua voce da gallina.

"Hey Cassidy tesoro, beh sono arrivato un po' in ritardo e dato che non volevo perdere la lezione sono venuto direttamente in classe." alzò le spalle il ragazzo.

"E ti sei seduta vicino a quella nuova? Guardala Michael! E' vestita come mia nonna!"

La guardai male per poi alzarmi ed andare verso di lei.

"Hai da ridire qualcosa su di me?" incrociai le braccia sotto il seno tentando di guardarla negli occhi, cosa abbastanza impossibile pensando a quanti chili di mascara avesse sulle ciglia.

Lei di tutta risposta fece una risatina stridula "Inutile che fai cosi per avere un seno più grande, qui nessuno ti guarderà mai. Io sono molto meglio di te." 

Inarcai le sopracciglia "Non mi interessa per niente avere il seno più grande o più piccolo, come dici tu, posso benissimo andare fiera di ciò che ho, almeno non ho due bocce da bowling usate come protesi." 

In classe si sentì una serie di 'Uhh' e tutti ci guardavano.

Cassandra o come si chiama aprì la bocca per poi richiuderla subito dopo, non sapevo più che dire e ridacchiai di ciò ma subito dopo questa mia reazione la vidi avvicinarsi a me per poi afferrarmi i capelli in una mano tirandoli.

"Come ti sei permessa brutto stronza!"

"Posso essere stronza quanto vuoi ma almeno ho la coscienza pulita di non essere una troia che si sarà fatta tutti quanti qui dentro." ricambiai con le sue stesse mosse tirandole i capelli ma proprio in quel momento entrò il professore e lei velocemente staccò le mani da me.

"Prof! La ragazza nuova ha tentato di picchiarmi!" piagnucolò guardando il prof ed io aprì la bocca tentando di dire qualcosa.

"Io non ho fatto proprio nulla, ha iniziato lei ad insultarmi e mettermi le mani addosso!" cercai di difendermi.

"Signorina.. il suo nome prego?"

"Mikaelson."

"Signorina Mikaelson conosco Cassidy da quattro anni ormai e so che non torcerebbe un capello a nessuno, quindi mi dispiace per lei, anche perché è il suo primo giorno ma sono costretto a mandarla dal preside." 

"Professore ma.."

"Non c'è nessun 'ma' che tenga. In presidenza, veloce."

Mi alzai uscendo dalla classe correndo a testa bassa e mi affrettai ad entrare in presidenza dove trovai un uomo sulla cinquantina che parlava al telefono.

"Oh si, bene, è appena arrivata." sentii dire, lo vidi farmi un segno per sedermi di fronte a lui alla scrivania per poi staccare la chiamata.

"Allora signorina Mikaelson, cosa mi fa sentire il suo primo giorno di scuola." sospirò guardando delle carte nelle sue mani.

"Signor preside io non ho fatto nulla, mi creda, ha iniziato lei ad insultarmi e in seguito ha provato a mettermi le mani addosso, ed io ho semplicemente provato ad allontanarla."

L'uomo sospirò di nuovo "Di solito per questo tipo di cose diamo una sospensione di 3 giorni, ma dato che sembra una brava ragazza, ed anche i risultati degli anni passati nelle altre scuole che ha frequentato sono buoni, le darò solo una punizione per questo pomeriggio."

Mi morsi il labbro "Non c'è proprio niente che posso fare per farmi credere da lei?" 

"Ho già ridotto tutto al minimo, niente discussioni, oggi starà nell'aula punizioni fino alle 17. Ora si affretti ad uscire, non vorrà perdere altre lezioni vero?"

Annuì velocemente e mi alzai congedandolo.

Camminai per i corridoi lentamente pensando che questo era appena il primo giorno. Chissà cosa sarebbe successo più avanti. Arrivai davanti la mia classe e, prendendo un bel sospiro, entrai.


438 || Luke Hemmings.Where stories live. Discover now