Giorno undici

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Penso che non possa andare peggio di così. Romeo ha appena aperto tutti gli sportelli della cucina e buttato a terra qualsiasi cosa sia commestibile, ma non per lui. Gli do da mangiare ogni giorno ai soliti orari e non lo lascio mai senza, mi scordavo solo i primi giorni della tua assenza. Questa volta Romeo voleva che mangiassi io. Forse si accorge che non mi siedo più a tavola come giorni fa, che non mi metto a cucinare, visto che lui saliva sempre e rimaneva in un angolo a guardarmi. Poi arrivavi tu ad aiutarmi e allora lui si avvicinava per prendere le coccole...
Comunque poi ho sistemato tutto e ho mangiato qualcosa, mentre il gatto mi osservava con sguardo attento come a controllarmi. Poi è salito sul divano e ha strusciato il muso contro il mio ginocchio, come a complimentarsi con me per aver mangiato.
Sono sicuro che capisca anche che sto male per te, perché cerca di farmi spesso compagnia, più del solito. Manchi anche a lui, non credere... negli orari in cui di solito tornavi da lavoro, si mette a girare per casa alla ricerca di qualcosa che non trova mai e poi fissa la porta, in attesa che tu la apra per rientrare a casa.
Devo dire che quando lui si mette a fissarla, lo faccio anche io, e mi vengono in mente tutti i tuoi rientri a casa. Quando mi abbracciavi e mi davi un bacio, quando ti chiedevo com'era andata a lavoro e tu mi domandavi dell'allenamento, o di quando ho messo tutte le candele per casa e ho preparato la cena per farti una sorpresa.
Ogni giorno rivivo la nostra giornata tipo nella mia mente ed è sempre più triste.

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