Giorno otto

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Domani è il giorno del match e ora siamo in ritiro, sono nervosissimo ma devo assolutamente dormire un po', altrimenti non potrò reggere la prestazione. Questa atmosfera mi mancava e devo dire che infondo mi fa bene, perché il coraggio che cerco di farmi si estende anche alle questioni legate a te. Però è come se sentissi un certo senso di colpa per il non pensarti abbastanza, come se non mi stessi interessando quanto devo. Sono così confuso, ho troppe sensazioni.
Ho chiesto dei farmaci, mi sono ritrovato costretto perché altrimenti avrei sicuramente fallito... prima di dormire cercherò di immaginarti vicino a me come quando eravamo insieme, per tranquillizzarmi, e spero che quello che mi hanno dato da prendere possa aiutarmi in questo.
Domani ti prometto che ti penserò tutto il tempo, cercando di renderti fiera e di non avere rimorsi con me stesso.
Però, ti prego, torna. Tutto questo non mi basta, non mi basta buttarmi nel lavoro e non è quello che voglio. Il calcio non compenserà la tua mancanza, non posso e non voglio sostituire il tuo pensiero. Non c'è soluzione a tutto questo, se non che tu riesca a tornare qui.
Ho troppa paura di quello che potrebbero starti facendo, ho una paura assurda di non poterti più stringere fra le mie braccia mentre ci addormentiamo.
Ora è meglio che io vada a dormire...
Ti penso sempre, Daniele.

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