Era passato qualche giorno da quando Daniele aveva saputo che Giulia stava bene, ed era stata la gioia più grande. Era tornato a Vinovo finalmente sorridente e tutti erano contenti per lui. Le aveva parlato al telefono e lei gli aveva detto che stava bene, che non le avevano fatto niente e che in qualche giorno sarebbe tornata a casa, tempo di risolvere alcune questioni burocratiche con le autorità del posto. Aveva detto che non erano rapitori che volevano farle del male, ma solo creare disordine visto che lei non era l'unico caso di rapimento di turisti o lavoratori stranieri sul posto e che, in ogni caso, ora erano sotto processo.
Daniele era andato a prenderla in aeroporto e rivederla gli aveva dato sensazioni mai provate in tutta la vita. Le sue labbra avevano ancora lo stesso sapore e Giulia si era sentita a casa, in quelle braccia che l'avevano sempre protetta da ogni cosa. La strinse forte e a lei non importò se le faceva male, le aveva fatto più male averlo così lontano.
Avevano passato le loro serate a casa a coccolarsi e a recuperare il tempo perduto e lo stavano facendo anche quella sera, quando Daniele si ricordò di una cosa. Si alzò e andò nella loro stanza per poi tornare in salotto con una scatola.- Qui c'è tutto quello che è successo negli ultimi quindici giorni... - fece, appoggiandogliela sulle ginocchia.
Giulia la prese con delicatezza e la aprì, trovando al suo interno una serie di fogli più o meno grandi, a righe, quadretti o tutti bianchi con parole scritte indubbiamente con la sua inconfondibile grafia.
- Scrivevo su quello che trovavo... - le spiegò Daniele.
La ragazza sorrise e gli prese una mano intrecciando le loro dita, per poi appoggiarsi alla sua spalla.
Lui la abbracciò e poi Giulia iniziò a leggere le lettere una ad una, provando per ognuna di essa le stesse sensazioni che aveva sentito lui nello scriverle. La ragazza pianse mentre lui le asciugava le lacrime e poi, dopo aver finito l'undicesima lettera, si lasciò andare e si strinse al suo petto.- Non volevo stessi così, non ti meriti di soffrire così tanto... - singhiozzò mentre lui le accarezzava la schiena.
Cercò di guardarla negli occhi. - Ora va tutto bene, sei qui e io non potrei stare meglio. - la consolò. - Leggi l'ultima lettera... - la incoraggiò.
Giulia tirò su col naso e prese l'ultimo foglio, il più ordinato di tutti. Nonostante fosse ben più corta delle altre, fu quella su cui si soffermò di più e che la lasciò senza parole.
Alzò solamente gli occhi di scatto e trovò quelle iridi verdi che la facevano innamorare ogni volta ad osservarla. - Se vuoi sì... - disse piano.
- "Sì" cosa? - balbettò Daniele: non voleva aver capito male.
- Sì che ci sposiamo... - spiegò la ragazza, sorridendo.
Lui non seppe dire nulla, se non abbracciarla ancora e tornare a baciare le sue labbra, meglio di qualsiasi altra parola.
Giulia sorrise mentre si stendeva su di lei lungo il divano e le faceva il solletico.- Ti amo. - disse guardandola negli occhi.
- Anche io, Daniele. -
Spazio autrice
Spero che vi sia piaciuta questa storia.
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Giulia♡
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Fanfic"La strinse forte e a lei non importò se le faceva male, le aveva fatto più male averlo così lontano."