Il ragazzo non appena fu davanti alla donna sorrise dolcemente, le accarezzò la testa, le porse il foglio con i risultati e mentre la donna cercò di capirci qualcosa il ragazzo disse
"Signora, ce l'abbiamo fatta!
Lo abbiamo salvato !"I due si guardarono negli occhi e si abbracciarono.
Una volta sciolto l'abbraccio il ragazzo le porse la mano e continuò
"comunque, mi dispiace non essermi presentato prima! Il mio nome è Jeon Jungkook.
Ora, se vuole vedere suo figlio, è nella stanza 203, secondo piano a destra, io devo scappare ma lei me lo saluti passerò più tardi"le sorrise un ultima volta prima di correre via frettolosamente.
La donna rimase a fissare il vuoto per qualche tempo e poi si ricordò di non averlo ringraziato e di non essersi presentata.
Cominciò a cercare il ragazzo e infine ci rinunciò, non trovandolo da nessuna parte e quindi decise di andare da Jimin.
Prese l'ascensore e nel mentre che le porte si chiusero vide Jungkook e gli urlò
" comunque grazie di tutto Jeon Jungkook, grazie davvero"
in quella frazione di secondo sentì la sua voce e si fermò sorridendo come al solito per poi riprendere ciò che stava facendo.
Una volta arrivata al secondo piano la donna si fermò davanti alla porta 203 e prese un bel respiro, prese coraggio ed entrò.
I suoi occhi si posarono subito sul viso pallido di Jimin, il quale stava apparentemente dormendo, e scoppiò in un pianto di dolore misto a gioia.
Ovviamente non poteva stare tranquilla dato che pensò che la causa di tutto fosse lei.
Non smise mai di piangere e di pregare per suo figlio finendo infine per addormentarsi sulla sedia accanto al letto, mano nella mano con il figlio.
Quando fu sera e l'orario di visite finì una delle infermiere del piano la svegliò per poi accompagnarla all'uscita.
La donna, a pezzi, allora prese e se ne andò a casa per riposare almeno un po', anche se dubitava di riuscirci.
In tanto nella stanza 203, Jimin si stava pian piano riprendendo dall'anestesia e cominciò a sentire delle fitte allucinanti nel petto.
Cominciò a dimenarsi provando ancora più dolore e decise di premere il bottone delle emergenze, ma non sapendo quale fosse decise di urlare per attirare l'attenzione di qualcuno.
Dopo svariati tentativi rinunciò, stringendosi nella coperta per il dolore.
Ad un tratto si presentò una figura alta e snella sulla soglia della porta.
Aveva il fiatone, probabilmente aveva sentito le urla di Jimin.
La figura si avvicinò sorridendo, nel frattempo Jimin non capendo fece una smorfia dubbiosa, gli pose la mano sulla testa e lo accarezzò.
In quel momento Jimin realizzò che il ragazzo aveva gli occhi pieni di lacrime pronte a uscire e rigare quelle guance, a suo parere, bellissime.
Decise di non farci caso e un secondo dopo fu colpito da una fitta dolorosa al petto che lo fece urlare e stringersi il petto.
Il ragazzo vedendolo non ci pensò due volte prima di aiutarlo e in un batter d'occhio stava già sostituendo gli antidolorifici che prima erano gli stati somministrati attraverso i tubi collegati al suo braccio.
Il ragazzo prese la sedia vicino alla finestra e la avvicinò al letto e disse con voce calma
"Hei Jimin, so che fa male ma non ti preoccupare, ci sono io qui per te.
D'ora in poi resterò qui con te finché non ti sentirai meglio quindi rilassati e fidati di me"Jimin non poté far a meno di farsi cullare da quella voce angelica che lo fece immediatamente rilassare.
Jungkook gli prese la mano, la strinse accarezzando con un dito il dorso di quella mano cosi morbida e pallida.
Jimin da li a poco si addormentò grazie agli antidolorifici .Jungkook rimase li, su quella sedia ad osservarlo tutta la notte innamorandosi sempre più di quei lineamenti cosi perfetti, di quelle labbra cosi carnose e rosee che desiderava tanto torturare di baci.
Ogni secondo che passava ad osservarlo, quel desiderio cresceva sempre di più, finché ad un tratto si ritrovò con le labbra sopra a quelle morbide di Jimin, dormiente.
Jungkook, realizzò che ciò che stava facendo non era soltanto un immaginazione, e lo baciò con ancora più desiderio cercando di non svegliarlo, anche se era troppo tardi oramai .
In quel momento Jimin non capì cosa stesse succedendo per colpa degli antidolorifici, ma non gli dispiacque quella situazione e decise di non fare niente.
Ad un tratto Jungkook staccò le sue labbra dalle sue portandosi subito dopo le mani al viso imbarazzato coprendolo.
Jimin allora fece finta di continuare a dormire, ma arrossì ripensando all'accaduto,e di certo Jungkook lo notò
Sorrise con dolcezza, prese la mano di Jimin e se la portò al cuore sussurrandogli all'orecchio
"Park Jimin, ti prometto che nessuno ti farà mai più del male, perché non lo permetterò e mi prenderò cura di te per sempre.
Ti farò innamorare di me cosi perdutamente che non potrai più far a meno di me.
Sempre se vorrai, nel frattempo io ti aspetterò"dopo aver pronunciato quelle parole si addormentò nel incavo del collo di Jimin che non poté far a meno di arrossire ancora di più.
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I'll save you
FanfictionQuella mattina era tutto confuso tra urla, pianti e terrore. Jimin non si sarebbe mai potuto dimenticare di quella orribile esperienza...