Capitolo 15

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Riccardo mi sta fissando costantemente da qualche minuto, assieme ai suoi amici. Si mettono a ridere ed incominciano ad avvicinarsi.

Genn lo nota e mi si parà davanti, come per proteggermi da loro.

«ciao ragazzi. Come va?» domanda lui con un sorriso finto.

«vattene.» dice il biondo, ancora davanti a me.

«non mi dai ordini Raia.» dice Riccardo a denti stretti.

«non ti è bastato il pugno di ieri?!»

«si, okay, ora me ne vado. Ma cara Emily, i tuoi amici lo sanno di quella cosa?» cazzo.

«sta zitto.» dico superando Genn e trovandomi a qualche centimetro da Riccardo.

«quindi non lo sanno... E perché non glielo vuoi dire?» dice lui sempre con quel ghigno in faccia.

Se non ti stai zitto, te lo tiro io un pugno.

Rimango zitta alla sua affermazione e so già che i due ragazzi dietro di me, sono confusi.

«Emy, di cosa sta parlando?» chiede infatti, mio fratello.

Io abbasso lo sguardo, non reggendo i loro.

«ve lo dico io. Lei è vittima di bullismo da 2 anni. E il bullo è Marco e il suo gruppo.
Ops... Forse non dovevo dirlo. Ciao!» dice per poi sgattaiolare via.

Io sono immobilizzata a fissare a terra. Non voglio incontrare i loro sguardi.

«Emily. È vero?» chiede bruscamente Genn.

Non rispondo e faccio la prima cosa che mi viene in mente: scappare.

Corro dentro scuola rifugiandomi nel bagno. Le lacrime scendono ormai copiose sulle mie guance.

Bene. Bel casino. Ora come lo spiego a Genn? E ad Alex? Sono nella merda.

Mi accascio a terra e porto le ginocchia al petto, nascondendo la faccia sopra ad esse. Il suono della campanella mi giunge alle orecchie, ma di andare in classe così, non ne ho proprio voglia.

Dopo alcuni minuti, sento la porta del bagno aprirsi.Alzo di poco lo sguardo e vedo Martina con volto preoccupato.

«Lily... Vieni qui.» dice aprendo le braccia.

Mi alzo barcollando da terra e la stringo forte.

«ora mi odieranno. Mi odieranno perché non gliel'ho detto.» dico singhiozzando.

Lei mi accarezza la schiena in modo di conforto. Non so cosa farei senza di lei. È sempre stata al mio fianco in qualunque situazione.

«no, non ti odiano. Sono semplicemente delusi perché non gli hai mai detto una cosa così grande.» dice sorridendomi.

«io non voglio parlare con loro. Ho paura...» dico abbassando lo sguardo.

«dovresti, ma prenditi qualche giorno. Ne parlerai con calma.»

«grazie.»

«non devi ringraziarmi. Comunque non possiamo andare in classe ora, quindi o andiamo via o entriamo alla seconda ora.» dice lei, che avrà già capito la mia scelta.

«andiamo via.»

«immaginavo. Andiamo su.» dice sorridendomi prendendomi per mano.

Usciamo da scuola e andiamo verso casa sua.
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«dai ammettilo Lily!!! Ti piace!» sono dieci minuti che continua ad insistere sul fatto che a me piace Gennaro, ma dopo l'accaduto di stamattina, non penso mi voglia parlare ancora.

Perfectly Strange || Genn Butch || [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora