La luce del sole dell'alba filtra dalla finestra e si posa sul mio viso. Mugugno rigirandomi nel letto nel tentativo di riaddormentarmi, ma quando sento la sveglia, capisco che mi devo per forza alzare.
Apro lentamente gli occhi e mi alzo, raccatto il telefono appoggiato sul comodino e scendo in cucina per fare colazione.
Varco la soglia della stanza e mio fratello è già seduto a tavola, e molto probabilmente, ha già finito di mangiare.
«buongiorno.» dico sbadigliando.
Prendo la tazza di latte pronta sul tavolo e inizio a berlo lentamente.
«buongiorno! Oggi vai a scuola solo con Genn, io devo passare a apprendere Martina» mi comunica mio fratello, prima di salire le scale e recarsi in camera sua.
Finisco di mangiare e salgo pure io, andando verso l'armadio per prendermi i vestiti.
Vado in bagno e mi preparo. Quando finisco sono le 7:38, prendo lo zaino con il telefono e le cuffiette, e vado di sotto. Saluto mia madre ed esco di casa, accendendo il telefono per far partire la riproduzione casuale.
Inizio a camminare verso casa di Genn e mi tiro di più il giubbotto quando un brivido i freddo mi pervade il corpo.
Arrivo davanti casa del biondo e suono il campanello. Mi appoggio sul muretto davanti casa sua e continuo a ascoltare la musica.
Ad un certo punto sento qualcuno posare le mani sui miei occhi. Sussulto dallo spavento e mi giro verso il ragazzo che mi ha appena raggiunto.
«tu sei matto!» gli dico ridendo, portandomi una mano sul cuore che batte all'impazzata.
«scusa!» dice e sul suo viso si forma un sorriso. Genn di buon umore la mattina? da quando?
«andiamo?» continua lui, indicando con la testa la strada per la scuola.
Annuisco e mi affianco a lui in silenzio.
Nessuno dei due osa parlare. Forse per quello che è successo ieri o semplicemente perché nessuno ha qualcosa da raccontare.Arriviamo a scuola e il biondo, come suo solito, si appoggia al muro e tira fuori il pacchetto di sigarette, estraendone una in seguito.
«smettila con questa roba. Ti fai solo del male.» gli dico cercando un contatto visivo, ma lui non ricambia, sbuffa semplicemente accendendosi la sigaretta, per poi estrarre il telefono precedentemente cacciato in tasca.
Sospiro e mi metto affianco a lui, guardando il cielo grigio di ormai dicembre.
«è bello il cielo d'inverno...» Mi volto nella sua direzione, ma ha la testa puntata verso l'alto.
«anche se è triste, è comunque bello. È come se dietro questo manto grigio nascondesse qualcosa di meraviglioso, come il sole. È come una copertura, un muro, una barriera. Un po' come te. O come me.» conclude lui e penso che ha ragione.
È veramente così, io sono così. Mi creo una barriera e lascio passare solo le persone di cui mi fido,il resto cerco di allontanarlo il più possibile con il mio comportamento.
Genn's Pov
Mi volto verso di lei e sta osservando il cielo grigio, con lo sguardo perso in esso.
Quanto vorrei sapere a cosa pensa in questo momento. il pensiero di averla così vicina e non poterla avere come vorrei io, mi uccide.
In più ora c'è pure in mezzo il suo nuovo amico. Luciano si chiamava? o Lorenzo? Vabbeh non ha importanza.
«Emily» la richiamo, ma sembra avere la mente assente.
«ehy! piccola ci sei?» dico poggiando una mano sulla sua spalla.
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Perfectly Strange || Genn Butch || [IN PAUSA]
Fanfiction«non riesci proprio a capirlo... ti facevo più intelligente Emily» sussurra lui e sono convinta di essere ancora più confusa di prima. Scuote la testa e giuro di aver visto un velo di tristezza nel suo sguardo. Si volta per andarsene, ma gli blocco...