Capitolo 19

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«Alexxx!!! Mi devi insegnare a suonare la chitarra!!» cantileno, sembrando una bambina di 5 anni che vuole un gelato.

Sono passati due giorno dalla cena e Marco non mi ha più rivolto la parola. So che sta progettando qualcosa.

Comunque stiamo tornando da scuola. Genn e Martina verranno da noi. Abbiamo deciso di passare un pomeriggio tranquillo tra amici.

«prima o poi ti insegnerò tranquilla» dice lui ed io alzo gli occhi al cielo sbuffando.

«lo dici ogni volta e non lo fai mai!» dico incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.

I due se la stanno ridendo di gusto senza dire o fare niente.

«non ho mai tempo...» cerca di giustificarsi mio fratello, ma lo interrompo prima che finisca la frase.

«vaffanculo Alex! Non fai un cazzo dalla mattina alla sera e non hai tempo per insegnare a suonare la chitarra a tua sorella!» sbotto guardandolo male.

Mi sorride visibilmente imbarazzato e apre le braccia, aspettando che lo abbracci.

In risposta gli alzo il dito medio e lui mi attira comunque nell'abbraccio.

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Arrivati a casa, ci prepariamo un panino, giusto per mangiare qualcosa.

Finito di mangiare tra chiacchierate e battute varie, saliamo in camera di mio fratello.

Mi fiondo a prendere la chitarra e mi siedo sul letto, guardando lo strumento e cercando di capirci qualcosa.

Ho sempre voluto imparare a suonarla, ma i miei non mi hanno mai mandato a nessun corso e Alex ha imparato da auto-didatta aiutato da papà.

«ora mi insegni almeno le basi!» gli dico facendo gli occhioni dolci, cercando di convincerlo.

«eh va bene! Hai vinto!» dice esasperato e io sorrido come una bambina

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«quindi questo è un La?» dico mostrando l'accordo a mio fratello, che, vedendolo, si sbatte una mano in faccia scuotendo la testa freneticamente.

«no, quello è un Re. L'accordo che hai fatto prima era un La.» dice in seguito e io lo guardo confusa.

Genn se la sta ridendo assieme a Martina. Gli alzo il dito medio, fulminandoli con lo sguardo.

«sei proprio un'impedita!» dice il biondo ridendo.

«parla quello che inciampa nei suoi stessi piedi!» dico roteando gli occhi e tornando sullo strumento.

«Emy, per oggi può bastare. Continuiamo un altro giorno.» dice il moro difronte a me.

«prometti?» dico alzando il mignolo, aspetto che lui leghi il suo dito al mio, così da legare il giuramento.

«te lo prometto.» dice per poi agganciare il suo mignolo al mio.

«siete strani.» dice di punto in bianco Genn.

«mai quanto te Butch!» dico alzandomi dal letto per rimettere la chitarra al suo posto.

«è per questo che sono unico!» dice vantandosi.

Lo guardo storto e lui mi alza il dito medio. Scoppio a ridere come una cretina.

«che facciamo?» domanda mio fratello.

«film?» propongo.

«andata!» risposero gli altri tre.

Perfectly Strange || Genn Butch || [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora