Capitolo 22

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«Ilenia, non assillarla!» dice Genn e lo
ringrazio mentalmente, mi ha risparmiato una delle mie figure di merda.

Il resto del pomeriggio passa abbastanza tranquillo, a parte le strane occhiate di Genn quando Lorenzo mi diceva qualcosa o mi sorrideva.

«devo andare!» dico guardando l'ora sul cellulare e alzandomi dalla sedia.

«vuoi che ti accompagno?» mi domanda Lorenzo, alzandosi pure lui dalla sedia e guadagnandosi un'occhiata da Gennaro.

«no, tranquil...» non riesco a finire la frase, che il biondo mi interrompe, affiancandosi a me.

«l'accompagno io. Devo fare quella strada per tornare a casa.» risponde alzando le spalle.

«e Ilenia?» chiedo io, fissando i miei occhi in quelli azzurri del biondo.

«prende la strada opposta.» mi risponde lui, avanzando verso la porta del bar. Quando arriva davanti ad essa, si gira verso di me.

«andiamo?» domanda fissandomi.

«tranquilla pago io per tutti. Tu va.» mi dice Lorenzo, lasciandomi un bacio sulla guancia. Vedo il biondo alzare gli occhi al cielo e lo fulmino con uno sguardo.

Saluto Lore e Ilenia con un cenno della mano ed esco assieme a Genn.

Camminiamo l'uno affianco all'altro e nessuno dei due ha il coraggio di parlare. C'è un silenzio imbarazzante tra noi, cosa mai successa; di solito chiacchieriamo sempre quando facciamo la strada assieme, ma questa volta è diverso.

«quando pensavi di dirmelo che era la tua ragazza?» domando per rompere il ghiaccio e per avere spiegazioni.

Volta la testa verso di me e mi guarda per qualche secondo e poi riporta lo sguardo davanti a se, non rispondendo alla mia domanda.

«perché? Perché non me l'hai detto subito?» tento di chiedergli e si passa una mano sulla faccia.

«avevo paura della tua reazione...» sospira.

Cerco in tutti i modo un suo contatto visivo, ma evita ogni mio sguardo.

«da quanto?»

«cosa?»

«da quanto va avanti?» domando guardandomi le punte dei piedi.

«qualche giorno...» mi risponde.

Sospiro e annuisco, guardando tutto tranne che i suoi occhi.

«sei arrabbiata?» continua lui posando la sua mano destra sulla mia spalla.

Alzo lo sguardo e nego con la testa. In fin dei conti, perché dovrei essere arrabbiata? È solo il mio migliore amico, niente di più.

Quando siamo quasi arrivati a casa mia, il biondo, mi attira a se abbracciandomi di sorpresa. Ricambio l'abbraccio, stringendo il suo corpo esile.

«questo non cambierà la nostra amicizia, vero?» domando con voce tremante, contro il suo petto.

«la nostra amicizia rimarrà così com'è. Nessuno la cambierà.» mi risponde sincero accarezzandomi la schiena.

Quando Genn vuole bene ad una persona, lo dimostra con tutto se stesso. Tende pure a prendersi più cura di te, che di se stesso.

Sorrido e alzo il capo per lasciargli un bacio sulla guancia.

Entro in casa salutando Genn. Salgo le scale e vado in camera mia, buttandomi sul letto a peso morto.

Ripenso a quello che è successo oggi e a quello che potrà accadere in futuro.

Perfectly Strange || Genn Butch || [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora