Love Of My Life

Johanna

7.09 a.m.

“Buongiorno, signore”. La segretaria depose sulla scrivania del capo un fascio di quotidiani.

“Sei in ritardo di nove minuti.” “Aggiornami”.

“Stamattina la segreteria telefonica era piena. Il messaggio più lungo era quello di sua figlia Alex.”

“Che cosa diceva?”

“‘Tanti auguri, papà. Ti voglio bene e te ne vuole anche Galileo che mi sta sbavando sulle gambe. Ti aspetto sabato e non vedo l’ora perché voglio che mi leggi di nuovo il capitolo in cui Hermione si trasforma in un gatto.’ La telefonata si chiude con una risata della bambina.”

“Il resto?”

“Suo fratello Philip è a Londra, Robert sta rientrando da Singapore.” “Il padre di sua figlia ha registrato cinquantasei messaggi tra ieri sera e questa mattina. Ero al telefono con lui anche due minuti fa e ho finto che la linea fosse disturbata. Non so più che scuse usare per evitare di passarle le chiamate.”

“Non ti ha detto che cosa vuole? E’ da venerdì che mi assilla.”

“Voleva parlarle.” “Mi ha supplicato di metterlo in contatto con lei, è stato molto gentile.”

“Sulle corna del diavolo l’aureola si regge meglio.” “Hai trascritto i suoi messaggi?”

La segretaria sbiancò e lesse ogni parola balbettando. “‘Figlio di puttana, rispondi’. ‘Rispondi subito. Bastardo. Bastardo maledetto.’”

“Basta così, il concetto mi è arrivato”. “Isola il messaggio della bambina e inviami il file via mail”. “Avverti il mio pilota che Martha è partita per la Francia quindi il volo di stasera è annullato. Restiamo d’accordo però per giovedì, sembra che l’agente immobiliare di San Francisco abbia individuato un appartamento decente.” “Chiama Dominic e digli che gli vendo il palazzo di New York per un dollaro”.

“Un dollaro?”

“Esatto”.

“Anticipa di un’ora la riunione con il team dei pubblicitari e ricorda a quei lavativi che oggi è il mio ultimo giorno di lavoro, non il loro.” “E’ tutto?”

“Ci sarebbe un’altra cosa.”

“Se mi fai gli auguri ti licenzio”.

La segretaria si congedò in silenzio.

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