La società/2

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L’ordine suscitò un vasto mormorio di dissenso nella platea di dipendenti troppo bene abituati a sguazzare in uno stagno di totale anarchia. Persino il permissivo Kingston però possedeva il senso della gerarchia e quando l’uomo sudato che gli stava accanto aprì la bocca per dire la sua, lo fece tacere con una gomitata.

“Due settimane fa ho pranzato con tuo padre”, raccontò il presidente a George appena la sala riunioni si fu svuotata. “Il filetto al pepe era superbo”.

“Victor non comprerà la tua patata bollente.”

“Non voglio venderla a lui, voglio che sia tu a riparare i danni di Kingston.”

“Non posso aiutarti.” “C’è stata una vita prima di questa in cui avrei firmato carte false pur di dirigere un’azienda informatica ma oggi non sarei in grado di reggere il ritmo.”

“Da quanti anni sei orfano?”

“Sette.” “Si chiamava Evan.”

“Il mio si chiamava Albert. Il più giovane dei miei figli e l’unico maschio che avessi.” “Questa società era sua e se l’ho affidata a mio nipote era perché ci ricavasse qualcosa di buono, ma non ha un grammo del talento di suo zio.” “Io sono troppo vecchio per stare al passo con la modernità, la sicurezza aziendale ai miei tempi si faceva con un lucchetto e una pistola nel cassetto della scrivania.” “Malgrado tutto tengo ancora al progetto di mio figlio perché so che se fosse vivo adesso sarebbe seduto in uno di questi uffici, ed è qui che mi piace pensarlo.” “E’ un padre quello che ti sta pregando di risanare la sua società”.

“Sto per trasferirmi in California”.

“Scappare non serve a nulla ma forse è una lezione che tutti quelli nella nostra condizione devono imparare da soli.” “Vai alla ricerca della tua felicità perduta e se la ritroverai promettimi che mi telefonerai per dirmelo, così fumerò un sigaro in vostro onore.” “Se però in California ci sarà lo stesso buio che c’è fuori da quella finestra, allora voglio che tu rifletta sulla mia proposta.”

“Perché non investi nella formazione di tuo nipote? Il suo unico difetto è la marmaglia di cui si è circondato.”

“Non mi fido di Kingston, lui e gli altri della sua razza andavano lasciati nei manicomi.”

“La sua vice è un elemento brillante.”

“Il posto delle donne è a casa a lavare i piatti.” “Prima ho notato anch’io i dipendenti sfaccendati e le segretarie con i baffi, e mi sono chiesto come abbia fatto mio nipote a non vederli. Immagino che la convenienza lo abbia reso cieco ma questa società è nata per vendere servizi informatici, non per fare beneficienza.” “Se Albert sapesse che il suo sogno è stato trasformato in un circolo per uomini con le gonne e scarti del mondo del lavoro non me lo perdonerebbe.” “Il fumo mi ha rovinato i polmoni e con un po’ di fortuna tra due o tre anni pescherò di nuovo carpe insieme a mio figlio. Quando lo riabbraccerò voglio potergli presentare dei risultati.”

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