Capitolo 7
-Alex-
<<vado a dormire>> dissi
<<certo, ti accompagno>> mi rispose lei. Mi girava davvero troppo la testa per poter pensare e tutto d'un fiato, dopo essermi messo nelle coperte calde le dissi <<Alex, dormi con me>>
<<c-cosa?>> mi rispose, con un chiaro rossore sulle sue dolci guancie.
<<dai su dormi con me>> le dissi facendomi spazio per farla entrare.
Una volta dentro la strinsi forte a me. Sentivo chiaramente l'odore dei suoi capelli, e le sue curve combaciare perfettamente con le mie. Sentii anche i battiti del suo cuore, da prima un battito irrefrenabile, irregolare, dopo un battito più calmo.
E mi addormentai al suono di quella melodia così piacevole.
Alex's pov
L'avevo messo a dormire, proprio come una mamma fa con il suo piccolo bambino. Ricordo bene le sue ultime parole prima di addormentarsi "dormi con me" cos'ha in mente questo ragazzo? Non lo so proprio.
Mi ero girata dall'altro lato per poterlo osservare meglio. La luce della Luna che veniva dalla finestra gli illuminava per metà il volto. Sembrava un dio mitologico o una roba simile. Il naso all'insù e un mento scolpito. Mi accasciai sul suo petto, e senza accorgersene sentii pronunciargli le parole "Alex, Alex dove vai? Alex Alex!" cosa? Mi stava per caso sognando? E all'improvviso un suo braccio mi strinse meglio a sè. Mi addormentai cullata da lui.
La mattina seguente mi svegliai per prima, gli diedi un bacio sulla fronte, scottava ancora. Era il caso di preparargli la colazione prima di dargli qualche medicinale.
Scesi in cucina e gli preparai delle omelette e del caffè, risalii con il vassoio in mano, e quando entrai in stanza lui non era nel suo letto.
<<Alex Alex dove sei, Aleeex!!>> lo sentii gridare. Lascia il vassoio con tutta calma. <<hei Franc, sono qui, dimmi>> gli dissi. << oh eccoti, finalmente>> lo vidi uscire dal bagno con un asciugamano alla vita. Quel ragazzo mi vuole proprio morta.
Mangiammo in camera sua con tranquillità, e nonostante lui non facesse altro che criticare per la mia cucina non proprio all'italiana, mi divertii.
<<Franc, ma come mai tutto solo qui? In questa casa?>> gli dissi.
<<bhe, vedi Alex, i miei genitori abitano a Parigi, io non sopporto quella città così come non sopporto loro, così sono venuto qui>>
<<ah.. Figo>> risposi <<e tu, a quanto so sei nuova qui, perchè sei venuta?>>
<<bhe Franc, da quanto si capisce dal nome, io sono Americana, ma di origini Italiane, semplicemente volevo trovare un'università migliore, e sono venuta qui.>> <<mi nascondi qualcosa tu>> mi disse innalzando un sopracciglio in una mossa che mi fece morire all'istante. Ci pensai solo dopo "ma me lo si legge in faccia che non sono venuta qui per l'università?" <<perchè dovrei nasconderti qualcosa Franc?>> una risatina uscii dalla sua bocca. <<perchè ti ho riconosciuta.>> riconosciuta? Whaat? <<non so di cosa tu stia parlando..>> dissi un po' vaga. <<tu sei una top model giusto?>> come cazzo aveva fatto!! <<ahahah.. In effetti non so come tu abbia fatto, ma si, comunque non sono venuta qui per nascondermi o altro.. Faccio la modella solo per qualche soldo in più>> <<aah.. Pene di cuore?>> mi disse. <<non proprio>> dissi vaga.
<<vabbene signorina Alexandra, se non vuole parlare, sappia che prima o poi lo farà!>> mi disse alzandosi dal letto e rivolgendomi un debole occhiolino.
Francisco's pov
Era bel chiaro che quella ragazza mi stesse nascondendo qualcosa, ma proprio non sapevo cosa. Avevo scoperto che lei fosse una modella così, quasi per caso, sfogliando una delle tante riviste di moda di Janet. Ma non era il suo aspetto che mi intrigasse di lei, c'era qualcosa che mi spingeva a conoscerla, ma proprio non sapevo cosa.
<<hei Franc, hai qualcosa da farmi indossare? Vorrei fare la doccia>> la sentii urlare dal piano di sopra mentre io lavavo i piatti della colazione. <<certo, l'intimo dovrebbe essere nella stanza davanti alla mia, se vuoi una felpa.. prendi la mia>>
<<vabene, grazie>> rispose.
Al pensiero di Alex con una mia felpa e solo delle mutande, mi si era risvegliato il mio amico laggiù. Fortunatamente lei non è qui, ma sopra.
Stavo rimisurando la febbre quando una Alex con solo un asciugamano enorme che gli ricopriva il suo corpo, lasciandogli le gambe scoperte, mi si era fatta avanti. A quella vista, giuro, dovette fermarmi dal saltarle addosso. Dio quanto era bella, e quanto era sexy, se mi stava mettendo alla prova, avrebbe dovuto sapere che non ce l'avrei mai fatta.
<<Alex, vestiti su, ecco i tuoi vestiti.>> poi sparii per evitare che il mio amichetto si risvegliasse più del dovuto.
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La magia degli occhi.
Storie d'amoreLei era una ragazza diversa dalle altre, non cercava il ragazzo perfetto: classico biondo, occhi azzurri, un po' stile "Ken". Lei voleva qualcuno che la impressionasse. Per anni aveva cercato qualcuno di questo tipo. Fin quando non ha incontrato lui...