Comincia l'addestramento

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                         Capitolo 10

La perlina é finita su una spalla scoperta di Chaff.

-Rue! Sei pazza! Come ti é saltato in mente di tirare sassi al tuo mentore?! - grida Seeder. -Ha voluto vedere come me la cavo, ed ecco qui - dico io tranquillamente. Guardo Thresh, che soffoca a stento una risatina.

-Beh, almeno ci hai dimostrato che sai fare - dice Seeder. Diciamo che perdoniamo questo gesto folle, vero Chaff? - -Cosa?! Io non... - cerca di dire Chaff. -Invece sì. Vai Rue, sei perdonata. Ma non farlo mai più! - rimprovera lei.

-Alle dieci in punto dovete stare davanti l'ascensore per incontrare Cassie e cominciare l'addestramento, chiaro?  Non fate un minuto di ritardo! Andate via,su.-

Ritorno allegramente nella mia stanza, quando cerco di parlare con Thresh mi allontana con uno spintone, imprecando sottovoce.

Vado in camera e rifletto su questa mattinata: Cassie, i suoi occhi pieni di speranza, il brillantino, Chaff che mi sottovaluta, io che gli tiro una perlina sulla spalla sfiorandogli il collo, la sgridata e il perdono di Seeder, e infine il comportamento brusco di Thresh, come se fossimo già nell'arena a ucciderci a vicenda.

  Troppe, davvero troppe cose da affrontare in un'ora, penso. Eppure sono riuscita ad affrontarle.

Decido che non deve importarmi, in fondo possono succedere cose molto peggiori in una sola ora: disgrazie, maremoti, e chissà cos'altro...  Vado in bagno, mi lavo la faccia e anche se tra poco dovrò incontrare gli altri tributi, non sono ansiosa.

Sono veloce, brava con la fionda, non é facile prendermi, gli alberi sono praticamente casa mia e scommetto che non tutti sanno arrampicarsi su un albero senza cadere a testa in giù.

Noto grazie all'orologio proiettato sulla soffitto che sono le dieci, quindi mi asciugo e mi dirigo verso l'ascensore, dove Cassie e Thresh, che indossa una maglia blu e dei pantaloni neri aderenti,  mi stavano aspettando. Mentre scendiamo nei sotterranei, Cassie mi dice con amarezza: -Ti sei tolta il brillantino... - Cerco di nascondere l'imbarazzo nella mia voce. -Si...  Cioé no... Si é tolta mentre mi lavavo la faccia...- -Capisco - dice lei. Sembra davvero dispiaciuta, é come se l'avessi delusa,  e mi dispiace davvero per questo.

Arriviamo nelle sale di addestramento, dove qualcuno ci attacca un quadrato di stoffa col numero 11 e ci dirigiamo verso il gruppetto degli altri  tributi.

Arrivano finalmente anche i tributi del 12, quindi rivedo la ragazza che si era offerta volontaria. Dai mormorii e pettegolezzi che sento mi pare di aver capito che si chiami Karness...  No, si chiama Katniss.  Esamino lei e il ragazzo del suo Distretto: sono vestiti allo stesso modo! Mi sembra davvero assurdo. Non lo mostrano, ma secondo me sono innamorati. Che sfortuna, però. Due giovani innamorati, con tutta la vita davanti, costretti a uccidere o a essere uccisi, sapendo che probabilmente  non si rivedranno più. Gli Hunger Games sono davvero ingiusti.

Sta arrivando una donna, Atala credo, che ci spiega il programma di addestramento.

Ci sono postazioni di ogni genere: alcune dove imparare a combattere, altre per capire come sopravvivere.

Oggi decido di dedicarmi alla sopravvivenza, e alla postazione delle piante noto che anche Katniss ne sa qualcosa... Ammirevole, per una persona del Distretto del carbone.

Dopo l'allenamento, torniamo nelle stanze. Sono stanca morta, tutti sono andati a dormire dopo aver mangiato, quando sento dei rumori provenienti da una stanza. Rumori stranamente familiari...

Qualcuno sta piangendo.

Cerco di capire da che parte provengono i singhiozzi, finché non arrivo a una porta semi aperta. Dentro la stanza c'é qualcuno seduto sul letto.

C'é Cassie che piange.

Gli Hunger Games visti da RueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora