I miei occhi lucidi non mi permettono di vedere quasi nulla: Scorgo soltanto la figura di Shawn innalzarsi davanti a me. Le parole - urla dovrei dire- mi rimbombano nella testa, non capisco più nulla.
È solo quando sento il tonfo di una chitarra sgretolarsi al suolo che realizzo cosa sta succedendo: Shaw sta incassando tutti i colpi, non si muove, non reagisce. Fermo a farmi da scudo, fino alla fine.
-"Impara la lezione, coglione" Sento dire da uno dei due uomini mentre strattona l'altro per la spalla. Passo velocemente le mani sugli occhi bagnati e tutto torna chiaro, vivido.
Mi affretto ad alzarmi e noto la chitarra che il mio salvatore stava suonando poco prima della mia crisi... Distrutta in mille pezzi sull'asfalto.
-"Shawn, io.."
Ma non riesco a continuare che lo vedo girarsi verso di me per la prima volta da quando a cominciato a difendermi. Il suo viso è segnato da lividi e il labbro spaccato sanguinante completa l'opera. È ridotto male.
Sta evitando il mio contatto visivo.Lo vedo far saltare lo sguardo da un punto all'altro: Strada, cielo, chitarra spezzata.Istintivamente, lo afferro per il braccio e rientriamo dal retro da dove sono venuta. Sto tremando, non riesco a nasconderlo.
Non mi era mai capitata una cosa del genere. Nessuno si è mai spinto al punto di farsi maltrattare al posto mio.
Un solo pensiero prevale sul mio piccolo stato di shock: Curare Shawn.
Il primo bagno che trovo è la mia salvezza.Entro furtivamente per evitare il pubblico nella sala bar, trascinando per la manica il moro mal ridotto.
Potrei giurare di aver visto un bagliore di esitazione e imbarazzo nei suoi occhi.
È davvero strano.-"Siediti..." Dico aprendo la porta di uno dei wc del bagno delle donne. A mia sorpresa, non ribatte.
Mi affretto a bagnare un panno con del disinfettante preso dalla cassetta "primo-soccorso" e a picchiettarglielo dolcemente sul margine del labbro destro.-"Ah..." Lo sento mugolare con una leggera smorfia di dolore.
-"S...Scusa..." sussurro prendendomi il labbro inferiore tra i denti con fare scosso e in cerca di concentrazione.
Riprendo esitante nel disinfettare i libidi violacei attorno gli occhi. Occhi che sono fissi su di me e che mi suggestionano parecchio.
Finalmente, parole:-"Tremi.
-"Non è vero." Mento continuando.
-"Perché lo stai facendo?" Chiede secco afferrandomi come io ho fatto con lui poco fa. Nei suoi occhi, solo indifferenza.-"Tu perché mi hai difesa? Erano intenzionati a ferire me, non te..." Ribatto avvicinandomi leggermente al suo viso per pulirlo dal sangue seccato.
Il suo sguardo sfocia in un'espressione mista tra l'ovvio ed il sorpreso.
-"Piangevi. Ho subito avuto l'impressione che, in qualche modo, potessi centrare qualcosa. E poi, chi non sarebbe venuto a controllare se una ragazza in lacrime sul retro di un locale?"-"A questa domanda ti rispondo con un'altra domanda: Quante persone vedi, qui oltre, a te con un occhio nero?"
Nessuno.
Non risponde.Continuo a disinfettarlo finché i miei occhi non finiscono a fissare le sue labbra. Quel colore roseo misto a quel rosso vivo le rendono davvero perfette, attraenti.
Alzo lo sguardo verso i suoi occhi e noto che mi sta fissando con la stessa scintilla negli occhi che aveva alla festa di Nash.Mi riprendo dal mio stato di trance e mi allontano di scatto. Stavo cadendo in tentazione o cosa? Io sono fidanzata e lui pure. Non dovrei pensare queste cose di lui. Non dovrei essere rossa come lo sono ora.
-"Effy..."
-"Shawn Peter Raul Mendes!- Urla spaventata e piena di ira la voce di Susan - Perchè non sei aul palco a suonare?!" Dice strappandomi il panno sporco di mano.
-"È sangue questo?" Continua pietrificata.Rimango in silenzio, non ho parole dopotutto. Se quel piccolo stato di shock era scomparso... Beh, rieccolo. Vorrei spiegarle che Shawn mi ha salvata e che è pieno di lividi a causa mia, che lo ha fatto perché siamo amici... Una sorta.
Ma non riesco a parlare.
Susan mi zittisce con lo sguardo e trascina il ragazzo fuori da bagno. Non ho nemmeno fatto in tempo a ringraziarlo e a scusarmi per la sua chitarra.Tryna mi riempie di mille domande. È solo il mio primo giorno e stavo quasi per essere uccisa. Un record. Dopo essermi cambiata, raccolgo le mie cose e sfrutto l'occasione di farmi dare un passaggio dalla mia capa.
Arrivata a casa, trovo tutte le luci spente, solo il lampeggiare della tv. Salgo lentamente al piano di sopra e raggiungo la mia camera con passo felpato.
Quando accendo la luce, sul letto trovo un abito nuovo. Un regalo?
La parte alta dell'abito scende sulle spalle mentre la gonna è semplice e nera.
"Pranzo dal capo" dice il post-it che mia madre ci ha appiccicato sopra.
Ora si spiega tutto.7:00
Non ricordo nemmeno di essermi addormentata. Con controvoglia, mi alzo dal letto e scendo per fare colazione. Derek e mio padre sono fuori a pesca.
Speriamo tornino in tempo.
Saluto mia madre con un bacio sulla guancia e mi appresto a mangiare i miei cereali.-"Il vestito?" Mi chiede lei.
-"Davvero molto bello"
-"Non intendevo questo, lo metterai per il pranzo di oggi?"
Annuisco e nel frattempo controllo il cellulare.
Un messaggio non letto."Manchi amore"
Connor.Azzardo un sorriso e comincio a digitare.
"Manchi."
11:50
Esco dalla doccia e inizio a prepararmi. Quando arrivò ad indossare il vestito regalatomi da mia madre noto che è più bello di prima. Mi sta bene. I tacchi di mia madre sono un po' stretti ma nulla che non si possa sopportare.Quando scendo al piano terra rimango sbalordita: Da quanto non vedevo la mia famiglia così in tiro?
Mio padre e mia madre sembrano usciti dalla cerimonia di un matrimonio. Derek è adorabile con la giacca nera e la camicia.
Saliamo in auto e cominciamo ad avviarsi verso la dimora del capo dei miei genitori. Pensandoci, è grazie a lui se ora sono qui e non in Ohio con Connor. Già non mi piace.
E dopo un quarto d'ora, eccoci arrivati. La villa di quest'uomo è piuttosto grande.
Quando suoniamo, È la coniuge del direttore dei miei genitori ad aprire, Karen.-"Voi dovete essere Derek ed Elizabeth! Venite, venite!" Dice la donna con un sorriso smagliante.
Elizabeth O'Malley.
Quel nome non lo usa mai nessuno. Non sono più abituata a sentirlo.Ci accomodiamo e le mie impressioni erano corrette: È gigante anche all'interno.
La sala da pranzo è perfettamente arredata. Una volta fatti accomodare, vedo per la prima volta Manuel, il capo: Un uomo robusto dai capelli scuri e gli occhi color nocciola coperti da un paio di occhiali da vista.Potrei giurare di aver già visto il sorriso che sta rivolgendo a mio padre e a me.
Impossibile.
Ricambio con uno dei miei sorrisi migliori.Karen, che nel frattempo era sparita, riappare con una ragazzina di circa quattordici anni al suo fianco. È la copia esatta dei suoi genitori. Ha lo stesso sorriso del padre, quel sorriso che ho già visto.
Il rumore di una porta che si chiude alle mie spalle mi fa rizzarei capelli sulla sedia. Due figli?
-"Papà, sono in ritardo?" Chiede qualcuno alle mie spalle.
-"No Shawn, giusto in tempo! Ci siamo appena accomodati. Ed ora che tutti siamo qui, vorrei fare delle dovute presentazioni - Dice l'uomo prendendo moglie, figlia e Shawn in un mezzo abbraccio - famiglia O'Malley, benvenuta in casa Mendes!#spaziome
Ammetto che i miei capitoli mi attirano sempre meno.
In ogni caso, sono tornata e da oggi comincerò a leggere le storie che mi ero promessa di leggere e continuerò quelle da continuare.
Spero ti sia piaciuto♡
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Grazie per essere arrivata fino a qui nel leggere!
Appuntamento al capitolo 8!
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BAD - Ora so cos'è l'amore ||S.M #wattys2017
Fanfiction-wattys2017- Effy vive una vita quasi perfetta: Circondata da amici che le vogliono bene, una buona reputazione scolastica e un fidanzato perfetto, Connor, che ama da impazzire. A causa di una promozione dei genitori però, si dovrà trasferire a Tor...