Al di là della porta in legno e vetro Jeonghan riuscì a scorgere una scenetta a dir poco singolare.
Incrociò le braccia divertito.
Sul marciapiede un ragazzo con lo sguardo da cucciolo e dai tratti che ricordavano vagamente quelli di un animale esotico... un cammello, forse? fissava estasiato l'insegna appesa sopra la porta d'ingresso.
Teneva, imprigionato in una presa ferrea, il polso di un altro ragazzo, che cercava disperatamente di liberarsi e urlava qualcosa che Jeonghan ancora non riusciva ad udire.
Il ragazzo in questione aveva subito attirato l'attenzione di Jeonghan.
Soffici capelli color caramello ricadevano morbidamente sulla sua fronte.
Indossava un paio di skinny jeans e un morbido maglioncino di stoffa leggera color rosa antico.
Presto si sentì tintinnare il campanello sulla porta di ingresso
"Buongior-" stava per dire il proprietario, alzando lo sguardo dal monitor del computer sul quale stava facendo dei calcoli, quando fu interrotto da un urlo.
"Ti pREGO CHEOL TI HO DETTO CHE NON VOGLIO, HO PAURA, TI PREGOOOO"
"JOSHUA È SOLO UN PIERCING, IO NE HO DECINE , NON SENTIRAI NULLA"
Il chiasso era talmente forte da aver incuriosito anche gli stessi dipendenti che avevano fatto capolino dai loro uffici.
"Signori andiamo, calmatevi -li tranquillizzò il proprietario, scortandoli verso un divanetto in un angolo della stanza- posso offrirvi una tazza di the?" Chiese gentilmente, avvicinandosi alla teiera elettrica che teneva sempre pronta.
Il ragazzo dai capelli color caramello annuì, con le lacrime quasi agli occhi.
<<Il suo profilo è estremamente elegante>> pensò Jeonghan, mentre versava il the in tre tazzine, attento a non rovesciarne nemmeno una goccia.
Si sedette poi di fronte ai due nuovi ospiti.
"Allora, chi mi spiega per quale motivo avete fatto visita al mio negozio?"
Il ragazzo dai capelli più scuri prese parola
"Buongiorno, il mio nome è Seungcheol e io e il mio amico Joshua siamo qui oggi per una scommessa"
Jeonghan aggrottò le sopracciglia, credevano forse di essere in un posto qualunque?
"Mi spiego meglio, vede, il mio qui presente amico desidera da molto tempo farsi un piercing, ma non ne ha mai avuto il coraggio, così gli ho fatto fare una scommessa secondo la quale, se avesse perso, saremmo venuti a fare un piercing insieme, entrambi nel suo negozio che sappiamo essere il migliore in circolazione" concluse con un sorriso, il ragazzo sembrava meglio del previsto
"Deduco quindi dalla vostra presenza che lei ha perso, signor...?"
"Joshua" mormorò l'altro con tono quasi impercettibile
"Bene, Joshua, e Seungcheol; il miglior piercer della città è qui per voi, vi faccio accomodare subito" disse il ragazzo dalla lunga chioma, aprendo la porta dell'ufficio del suo rinomato piercer
"Mingyu-yah! Abbiamo due clienti speciali, impegnati ancor più del solito!"
Il ragazzo dall'altra parte della scrivania si sistemò meglio gli occhiali sul naso e fece un grandissimo sorriso.
"Buongiorno e benvenuti all'atelier! Come posso esservi utile?"
Jeonghan chiuse la porta e riprese a scarabocchiare su un blocco per appunti le entrate di quel mese.
Era nel mezzo di un'elaborata operazione quando sentì un urlo, il secondo quella giornata però dieci volte più straziante del primo.
La porta dell'ufficio di Mingyu si spalancò e, un Seungcheol veloce come la luce corse alla cassa a pagare due Helix.
Dopo pochi secondi un Joshua barcollante seguì Seungcheol inveendo.
"Ci vediamo a casa, pabo!" Urlò il corvino, mentre Joshua si appoggiò al bancone per cercare di fermare il forte tremore.
"Hey ti vedo! Tu che ridi sotto i baffi! -piagnucolò, rivolto verso il bancone- Fare questo piercing fa davvero male!"
"Non ne dubito, per questo non ho orecchini" rispose Jeonghan, cercando di trattenere le risate a quella vista che era tanto tenera quanto esilarante.
"Mi stai prendendo in giro?" Chiese lui, incredulo.
Il ragazzo dietro il bancone fece spallucce, vedendo Mingyu ridacchiare lievemente prima di portargli un barattolo di disinfettante e un paio di dischetti di cotone.
Salutò il suo dipendente e si voltò verso il suo ospite tremolante, un secondo prima di vederlo crollare.
Non voleva che cadesse.
Alla velocità della luce scavalcò il bancone e afferrò il ragazzo per le braccia, sostenendolo sulle sue gambe e avvicinandolo a sè.
Il ragazzo gli si strinse addosso, tremando incontrollabilmente e posandogli la testa su una spalla.
Jeonghan arrossì a quel gesto, uno sconosciuto che si comportava così?
Si portò un braccio del ragazzo attorno al collo e gliene avvolse uno intorno alla vita, accompagnandolo al divanetto dove era seduto poco prima e adagiandocelo sopra.
"Bisogna disinfettarlo, altrimenti farà infezione" mormorò al ragazzo, che sembrava non avere intenzione di sfiorare il punto dolente nemmeno per tutto l'oro del mondo.
"P-potresti farlo tu?" Chiese sussurrando
Jeonghan sospirò "ti mostro come si fa, se lo facessi da solo poi come faresti, a casa tua?"
Impregnò un dischetto di cotone nell'acqua ossigenata, poi fece stringere al ragazzo una mano sul pezzettino di tessuto e avvolse la sua mano attorno a quella del più basso.
Gli scostò i capelli che coprivano l'orecchio e cominciò delicatamente a tamponare la zona lesa.
Joshua sibilò di dolore.
"Un piercing a forma di croce? Certo che qui c'è proprio il piercing per tutti -mormorò Jeonghan, quando vide che orecchino si era fatto mettere il ragazzo- ecco, abbiamo finito; ricordati di farlo ogni giorno."
Il castano sorrise lievemente, ringraziando più di una volta; quando provò ad alzarsi, barcollò lievemente, Jeonghan era già in piedi pronto a sorreggerlo ma lui afferrò prontamente il bracciolo di una poltroncina e riuscì a rimanere in piedi.
"Hey! Siamo ancora destabilizzati?" Ridacchiò
Joshua gli rivolse ancora un luminoso sorriso che sembrò irradiare l'intera stanza.
Jeonghan prese un po' di coraggio: "senti, qui c'è un chiasso inimmaginabile e tu sei molto debole, potrebbe succederti qualcosa per strada, ti va di andare a prenderci un caffè?"
Il castano annuì, arrossendo lievemente.
"M-mi farebbe molto piacere, g-grazie"Jeonghan gli sorrise di rimando e lo scortò fuori dal locale con la promessa di qualcosa alla quale lui piaceva pensare come una sorta di appuntamento.
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Piercing
FanfictionStatus: completa - "Hey ti vedo, tu che ridi sotto i baffi! Fare questo piercing fa seriamente male!" "Non ne dubito, per questo non ho orecchini" "Mi stai prendendo in giro?" - "Uno come te, in chiesa?" "Che c'è di strano?" "Mi stai prendendo in g...