Domenica si svegliò di buon'ora.
Caricò la sua valigia in macchina e si recò all'Atelier, dove posò la busta contenente la lettera.
Nemmeno mezz'ora dopo varcò la soglia della chiesa e si accomodò su una panca a caso.
Suonarono le campane e lo vide.
Fece il suo ingresso, coperto dalla lunga tunica che caratterizzava gli uomini del clero e cominciò la messa.
Jeonghan era come ipnotizzato dalla sue voce e dalle sue parole.
Alla fine della funzione la chiesa si svuotò rapidamente, ma lui rimase pietrificato al suo posto.
Passarono pochi minuti e Joshua uscì dalla sagrestia, ora indossando abiti comuni.
In quel momento dei passi risuonarono lungo la navata centrale.
Il ragazzo dai capelli color caramello alzò lo sguardo e sbiancò.
Jeonghan stava avanzando lentamente sul pavimento in marmo, applaudendo.
Sorrise duramente.
"Complimenti, proprio una bella predica." Disse solamente.
Stava guardando Joshua non con disprezzo, ma con dolore.
Il più basso si rese conto di aver spezzato il cuore all'ultima persona a cui avrebbe voluto farlo.
"J-Jeonghan i-io p-posso..."
"Tu puoi cosa? -lo interruppe l'altro- puoi spiegare?
Non ce n'è bisogno. Lo vedo da solo.
Tu sei un prete. Sei un prete Joshua.
Non mi hai mai detto nulla.
Solo ora mi rendo conto di quanto io sia stato idiota a non capire perché non ricambiassi i miei <<ti amo>>.
Volevo illudermi che fosse perché non ti sentivi ancora pronto.
Ero disposto ad aspettarti.
Ero disposto a tutto.
Bastava che me ne parlassi.
Invece ho scoperto, da solo, che mi avevi usato come giocattolino per distrarti dalla tua professione.
Sappi solo una cosa, Joshua.
Io non riuscirò a smettere di amarti, nonostante questo immenso dolore che mi hai provocato, per questo me ne andrò.
Sparirò dalla tua vita e spero riuscirò a ricostruirmene una, in pace.
Anche tu dovrai fare lo stesso.
Ora, spero che Dio mi perdoni."
Si avvicinò sempre di più a Joshua, afferrò il suo viso e posò sulle sue labbra un ultimo, delicato e casto bacio.
"Addio." Disse, prima di voltare le spalle al ragazzo che amava e avviarsi verso l'uscita.
Joshua non riuscì nemmeno a fermarlo.
Si inginocchiò sull'altare dove avrebbe tanto voluto poter sposare, anche in quel momento, quel ragazzo che non avrebbe mai più voluto rivederlo.
Pianse.
Non pregò.
Si limitò a piangere.
Almeno finché non decise di prendere in mano la situazione.
Afferrò il crocifisso che portava al collo e lo tirò finché non sentì il filo spezzarsi e le molte perline tintinnare, a contatto con il marmo del pavimento.
Una nuvola oscurò il sole e la luce che filtrava dal rosone divenne improvvisamente cupa e tremolante.
Un temporale scoppiò in lontananza.
"Dio, perdonami."
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I-io...
N-non...
Perdonatemi.
Un bacino~
Vostra,
Diamond~
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Piercing
FanfictionStatus: completa - "Hey ti vedo, tu che ridi sotto i baffi! Fare questo piercing fa seriamente male!" "Non ne dubito, per questo non ho orecchini" "Mi stai prendendo in giro?" - "Uno come te, in chiesa?" "Che c'è di strano?" "Mi stai prendendo in g...