Era passato un anno ormai, da quando Jeonghan aveva lasciato Seoul per trasferirsi momentaneamente.
Non sapeva quando sarebbe tornato a casa.
Non se lo era nemmeno mai chiesto.
Fortunatamente lo zio si era offerto di pagargli il momentaneo trasferimento e Jeonghan si era limitato a trovarsi un lavoretto come bibliotecario dal quale ricavava i soldi per i generi di prima necessità.
In tutto quel tempo non aveva fatto altro che ricevere chiamate dai suoi amici.
Non aveva mai risposto, se non una volta, a Jihoon, per spiegargli cosa avrebbe dovuto fare, senza dargli alcuna motivazione della sua momentanea scomparsa.
Aveva anche dato una svolta al suo look.
I capelli lunghi gli erano diventati scomodi, quindi li aveva fatti tagliare in uno short bob, e li aveva fatti colorare di un viola tenue.
Il colore preferito di Joshua.
Nonostante il tempo, la ferita sul suo cuore era ancora aperta.
Joshua lo chiamava ogni giorno e ogni giorno gli lasciava messaggi nella segreteria telefonica che lui ascoltava sempre.
Sapeva che avrebbe dovuto fermarsi, perchè quella situazione non faceva che farlo stare peggio, ma non ci riusciva.
Una sera chiuse la biblioteca e si accinse a tornare a casa, quando si accorse della pioggia che cadeva copiosa dal cielo.
Non aveva alcun ombrello.
Corse quindi fino a casa sua, un piccolo appartamento in un'elegante palazzina in una viuzza tranquilla di Parigi.
Entrò in casa bagnato fradicio e si affrettò ad andare in bagno per farsi una doccia.
Mentre si spogliava si guardò allo specchio: quanto peso aveva perso.
Le sue guance, prima piene e soffici, ora erano scavate e gli davano un'aria molto più mascolina, anche se leggermente meno in salute, e la sua vita ora aveva una circonferenza che avrebbe fatto invidia a qualsiasi ragazza.
Aveva anche fatto esercizio fisico e adesso aveva un po' di muscoli.
Eppure non ci trovava nulla di attraente nel suo corpo, anzi, si detestava.
"Faccio davvero schifo." Si Disse semplicemente, con un piccolo sorriso sulle labbra, prima di entrare nella cabina doccia e lavare via dal suo corpo tutto il rancore e l'amarezza che, anche quel giorno, l'avevano afflitto.
Si risistemò e decise di mettere qualcosa sotto i denti, ormai mangiava davvero poco e quel giorno non aveva ancora toccato cibo.
Semplicemente stava cominciando a provare un rifiuto impulsivo verso qualunque cosa ingoiasse.
Spalancò il frigorifero e gli sportelli della dispensa: vuoti.
Si infilò quindi una giacca sopra alla tuta che usava per stare in casa, afferrò un ombrello e si diresse verso il negozietto di alimentari più vicino.
Entrò e, dopo tanto tempo, decise di fare una spesa come si deve.
Sentiva di dover trovare la forza di andare avanti.
Mentre stava tornando verso casa, andò a sbattere contro un cliente che stava entrando.
Chiese subito scusa e quello gli rispose con un cenno del capo.
Portava una felpa troppo leggera per quel periodo dell'anno, con il cappuccio calcato sul viso, una mascherina a coprirgli la parte inferiore del volto.
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Piercing
FanficStatus: completa - "Hey ti vedo, tu che ridi sotto i baffi! Fare questo piercing fa seriamente male!" "Non ne dubito, per questo non ho orecchini" "Mi stai prendendo in giro?" - "Uno come te, in chiesa?" "Che c'è di strano?" "Mi stai prendendo in g...