Capitolo 25

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POV'S DRACO
Ero mano nella mano con Hermione e camminavamo tranquilli nei corridoi di Hogwarts, diretti all'ufficio della Mc Grannitt. Mi voltai verso Hermione e potei costatare che aveva il volto stanco e una lacrima era ancora "appesa" alla sua candida guancia. Lei mi guardò dopo alcuni istanti e mi sorrise dolcemente.
"Non ti ho ancora chiesto come stai..." dissi piano
"Bè puoi sempre rimediare" mi rispose sorridendo.
"Come stai, principessa?" Dissi facendola arrossire.
"Sono molto stanca, Draco. Vorrei riposare" disse guardandosi la punta delle scarpe.
"Mmh... avrei un'idea allora: quando finiamo di parlare con la vecchia, andiamo nel tuo dormitorio a prendere Scorpius e andiamo tutti e tre a dormire nella stanza delle necessità..." dissi. Lei mi fissò con la fronte aggrottata, segno che stava pensando sui pro e sui contro dell'argomento.
"Va bene ci sto..." e mi sorrise.
Alcuni istanti dopo dicemmo la parola d'ordine che solo Hermione conosceva ed entrammo.

POV'S HERMIONE
Eravamo appena entrati e la prima cosa che notai fu che la professoressa stava parlando con un quadro. Draco mi lanciò uno sguardo scettico e io gli feci segno di lasciar stare, così ci avvicinammo e la professoressa sussultò.
"Ragazzi miei vi stavo aspettando. Prego accomodatevi." Disse sistemandosi gli occhiali. Prendemmo posto di fronte la sua scrivania e lei prese parola.
"Vi stavo proprio aspettando. Il professore Silente mi ha detto che sareste venuti, ma prima che voi parliate devo darvi una notizia." Disse seria passando lo sguardo da me a Draco.
"Ci dica" dissi.
"Vi devo affidare un'incarico molto importante e so che siete le persone adatte a questo. Ho visto, ultimamente, che siete molto affiatati, perciò ho scelto voi... ehm, e poi detto tra noi, non ho voglia di caricare il Signor Potter e il signorino Weasley. Sono stati già molto impegnati con la guerra e credo che debbano rilassarsi. Venendo al dunque: dovrete andare a stare fino alla fine dell'anno nella Londra babbana, vi spiego subito il motivo: io e Silente abbiamo notato che ultimamente nel castello sono presenti come una sorta di forze oscure, simili a mangiamorte che si aggirano. Il vostro scopo è quello di andare ogni tre volte a settimana all'Hogwarts Express per vedere se c'è qualcosa di strano: come ad esempio persone o uomini che si aggirano li. Mi dispiace davvero molto affidarvi quest'incarico, ma non posso mandare professori, dato che la scuola ne risentirebbe. Dunque, mi date il vostro appoggio?" Io e Draco ci guardammo a bocca aperta, poi lui mi fece cenno di si e mi prese la mano e con la bocca simulò:
"È perfetto" e poi "Per Scorpius". Io gli strinsi la mano e sorrisi e poi passai lo sguardo alla Mc Grannitt che ci fissava in attesa.
"Si, ci stiamo." Dissi.
"Potrete fare i bagagli sta sera, partirete già domattina." Disse prendendo una piuma.
"Ehm. D'accordo." Disse Draco.
"O ragazzi scusate, ma come mai siete venuti?" Disse scrutandoci inarcando un sopracciglio.
"Oh niente niente. Eravamo semplicemente di passaggio e volevamo semplicemente sapere se..." guardai Draco in difficoltà e così lui si affrettò a rispondere.
"Volevamo sapere se potevamo dare una festa ma non c'è bisogno." Disse.
"Mmh... bè data la vostra partenza non ritengo che sia necessario dare una festa. Adesso potete anche andare." E detto questo io e Draco uscimmo silenziosi. Quando chiudemmo la porta alle nostre spalle, Draco mi prese per la vita e mi fece alzare con un sorriso a 32 denti. Io nel frattempo ridevo come non mai e quando stava per lasciarmi, mi appesi al suo collo e iniziai a lasciargli delicati baci.
"Ce l'abbiamo fatta..." sussurrai.
"Te l'avevo detto." Disse ghignando.

POV'S DRACO
"Granger se continui a rimanere attaccata a me in questo modo rischio di portarti adesso nella stanza delle necessità... ma senza Scorpius." Ghignai. Lei mi diede una leggera pacca sulla spalla e io mi finsi offeso facendo un gesto teatrale, facendola ridere. Poi mi allacciò le braccia al collo e mi baciò. Io non me lo feci ripetere due volte e la strinsi di più posando le mie mani nel suo bacino. Le chiesi l'accesso della sua bocca e lei acconsentì, e le nostre lingue danzarono, come se non si vedessero da tanto. Poi affondai  una mano nei suoi ricci e li strinsi leggermente per farla aderire di più a me. Lei sospirava di piacere e la cosa non mi passava di certo inosservata. Così per ricambiare quei suoi gesti, la spinsi al muro più vicino e allacciò le sue gambe al mio bacino. Io ghignai e iniziai a mordicchiarle il labbro inferiore.
"Draco..." mi staccai da lei per osservarla: aveva la faccia rilassata, gli occhi chiusi e la testa appoggiata al muro e le labbra rosee per i baci infuocati.
"Andiamo da Ginny" disse solo.
"Non la passerai liscia più tardi.." e la feci ridere.
Dopo esserci staccati (con riluttanza) andammo verso i dormitori dei grifoni. Detta la parola d'ordine entrammo e andammo verso la camera della Granger. Aperta la porta della sua stanza trovammo una situazione alquanto imbarazzante: Potter era steso a terra e la piattola lo stava scuotendo e allo stesso tempo lo ventilava con una vecchia pergamena; Lenticchia appoggiato al muro con gli occhi chiusi che respirava affannosamente. Vidi Hermione entrare nel panico. Mi avvicinai alla culla del bambino e lo presi tra le mie braccia, subito dopo però gli misi il ciuccio dato che piangeva.
"ADESSO STATE TUTTI ZITTI" gridò Hermione infuriata. Tutti posarono gli occhi su di lei. "Harry alzati da li, Ronald apri gli occhi e siediti sul letto. Devo parlarvi." E tutti fecero come lei aveva ordinato nel frattempo io coccolavo Scorpius nelle mie braccia e lui rideva come un matto: solo in quel momento osservai i suoi occhi azzurri brillare di felicità... era bellissimo.
Dopo che Hermione finì di raccontare tutta la storia, la Piattola San Potter e Lenticchia si alzarono commossi e abbracciarono la loro amica. Feci una smorfia di disgusto... poi Potter si avvicinò a me e mi strinse la mano
"Auguri Malfoy." Disse squadrandomi con sospetto.
"Potter" e feci un cenno. Poi la piattola si congratulò con me e altrettanto fece Lenticchia. Prima che se ne andarono Hermione spiegò loro della missione che ci aveva affidato la Mc Grannitt, dopodiché con vari cenni di assenso, restammo io, Scorp e Hermione.
"Non vuoi vedere come ride questo principino" dissi porgendolo ad Hermione. Lei rise e corse verso di me.
"Mi costa ammetterlo ma è bello come il padre." Disse accogliendolo tra le sue braccia.
"Bè però noto con piacere che ha la risata della madre." Mentre la guardavo giocare con il bambino, mi avvicinai di più e le cinsi i fianchi... nel frattempo Scorpius ci guardava divertito giocherellando con i capelli di Hermione.
"Andiamo nella stanza delle necessità?" Le proposi.
"Oh si. Ma prima aspetta." La vidi estrarre la bacchetta e trasfigurò una federa di cuscino in un pigiamino azzurro e poi prese il mantello dell'invisibilità e nascose il bimbo.
"Facciamo presto" gli dissi. Lei mi fece un cenno e uscimmo dalla sala comune. Sentivamo Scorpius lamentarsi e così ci guardammo con allarmismo e accelerammo il passo fin quando non ci ritrovammo di fronte la stanza. Pensai ad un luogo adatto e la evocai. 

"Niente è come sembra" DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora