Happy birthday Annabeth

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Immagina Annabeth è nella sua cabina che legge coricata sul letto, legge sola e malinconica perché sono le sette del pomeriggio. Le sette del pomeriggio del 12 luglio e nessuno si è ricordato del suo compleanno. Quando dalla finestra entra un ragno blu, caratteristica che ,presa dal panico, non nota. Chiude il libro e si alza correndo verso la porta con il libro ancora in mano. Passando accanto alla libreria si fermò di colpo, sistema il libro con cura in mezzo agli altri libri dello stesso genere divisi per saghe e in ordine alfabetico.
Attraversa la cabina e apre la porta.

Tutti: SOPRESA!

Percy: Ti piace?

Annabeth: Aspetta un momento.

Annabeth rientra in cabina e si avvicina al letto, prende in mano il ragno ( e ciò richiede notevole coraggio per una figlia di Atena) e constatò che era finto e blu. Uscì dalla cabina come una furia, si fermò davanti a Percy e gli afferrò il polso. Lo buttò a terra e gli mise un braccio al collo.

Annabeth: TU! Tu hai messo un ragno nella  mia cabina! NELLA MIA CABINA! E È solo per questo! Solo.. *il suo tono si addolcisce* solo per una festa a  sorpresa dopo una giornata passata a sentirmi ignorata da tutti! E hai organizzato tutto tu?

Percy annui nervosamente

Annabeth: Hai organizzato tutto tu. Tutto tu. *con le lacrime agli occhi* Davvero? Tu mi hai ignorato tutto il tempo necessario per organizzare questo, ovvero tutto il giorno. E poi ti viene in mente di farmi spaventare e uscire dalla cabina.

Percy guarda Annabeth spaventato dalla sua reazione. Non si aspettava una reazione del genere, voleva organizzare una sorpresa per la ragazza che amava. Ma ovviamente aveva incasinato tutto, e come solo lui sapeva fare. Spostò Annabeth da sopra di lui e la posò sul prato affianco a lui. Si alzò e guardò tutti quelli intorno a loro.

Percy: Mi dispiace. Non volevo che finisse così. Facciamo finta che non sia successo niente.

Si allontanò da tutti e da tutti. Con Annabeth che lo guardava allontanarsi ancora stesa sul prato. Si alzò anche lei e prese la stessa direzione del suo ragazzo.

Annabeth: Mi dispiace ragazzi, torno subito.

Detto questo si lanciò alla rincorsa di Percy.

Annabeth: Percy. Percy, aspetta!

Percy si fermò una decina di metri più avanti e Annabeth lo raggiunse. Arrivò difronte a lui, si alzò sulle punte e lo baciò. Un bacio semplice ma che esprime tutto l'amore.

Percy: Mi dispiace, davvero tanto.

Annabeth: No, Percy. Dispiace a me perché non intendevo dire quello. Volevo dirti che è stato fantastico. Nessuno aveva mai fatto niente per me, nemmeno aveva fatto niente del genere neanche la mia famiglia.

Percy: Sai, pensavo di aver incasinato tutto.

Annabeth: No, testa d'alghe.

Percy: Andiamo dagli altri?

Annabeth: Andiamo dagli altri.

Si presero per mano e raggiunsero il gruppo per i festeggiamenti.
E quell o fu il miglior compleanno di sempre.

E quell o fu il miglior compleanno di sempre

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