Provo a scrivere un one-shot.

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Il silenzio era assordante, sentiva solo il suo sangue pulsargli nelle orecchie e un battito diventare sempre più debole. Il suo battito diventare sempre più distante.
La sua mente rifiutava anche il solo pensiero di perderlo, non poteva.
Non se lo sarebbe mai perdonata, non poteva non fare niente, ma come si fa a mutare il corso del destino? Si poteva ritardare ma non era pensabile che si potesse evitare.

E adesso era lì, chinata su quel corpo che tanto amava quando era stretto a lei, che tanto amava stringere.
La faccia del ragazzo era coperta da un leggero strato di polvere, un rivolo di sangue gli scendeva dalla tempia, passava proprio accanto all'occhio e poi scendeva fino alle labbra aperte, come se fossero in procinto di dire qualcosa.
I capelli nero cenere e sempre disordinati erano intrisi di sangue e sudore.
Quel rivolo di sangue era quasi secco quando venne bagnato da una sola lacrime, esattamente nel punto vicino all'angolo dell'occhio.
Quegli occhi verde mare era la cosa più bella che Annabeth avesse mai visto, riflettevano esattamente quello che il proprietario provava se solo eri bravo a capire e comprendere quella mente contorta.
- Per favore...- mormorò lei.- Ti supplico.-
Altre lacrime sgorgarono dagli occhi grigi e tempestosi della ragazza per andare a finire sul viso del ragazzo inerme davanti a lei. Gli lavavano la polvere e la terra, aiutate dalle mani delicate che passavano più volte sul volto.
- Testa d'alghe. Alzati subito.-sussurrò

-Avevi promesso! Avevi detto che non ci saremmo mai lasciati, avevi detto che non ci saremo mai più separati. AVEVI PROMESSO!- gridò con la voce incrinata nell'ultima parte.
Ormai sull'orlo del pianto più disperato, tolse la spada dalla mano del ragazzo.
Lo strinse a sé, lo ripoggiò delicatamente a terra e si appoggiò al suo petto.

Dopo attimi che ad Annabeth sono sembrati secoli; dopo che aveva perso ogni speranza; dopo che aveva dato libero sfogo alle lacrime inzuppando tutta la maglietta del suo fidanzato quest'ultimo tossì debolmente.
La ragazza si alzò di scatto trattenendo appena un grido di gioia, gli occhi verde mare del ragazzo di aprirono, cercando disperatamente qualcosa, qualcuno.
Smisero di vagare come se fossero impazziti soltanto quando si posarono su quelli grigi di lei.
D'altro canto lei lo aiutò a sedersi e lo abbracciò, forse con troppa energia visto che tossì.
Riusciva a sentire il battito di lui debole e non regolare.
La maglietta era ormai zuppa di lacrime.
Quelle lacrime che non erano di gioia, ma si tristezza e amarezza. Non riusciva ad illudersi che sarebbero stati insieme ancora. Se lo sentiva, lo sapeva.
Lo sapeva eppure non riusciva a lasciarlo andare.

- Ti amo, Sapientona. Ti amo davvero tanto ma non ti merito. Non sono riuscito a mantenere la promessa, mi dispiace.- mormorò tessendo e con evidente fatica.
Quelle parole colpirono e ferirono Annabeth come una pugnalata.
Stava per rispondere ma il verde mare dei suoi occhi sbiadì, terrorizzata Annabeth non poté fare niente.
La vita lasciava lentamente il corpo inerme lasciando spazio alla morte.

Percy era morto.
Era andato via per sempre.
Percy l'aveva lasciata.

Il silenzio era tornato.
Era tornato a schiacciarla, e adesso lei non combatteva.
Non era una ragazza che si rassegnava facilmente ma quella vista l'aveva prosciugata da tutte le energie.

Un urlo di disperazione frantumò il silenzio che si era creato in quel posto.
Era l'urlo di una ragazza che aveva visto il proprio ragazzo, il proprio amore, morire.
Quell'urlo racchiudeva rabbia, tristezza, senso di colpa.
Quell'urlo era il sigillo di un momento che l'avrebbe perseguitata per sempre.
L'urlo adesso rieccheggiava per le pareti della grotta, accompagnato da singhiozzi.
Anche quei singhiozzi provenivano da una ragazza, dalla stessa ragazza.

Era una ragazza con i capelli biondi raccolti in una treccia disfatta, gli occhi grigi e vestita con un paio di jeans e una maglietta verde acqua.
Stringeva il corpo ormai freddo di un ragazzo pallido, con i capelli nerissimi e scompigliati, vestito con una maglia grigia e pantaloni neri. Affianco a loro c'era una spada e due zaini.
E lei sarebbe dovuta uscire da sola.

Percy&CoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora