- Che bella idea! - gli dici a denti stretti
- Ma guarda che sorpresa! - mi dice Noah.
- Sta zitto! -
- Uuuh nervosetta la BAMBOLINA.-
Dopo che ha pronunciato queste 9 lettere gli sferro un calcio in mezzo alle gambe.
- Porca Puttana! Che dolore.-
- Ops!- dico correndo per il corridoio.
- Ah vuoi la vendetta eh?! D'accordo l'hai voluta -
Inizia a corrermi dietro fino a quando mi sbatte contro il muro.
- Eh adesso? Non fai più niente?- mi dice avvicinandosi ancora di più alla mia faccia.
"Mi è venuta un'idea" penso
- Sai non sapevo che eri così furbo sai?!- gli dico accarezzandoli la guancia.
- Beh...si.- mi dice avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra.
"Il mio piano sta funzionando"
Appena si distrae dalle mie labbra gli tiro un pugno sullo stomaco.
-Sappi bambolina che in un modo o nell'altro mi vendicherò.-
- Vaffanculo stronzo. - detto questo me ne vado da lì.
* * *
- Ma sei pazza? Cos'ha fatto quando gli hai tirato un calcio e un pugno?- mi dice Jennifer mentre poso i libri nell'armadietto.
-Primo, si sono pazza. Secondo mi ha detto "Sappi bambolina che in un modo o nell'altro mi vendicherò."- gli dico imitando la voce di Cameron.
- Ciao babbane. Come va?- ci saluta Nash il nostro migliore amico.
- Carlotta ha tirato un calcio e un pugno a Cameron quello del vicolo.-
- Oddio racconta- mi dice Nash.
/DRIIN/
-Ops! È suonata la campanella. Fattelo raccontare da Jennifer. - gli dico scappando in classe.
* * *Arrivata in classe vado a sedermi come sempre agli ultimi posti.
-Ragazzi e ragazze vi presento il vostro nuovo compagno di classe Cameron Dallas-Appena varca la soglia vedo quello che non volevo vedere.
Pov's Cameron-Ragazzi e ragazze vi presento il vostro nuovo compagno di classe Cameron Dallas.-
Varcata la soglia, noto subito Carlotta con tutto il suo splendore seduta dietro tutti gli altri banchi che mi guarda scioccata, subito dopo abbassa lo sguardo verso il suo quaderno.
Allora ti piace eh!?
Sta zitto
Okay okay sto zitto.
Finalmente l'hai capito.
* * *Finita la mia presentazione la professoressa mi indica un posto dicendo:
Cameron vada a sedersi lì dove c'è Carlotta Way- dice indicandomi.
Pov.s Carlotta
"Cosa? Proprio vicino a me dovevano metterlo?" Penso tra me è me.
Dai ammettilo che ti piace?
Sta zitta.
Uuuh nervosetta la ragazzina.
Mentre litigo con la mia mente non mi sono accorta che Noah era seduto al mio banco che mi fissa(?)
Con un sorriso altrettanto inquietante direi.
-Così mi sciupi bambolina!- dice contento di quello che ha detto.
-Ho detto che non devi chiamarmi così. Uff.- gli dico guardandolo con odio.
-Signorina Way e signorino Dallas se volete parlare, potete farlo fuori sennò zitti e ascoltate la lezione.- dice la prof.
-Mi scusi prof.- diciamo all'unisono.
L'ora finisce con il suono della campanella per dar inizio alla ricreazione.
-Hey bambolina?-
"Adesso che vuole?" Penso.
-Che cazzo vuoi?- gli dico scontrosa
-Sei sempre così nervosa?- mi dice ridendo.
-E tu sempre stronzo?- gli urlo acida.
-Sta' zitta e vieni con me.- dice sollevandomi da terra e mettermi sopra la sua spalla a mo' di sacco di patate.
-Lasciami!- gli dico tirando pugni dietro la sua schiena che lo ammetto niente male.
-Non ti lascio fino a quando tu non stai zitta.-
-Pff. Puoi dirmi cosa cazzo vuoi dalla mia vita?-
Arrivati in una stanza avvastanza buia(?) Mi fa scendere.
-Prima cosa: tiri forte per essere una bambolina, secondo: scusa per come ti ho trattata nel vicolo e terza ed ultima cosa: ricominciamo tutto da capo facendo finta che non sia successo niente?- mi dice riprendendo fiato.
-Prima cosa: non chiamarmi bambolina, secondo: non ti perdono affatto per quello che mi hai fatto è terza ed ultima cosa:no, non ricomincio niente soprattutto con uno stronzo come te.-
* * *Sono arrivata a casa, poso lo zaino e saluto mia madre.
-Mamma cosa si mangia?-
-A dir la verità devi andarti a cambiare.-
-Perché?-
-I genitori di Cameron ci hanno invitato a cena da loro.-
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Troppo Forte Da Ammetterlo.
FanfictionPrologo. Carlotta una 16enne si trasferì a New York per il lavoro di suo padre. Un giorno si imbatte in una strada che è costretta ad attraversare ogni giorno per andare a scuola; ma un giorno, un ragazzo, ogni volta che la vede dal vicolo ceco tend...