-Mi avete rotto tu e Cameron- detto questo mi alzo e me ne vado negli spogliatoi.
"Mi sono stufata di tutta questa storia basta." Penso più incazzata che mai.
Entro nella doccia beandomi delle goccia che mi cadono lentamente sul mio corpo.
Finito di farmi la doccia esco con un'asciugamano avvolto intorno al mio corpo e prendo la mia roba per vestirmi.
*Fine flashback*
-Quella cagna se la vedo la uccido.- dice Jennifer a denti stretti.
-Tranquilla.- detto questo ci incamminiamo verso la nostra classe per iniziare la lezione di matematica.
Le ore passano così in fretta che non mi accorgo che mi sto incamminando verso casa.
-Carlotta?- sento urlare da qualcuno dietro di me.
-Hey Nash.- gli dico salutandolo con un abbraccio.
-Mi puoi fare un favore?- mi chiede con le mani unite scongiurandomi.
-Quale?- dico con faccia interrogativa.
-Devo uscire con Jennifer ma non so cosa fare-
-Cioè?- lo so che la ama, però voglio sentirglielo dire.
-Beh....mi piace Jennifer da molto tempo; però non so come dirglielo.-
-Ma nooh....non mi dire. Hahahaha- dico con sarcasmo.
Mi guarda con un sopracciglio alzato per farmi capire che non ha capito.
-Si vedeva da più di un Kilometro che ti piace Jennifer.-
-Ah...comunque, mi aiuti?-
-Certo che ti aiuto.- dico saltellando come una pazza.
-Quindi? Cosa faccio?-
-Compra delle rose rosse, so che piacciono e Jennifer, dichiara il tuo amore per lei.-
-Grazie grazie grazie.- dice abbracciandomi forte.
-Nash ti prego lasciami, mi stai stritolando- detto questo, mi slega dalla sua presa.
-Beh io cado a casa. Buona fortuna.-
-Eh se a Jennifer non gli piaccio?-
-Fidati di me, rimarrà di stucco.-
-Okay grazie.- detti questo vado verso casa mia, prendo le chiavi, le infilo nella serratura è con un click si apre la porta ed entro dentro.
-Ciao a tutti!- dico urlando dall'ingresso.
-Ciao amore. Ti dobbiamo parlare.-
-Certo.-
-Tuo padre ed io dovremmo andare per lavoro in scozia va bene?-
-Uhm...si certo. Per quanti giorni?-
-Per 3 mesi. Volendo puoi invitare qualcuno così non sei sola.-
-Davvero?- chiedo elettrizzata.
-Davvero- dicono loro sorridendomi.
-Grazie- gli dico abbracciandoli
Detto questo mangiamo e finito aiuto a mia madre a sparecchiare per poi catapultarmi sul mio letto.
Decido di avvisare a Jennifer dei miei genitori che devo stare via per 3 mesi e quindi può venire qui a dormire così stiamo insieme e pargliamo, scherziamo è tante altre cose che a pensarci mi viene da ridere.
Raccontato tutto ciò, lei ha accettato ed io sono qui sulla scrivania a fare i compiti che sono abbastanza facili.
Ad un tratto sento il mio telefono squillare e vedo che mi esce il nome di Noah, mio cugino.
*Inizio chiamata*
Noah:Cuginetta che ne dici se usciamo un po' visto che è da tanto che non ci vediamo?
Carlotta: Per me va benissimo. Ci incontriamo al New York Parck?
Noah: Okay allora ci vediamo lì tra pochi minuti. Ciao cuginetta.*Fine chiamata*
Vado verso l'armadio è opto per un Jeans ad alta vita color vino rosso aderente, una felpa nera con la scritta Vans bianca e poi le mie adorate Air Force bianche.
Vado in bagno, mi tolgo i vestiti ed entro sotto la doccia. Finito di fare tutto ciò esco dalla doccia cercando l'intimo; ma mi accorgo che non gli ho presi quindi prendo un'asciugamano e me lo metto intorno al mio corpo per poi andare verso la mia stanza.
Prendo l'intimo e lo indosso quando sento qualcuno fischiare e dire.
-Che bel culo. Non sapevo che era così tondo, chissà se è anche morbido.- mi giro di scatto e dico urlando.
-Da dove cazzo sei entrato Cameron?- dico con tono abbastanza irritato comprendomi il più possibile con il lenzuolo.
-Non c'è bisogno che ti copri visto che sei così sexy.- dice con voce roca avvicinandosi lentamente a me.
Manca poco che mi stava per baciare quando lo spingo e gli dico-Aspetta qua.- detto questo corro nel bagno per vestirmi.
Mi metto il mascara e vado nella mia stanza dove vedo Cameron sdraiato sul mio letto.
-Allora? Che ci fai qui? Perché sei entrato dalla finestra invece di entrare dalla porta?-
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Troppo Forte Da Ammetterlo.
FanfictionPrologo. Carlotta una 16enne si trasferì a New York per il lavoro di suo padre. Un giorno si imbatte in una strada che è costretta ad attraversare ogni giorno per andare a scuola; ma un giorno, un ragazzo, ogni volta che la vede dal vicolo ceco tend...