Capitolo 9

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8° 3 Aprile

Dopo aver ricevuto le adeguate spiegazioni da Deaton, Stiles era salito sull'auto del mannaro, rivolgendo lo sguardo al paesaggio fuori dal finestrino e chiudendosi in un mutismo che non risparmiava neanche il padre. I due uomini lo guardavano mentre immobile, con la tempia appoggiata al vetro, non faceva trapelare emozioni. Giusto Derek poteva essere partecipe del dolore e della confusione che il ragazzo stava provando, ma non per volere del giovane Stilinski, sfortunatamente. Con un orecchio sempre prossimo a sentire i battiti del ragazzo, li percepì chiaramente, nonostante il cambiamento fosse stato impercettibile, aumentare in prossimità di casa Stilinski.

E se i due uomini, seppur potevano immaginarlo, non sapevano cosa passasse per la testa del più piccolo, Stiles ne era fin troppo cosciente. Nella clinica del druido aveva dovuto far appello a tutto l'autocontrollo di cui era capace per non cedere ad un attacco di panico. In auto, invece, aveva cercato di mantenere una parvenza di equilibrio, innalzando una facciata di indifferenza. Chissà poi per quale motivo gli erano venuti in mente due paia di occhi verdi, gli occhi di Derek Hale per la precisione, ma aveva scartato il collegamento mentale, credendolo frutto della stanchezza generale.

Il capo di Scott, che aveva scoperto aver visto per più di un paio di volte, gli aveva spiegato cosa fosse un licantropo e come loro agivano e Derek aveva fatto da dimostrazione vivente. Era quindi al corrente che il mannaro fosse in grado di ascoltare il suo cuore e non aveva dubbi al riguardo, vista la staticità con cui guidava e la piccola sbandata al suo picco d'agitazione quando si era intravista casa sua.

Non era poi una così brutta cosa scoprire di avere degli amici in più, amici che tenevano a lui, ma era terrorizzato all'idea di incontrarli, specialmente tutti insieme. Non voleva deluderli, non voleva far pensare che tenesse meno a loro, ma dal suo punto di vista, con molti dei ragazzi avrebbe parlato quel giorno per la prima volta. Tanto era assorto da quelle sue paure, che non si era accorto che fossero arrivati né che Derek gli avesse aperto la portiera, facendolo ruzzolare a terra. O meglio, quella sarebbe stata la sua fine, se prima due braccia possenti non avessero interrotto la sua caduta afferrandolo al volo. "Andrà tutto bene." gli sussurrò con voce calda all'orecchio prima di lasciarlo andare.

Sorprendentemente quel contatto ravvicinato non gli diede alcun fastidio, ma anzi, si ritrovò a desiderare poter sentire quella voce per ore. Annuì, nervoso e si lasciò portare dentro.

Al suo rientro, tutti i ragazzi che aveva visto quella mattina erano ancora lì, chi stravaccato sul divano, chi per terra o intento a fare avanti e indietro per la stanza. Si sentì ancora più in colpa per averli fatti preoccupare tanto e il suo odore non passò inosservato. Quelli, che avrebbe potuto identificare a colpo sicuro come mannari anche senza l'elenco di Deaton, si voltarono di scatto nella sua direzione, seguiti dalle due umane del branco.

"Ehm... ciao?"

Come se avesse sciolto il gelo con quella sua uscita infelice, un urlo generale di 'Stiles!' lo travolse assieme ai rispettivi proprietari di quelle voci. Venne trascinato sul divano, con forse più delicatezza dopo il ringhio di avvertimento di Derek. Sospirò sollevato, Stiles, quando si accorse che il suo corpo non aveva reagito negativamente a quel suono. Era diventato un quesito importante per lui: come avrebbe reagito alla parte lupesca, sebbene tutti gli avessero assicurato che non si era mai tirato indietro, né per licantropi amici né con i nemici. Era raggelato a quella scoperta, dandosi mentalmente dell'idiota ma sentendosi al contempo orgoglioso di sé.

"Batman, come ti senti?" gli domandò Erica, sedendogli affianco e appropiandosi di uno dei suoi bracci. Stiles sorrise a quel soprannome, felice di trovare qualcosa che ancora era rimasta la stessa. Quando palesò quella sua felicità, la ragazza per poco non scoppiò a piangere, ammettendo di non avere avuto più la possibilità di chiamarlo così dall'incidente per paura si trattasse di uno dei tanti ricordi toltogli.

Do you remember me? | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora