Capitolo 20

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3 Maggio
 
Derek sentì il fruisciare leggero delle coperte, mentre un piacevole tempore gli scaldava il viso, e mormò un assonnato “Buongiorno…” prima di mettere a fuoco e sorridere appena mentre guardava il profilo del suo compagno, proprio di fronte a lui.

Stiles in risposta strusciò il viso sul cuscino, ancora nel mondo dei sogni e sorrise inconsciamente, ma poi aprì improvvisamente gli occhi, consapevole, e lanciò un urlo spaventato.

Derek sbiancò, ora completamente sveglio e memore del piccolo problema che il suo compagno aveva. Noah lo avrebbe ammazzato.

“Ehi, nono! Calmati, Stiles.” provò a rassicurarlo, mentre al contempo cercava di coprirsi con quelle poche coperte che erano rimaste sul letto e che il ragazzino non si era tirato addosso per coprirsi quando era schizzato di colpo fuori dal letto.

Stiles però non parve averlo sentito, perché afferrò la prima cosa che gli capitò tra le mani e gliela lanciò contro terrorizzato.

Mentalmente il ragazzo, si ripromise di ricomprare la lampada del suo migliore, pur non capendo come fosse arrivato in quella stanza.

“No, Stiles! Ascoltami, ehi Stiles, lo so che per te è difficile capire adesso, ma noi due stiamo insieme, siamo compagni da diverso tempo.” tentò di nuovo, alzando e mostrando le mani nel vano tentativo di fargli capire di non avere intenzione di fargli del male.

A poco valsero, però, le sue parole, perché Stiles si voltò svelto per afferrare e lanciargli contro due libri che si trovavano ignari sulla scrivania.

Gli avrebbe ricomprato tutto, si costrinse a giurare il ragazzo, mentre faceva fare la stessa fine dei libri anche a quello che doveva essere un raccoglitore di penne.

“Se non dicessi la verità come potrei sapere così tante cose? Che da grande vuoi diventare un angente di polizia, che adori prendere il gelato alla vaniglia quando sei triste, che ami la tua jeep perché ti ricorda tua madre e che nonostante tieni tuo padre a dieta, gli permetti di mangiare le patatine che crede tu non abbia ancora scoperto?”

Ma “Stupratore!” fu tutto quello che il ragazzo gli urlò, prima di colpirlo con un vaso, che finì con l’andare in mille pezzi nell’impatto.

In quell’esatto momento, lo sceriffo, accorso alle grida di Stiles -e ben consapevole della situazione da quando li aveva scoperti abbracciati e addormentati quella mattina- spalancò la porta di colpo, ritrovandosi il figlio che guardava sconvolto alcuni pezzi di porcellana conficcati nel viso e nel petto del moro.
 
 

                               ***

 
 
“Beh, io non sono riuscito a farti fuori, ma mio figlio sì.” borbottò l’uomo, entrando in salone con aria stanca.

“Grazie, Noah.” mormorò Derek, prendendo il panno bagnato che gli stava porgendo l’uomo, per potersi pulirsi il sangue delle ferite ormai già rimarginate. “Come sta?”

“Diciamo che è un po’ scosso, ma si riprenderà. Troppe sono state le volte in cui si ubriacava con Scott e poi non ricordava dove fosse o come ci fosse arrivato, oggi non è poi tanto diverso. Sta guardando il video al momento.” lo informò con tono divertito, mentre scuoteva la testa e si lasciava cadere sulla poltrona vicino al divano.

Ancora si sorprendeva di quanto facilmente avesse accettato la situazione e di come ora fosse in grado di gestirla con maggiore tranquillità e minore apprensione. Suo figlio era forte e lo aveva dimostrato in più di un’occasione.

Quando aveva ricevuto la sua telefonata il giorno prima, dove gli chiedeva di farsi trovare a casa di Melissa era stato piacevolmente sorpreso di scoprire successivamente dalla donna che il suo bambino aveva dato del filo da torcere a Derek Hale, ma si era sentito anche molto fiero quando era venuto a sapere di come Stiles si fosse preoccupato del branco e di non rischiare la pelle per una brutta, ma anche stupida lite.

Do you remember me? | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora