Capitolo 25

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4 Maggio

Faceva particolarmente fresco quella mattina, tanto da dover costringere Stiles ad accettare un maglione da Derek.
Non era rimasto poi molto sorpreso di scoprire che alcuni dei suoi vestiti si trovassero in quella casa, ma turbato, quello sì: possibile che il vecchio Stiles non avesse avuto la decenza di portarsi qualcosa di più pesante di una maglietta?!

E così, dopo aver attentamente frugato alla ricerca di un indumento più caldo e possibilmente suo, si era arreso ad accettare controvoglia quello del mannaro.
Precisamente, in quel momento, stava guardanando annoiato fuori dalla vetrata, seduto proprio lì accanto, mentre Erica parlava.

Stiles ad un certo punto si era chiesto se la ragazza non stesse parlando con lui, visto che Derek non aveva aperto bocca, come sè, del resto.

Era mai possibile che adesso quello dalla parte del torto fosse lui? Lui che per poco non era morto di infarto dopo appena due secondi da che si era svegliato!

Certo, poteva riconoscere che la sua reazione potesse apparire esagerata per qualcuno che sapeva, ma era proprio quello il punto: lui non aveva la più pallida idea di niente.
Ok che Derek aveva provato a dirglielo e che lui avrebbe potuto evitare tutto quello se solo lo avesse lasciato parlare, ma era anche vero che il mannaro non si era poi così tanto sforzato.

Se c’era una cosa che Stiles aveva sempre odiato nei film era quando, invece di rivelare la verità, il protagonista finiva per tenersela per sé.

Cosa diamine ci vuole ad urlare, anche se l’altro ti dà le spalle o fa finta di non sentire?!

E Derek aveva fatto esattamente la stessa cosa.
Sapeva di essere testardo e particolarmente sordo alle volte, ma l’altro avrebbe potuto benissimo dirgli dell’incidente invece di rincorrerlo.

Avrebbe funzionato, anche se sarebbe stato un po’ brutale e capiva perché l’altro non avesse agito così e tutto questo non faceva che innervosirlo di più, perché come la mettesse la mettesse, Derek aveva sempre agito nel suo interesse e quindi il suo atteggiamento nei suoi confronti era stato orribile.

Ma questo lui non lo avrebbe mai ammesso. Ovviamente: era troppo orgoglioso.

“Stiles? Mi stai ascoltando?”

Il ragazzo si riscosse appena, quando si sentì chiamare da Erica. L’espressione colpevole che fece provocò un cipiglio infastidito nella bionda.

“Non lo fa mai, cosa ti fa pensare che possa iniziare con te?” commentò Derek, senza alzare gli occhi dal libro. Il terzo, per la precisione.
Il moro si era rintanato nella lettura pur di non avere a che fare con lui e Stiles si promise di bruciargli davanti agli occhi tutti quei volumi entro la giornata.

Il ragazzo preferì ignorarlo, deciso a non peggiorare la situazione, e si rivolse invece alla bionda.
“Perdonami, Erica. Mi ero distratto.”

La ragazza aveva osservato il loro scambio di battute, notanto principalmente il passo avanti che Stiles sembrava voler compiere e un sorriso diabolico era sorto sulle sue labbra.

Dimenticatasi della disattenzione del ragazzo, adesso lo guardava con un ghigno che non prometteva niente di buono e che fece deglutire nervoso Stiles.

“Niente di importante… piuttosto! È da diverso tempo che non stiamo insieme come ai vecchi tempi. Ti andrebbe di rimediare al tempo perduto?”

Il tono di voce decisamente troppo zuccheroso e benevolo, non fecero che allarmare ancor di più il ragazzo, che però annuì ugualmente.

Con la coda dell’occhio la bionda vide persino il suo Alpha alzare un sopracciglio in sua direzione, ma fece finta di nulla, afferrando Stiles per una mano a trascinandoselo dietro.






Do you remember me? | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora