#1-Una palla al piede, ma con cui giocare

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La vita di Marinette non era tutta rose e fiori. Bhè, non ne aveva una bruttissima, tutto sommato. Lei era una rosa con molte spine: quando voleva sapeva essere velenosa come un serpente e sapeva mordere bene. Era la "bulla" della classe, con chi non era con lei, anche se rare volte ci si poteva anche confrontare pacificamente.  Marinette era quella rosa bella, profumata, delicata ma spinosa e mai nessuno era riuscito a scavarle nel profondo, arrivando a conoscerla meglio di come già facesse lei stessa.

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Erano finite le vacanze estive ed era cominciato un nuovo e maledetto anno scolastico, dove però Marinette avrebbe anche potuto divertirsi. Aveva saputo da Alya, il suo braccio destro-informatrice n°1 nonchè sua migliore amica che, Adrien Agreste, ormai suo compagno di classe da qualche anno, si era scocciato del "Regime" impostato da lei. Ora sí che si sarebbe divertita. Alcune volte voleva che qualcuno la sfidasse, era spesso alla ricerca di adrenalina e si cacciava spesso nei guai apposta, anche se, fortunatamente, poche persone ne erano a conoscenza.

Era arrivato il primo giorno e lei, si era vestita in modo speciale? No. Marinette, da quando era cambiata, aveva sviluppato un gusto piuttosto buono in fatto di vestiti e ogni giorno vestiva nel suo stile. Nel tempo aveva anche imparato a svegliarsi e a prepararsi più velocemente in modo tale da non far più disperare nè la madre nè Tikki per i suoi soliti e vecchi ritardi scolastici. Tikki era la sua Kwami, la faceva trasformare in LadyBug, la super-eroina di Parigi. Sembra strano il fatto che una bulla fosse contro il male assoluto, vero? Ma Marinette era così e quando era LadyBug, quella rosa era molto meno spinosa. Arrivò a scuola un po' in anticipo, come suo solito e aspettò per pochi minuti Alya sulle scalinate della scuola, masticando una gomma, pensando a un piano per far vedere ad Agreste di cosa lei fosse davvero capace. Lo avrebbe peró attuato solo dopo che lui le avrebbe dichiarato guerra, era così che le piaceva giocare. Marinette non era solita pensare con una gomma in bocca, quello era solo il suo secondo metodo, quello tra i più rari, solo quando non aveva tempo. Di solito in piena notte quando le strade di Parigi erano poco illuminate e deserte, si alzava dal suo letto, andando sul suo terrazzino ad ammirare le stelle. Questo era il suo metodo per rilassarsi e pensare seriamente, anche a cose poetiche e romantiche, tutto ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato da lei. Marinette era un segreto dentro l'altro, come ogni petalo di un fiore, racchiuso in se stesso e nascosto da tutto e tutti, fino ad arrivare ai petali esterni, che solo i passanti vedevano, quel primo impatto che non dava nulla di buono. Quei petali erano rovinati, consumati da tutto ciò che le stava intorno, ma appena spostati quelli si aveva una sorpresa. Erano la sua corazza.
Alya arrivò e conoscendo bene le abitudini dell'amica, con un sorriso quasi malefico le chiese: "Ciao Marinette. Allora, che si fa oggi a quel suo bel faccino?" Marinette fece spallucce, in tono molto rilassato e con una punta di malizia disse:"Pensala così Alya, stiamo giocando a scacchi ed io sono il nero. Tocca al bianco fare la prima mossa" detto questo, ad Alya comparve un ghigno, sapeva bene quanto Marinette fosse brava nel giocare a scacchi.

She's dangerous  ||Miraculous FanFiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora