#15-Tregua

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"Senti, sono le undici di sera, è un'ascensore di servizio e non verrà nessuno almeno per le prossime sei o sette ore. Almeno l'ultima volta c'era un'intera classe ma questa è uno spazio di quanto? 150×120 cm? Qualcosa del genere. E non abbiamo un telefono funzionante. Per di più devo condividere l'aria con te, Agrèste" aggiuse con una punta di odio, "E non possiamo nemmeno chiedere aiuto perchè sennò metteremmo tutti nei guai"
"Sembra un paesaggio apocalittico ma non è così tanto male dai" la speranza del ragazzo mise fine alla discussione. Marinette si sedette e per qualche minuto vi fu solo silenzio fino ad una strana domanda del biondino: "perché sei così cattiva?"
"Perchè invece tu mi parli?"
"Perchè saremo chiusi qui per un bel po' di tempo, serve un po' di sana conversazione. Ogni tanto si possono fare anche delle tregue"
La ragazza non rispose e la quiete riprese il suo posto.

Dopo un po' la giovane prese un profondo respiro e disse tendendo la mano: "Va bene. Tregua" Il giovane ricambiò la stretta per poi sedersi accanto a lei.
"È solo per stanotte, sappilo" lo stroncò subito.
Così cominciarono a parlare e Adrien chiese subito "Sapevi che tutti ti chiamano mangia-uomini?"
"Sì. Solo perchè sono una donna. Se le stesse cose le facesse un uomo, sarebbe un rubacuori o qualcosa del genere. È tutto così maschilista a questo mondo." alzò gli occhi al cielo
"Sarebbe chiamato anche puttaniere però sono proprio i cattivi ragazzi a rimorchiare più ragazze. E io qualcosa ne so" disse con una faccia ammiccante.
"Sei decisamente troppo stupido per poter conversare" disse Marinette glaciale
"E tu troppo suscettibile" replicò lui. "Anche se non succede nulla di male al tuo peggior nemico, cioè me, è bello ridere. Non devi farlo solo per rimarcare la tua vincita. Dai" esclamò con fin troppa convinzione.
"Non rido così facilmente. E poi non sei tu il mio peggior nemico. Ti senti così importante?" Ghignò "Questo è divertente."
"Cambiando discorso" disse Adrien ricalcando i ricordi, "Prima eri diversa, poi un bel giorno, sei diventata 'questa qui'" disse indicandola con il dito.
"Grazie Agrèste, tu sì che sai come far passare il tempo"
"Tu non sei da meno, almeno io ci provo. Ti prometto che qualsiasi cosa venga detta qui, resterà qui." Le porse nuovamente la mano che venne stretta immediatamente.
"Forse perchè mi sono stancata di essere gentile e solare oppure sono cresciuta, non lo so..."
"Sei stata incoerente, prima hai fatto di tutto per togliere la corona dalla stupida testa di Chloè dandola 'al popolo' e poi te ne sei malamente appropriata."

Marinette non sapeva cosa dire ma le parole del ragazzo stavano facendo vacillare sempre di più le sue azioni. Ma dopo interminabili minuti di silenzio "Tu credi così tanto di essere perfetto? Non lo sei. Non hai nulla di perfetto. Sei solo uno stupido figlio di papà" disse Marinette con disprezzo.
"Lo so." La interruppe Adrien "Ma sai, sono stato tutta la vita sotto le telecamere. In ogni modo sono stato giudicato da tutti, positivamente e negativamente. Avere un corpo perfetto è stato il mio principale obiettivo di vita, non mi è stato mai detto esplicitamente ma la pressione l'ho sentita sempre." Prese un respiro e continuò, "E mio padre mi ha praticamente costretto a essere perfetto da quando mia madre è scomparsa. Lo studente perfetto. Il figlio perfetto. Il modello perfetto. Ecco sì, ha sempre voluto che io fossi il modello della perfezione da mostrare al mondo e capace di non recargli alcun fastidio."
Successivamente ci fu ancora silenzio fino ad un sussurro "Scusa" Marinette abbassò lo sguardo e si mise spalle contro al muro, allontanandosi.
"Tu che mi chiedi scusa. Wow. Faccio così tanta pena o è uno strano tipo di allucinazione che sto avendo?"
"Sta zitto e basta, Agrèste. Non sottolineare qualcosa di positivo che ho fatto, una volta tanto che lo faccio."

"Ti posso fare una domanda?"
"Spara" rispose la ragazza
"Non ti arrabbiare ma quelle voci che girano... su Nathaniel... È vero che gli hai fatto un pompino?"
"Cristo santo no" rispose ridendo "ovvio che no e non glielo farei per nulla al mondo. Gli piacerebbe, me lo ha anche chiesto, gli ho riso in faccia, me ne sono andata e il giorno dopo tutta la scuola pensava l'avessi fatto."
"Quindi solo voci" riprese il biondino "ne sei circondata. Da false voci."
"Già. Qualche volta succede, ma poi ci fai l'abitudine e vai avanti" disse abbozzando un sorriso intristito.
"Tu hai mai sentito in giro strane voci su di me?" Chiese curioso
"Non lo so, forse si, ma non ci faccio caso. Se voglio sapere qualcosa su qualcuno chiedo ad Alya, è una fonte certa. Ma di solito è più divertente studiarsi le persone da sè"
"Sei un po' inquietante... ed è difficile capire qualcuno solo guardandolo"
"Si ma qualche volta basta, con le persone superficiali. Un po' come te Agrèste" disse guardandolo, "mi ero solo persa un po' di pressione sociale"
Anche lui rivolse il suo sguardo a lei, con un'espressione divertita "Io non sono superficiale, non sai proprio nulla Dupain-Cheng. Ti conosco meglio io, fidati"
Marinette scoppiò a ridere come una dannata, la convinzione con cui Adrien parlava era esilarante per lei. "Sentiamo, cosa sapresti di me?"
"Da dove cominciare... Cambi fin troppo rapidamente, ti isoli e vuoi essere il capo di tutto e tutti a costo di fare a botte con qualcuno 3 volte più di te.- Basta?"
"No. Confermo non sai niente. È molto più complicato. Quando ero dolce e carina, mi avete tutti voltato le spalle per Lilà. E dopo un po' mi sono stancata, anche per quello. Poi quando avete aperto gli occhi era troppo tardi."
"In realtà io sapevo che Lilà menti-"
"Ti sto proprio dicendo tutto di me, se non riesci a distruggermi così, non so come tu possa mai riuscirci..." disse la ragazza con una punta di dispiacere.

Quella parola, distruggermi, rimbombava nella testa di Adrien. Distruggere era una brutta parola. E lui aveva già distrutto. Aveva distrutto il Gargoyl. Aveva ucciso. Aveva ucciso un uomo.

She's dangerous  ||Miraculous FanFiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora