4

47 10 15
                                    

La testa mi scoppiava, avevo tanti martelletti che suonavano una brutta canzone. Il vomito stava per salire e corsi in bagno. Abby venne ad aiutarmi reggendomi i capelli e continuò a ripetere "io te l'avevo detto".
<<Grazie per l'aiuto, sei sempre così simpatica e gentile>> replicai in tono sarcastico. Ma la cosa peggiore era che non ricordavo più niente delle ultime dieci ore, nulla, nemmeno un piccolo ricordo di quella inutile festa.
<<Davvero non ricordi nulla?>>
<<Come te lo devo dire, in arabo?>>
<<Ma ne sei sicura? Nemmeno cos'è successo dopo?>> e si mise a ridacchiare.
<<Perché cos'ho fatto?!>>
<<Cosa non hai fatto. Ahahahah>>
<<Abby, mi sto preoccupando...cos'è successo?>>
Torniamo indietro, nel momento peggiore della mia vita, quando quell'idiota mi stava trascinando. Io mi dimenavo ma lui non la smetteva, quando finalmente arrivò il mio angelo a salvarmi. Con le sue mani possenti, Kevin scagliò un pugno sulla faccia di quell'imbecille e cominciò una rissa. Abby mi trascinò via e mi mise al sicuro. Finita la festa, Kevin, nonostante fosse tutto ferito e insanguinato, venne da me e mi chiese come stessi. Poi mi accompagnò in albergo, però l'effetto dell'alcol non era ancora svanito. Entrammo in camera e io non facevo altro che blaterare parole stupide. Ad un tratto sentii scorrere l'acqua della doccia e mi chiesi cosa volesse fare.
<<Non fare il cattivo ragazzo>>
<<Maggie, sei ubriaca, non dire o fare cose di cui poi potresti pentirti>>
<<Ma io voglio solo te, te e te. Kevin io ti...>> e l'acqua gelida mi scorse per tutto il corpo provocando un brivido improvviso che mi risalì fino al cervello. Kevin arrivò con un asciugamano e mi portò verso il letto per farmi sedere.
<<Tieni bevi questo, ti rimetterai>>
Ma prima che potessi berne un sorso caddi a peso morto sul suo petto e dormii come un ghiro fino alla mattina successiva.
<<E poi cos'è successo?>>
<<Niente, ti ha messo nel letto e se n'è andato>>
<<Come niente!>>
<<Perché cosa avresti voluto fare?>>
<<Ora non pensare a queste cose. Come ho fatto a trovarmi sul punto di dirgli che lo amo? Per fortuna la doccia mi ha salvata>>
<<Sarebbe stato meglio se gliel'avessi detto, così adesso non mi avresti più tormentato con le tue pene d'amore>>
<<Sei sempre la solita...>> e la mia mano non poté trattenersi dal tirarle addosso un cuscino, così cominciammo una lotta che durò quasi tutta la mattina.
A pranzo non toccai neanche una briciola di pane, la testa mi scoppiava ancora e lo stomaco mi bruciava, ma ciò che faceva più male era il mio cuore spezzato. È vero mi ha salvata, si è battuto per me, però l'immagine di lui e Jade non voleva andarsene.
<<Su con il morale, dopotutto ora è diventato il tuo eroe>>
<<Se solo lo fosse anche per il resto dei miei giorni>>
<<Ha abbandonato quella poverina della sua ragazza e ci ha pure litigato per poter portarti in albergo>>
<<Aspetta, cosa?! Ha litigato con quella befana per me>>
<<Sì! Cos'ho appena detto?>>
Questo cambiava tutto, forse nel profondo occupavo una piccola parte del suo cuore: dovevo solo riuscire a farla uscire.
Subito dopo pranzo corremmo in spiaggia ma Kevin non era ancora arrivato, allora lessi un po' per passare il tempo. Tuttavia ero talmente stanca che mi addormentai.
<<Hey, dormigliona, come stai?>>
<<Cosa?>> ero mezza intontita, la bava mi colava dalla bocca...perché succedono tutte a me!
<<Abby perché non mi hai svegliata>> le sussurrai nell'orecchio.
<<Io ci ho provato, ma non c'era modo di farlo>>
Provai a sistemarmi almeno i capelli nel migliore dei modi, ma il vento non era dalla mia parte. Improvvisamente una folata me li rivolse tutti e così tornarono al punto di prima.
<<Tutto bene>> dissi con il mio solito sorriso da ebete.
<<Allora com'è il primo dopo sbornia?>>
<<Ma guarda che non è la prima volta che bevo così tanto...ne ho di esperienza>>
Abby si mise subito a ridere e al suo seguito Kevin, mettendomi in grande imbarazzo. Mi coprii subito la faccia con il tettuccio della sdraio e rimasi così fino a quando non vidi i piedi di Kevin che si allontanavano insieme alla sua ombra proiettata sulla sabbia. Mi voltai verso Abby per rimproverarla di aver peggiorato la mia situazione con quella sua risata: non riesce mai stare al suo posto! Cavolo! Ma le voglio bene lo stesso.

Dopo aver fatto la nostra solita passeggiata, ci tuffammo in acqua. Mi stavo divertendo come una pazza, quando sentii una voce, quella voce, la più orribile, stridula voce che avessi mai sentito, la voce di Jade!
<<No smettila!>> stava strillando. Kevin la stava rincorrendo con un secchiello pieno d'acqua e stava cercando di bagnarla.
<<Ma Kevin non dovrebbe lavorare, invece di perdere tempo con quella? Ma guardala...io sono la più figa! Ma per favore!>> la mia gelosia stava salendo alle stelle <<e poi non avevano litigato?>> avevo chiesto ad Abby.
<<Sai come sono le coppie perfette...litigano, mi dispiace non avrei mai dovuto farlo scusa, e il giorno dopo, ecco, sono di nuovo Pappa e Ciccia>> ribatté Abby battendo le mani sulle sue ultime parole.
Io li fissavo, li invidiavo e li fissavo. Non riuscivo a capacitarmene, volevo che al suo posto ci fossi stata io, io e soltanto io. Io lo amavo. Sì, avete sentito bene? Io lo amo! E doveva saperlo anche lui. Improvvisamente una vampata di energia si irradiò per tutto il corpo e cominciai a correre verso di lui. Solo pochi metri ci separavano e indovinate un po' cos'è successo? Sono caduta, di nuovo. La mia goffaggine non mi abbandona mai, ero riuscita a contorcermi la caviglia pure in acqua.
La mia epica scena: io corro verso di lui, lui corre verso di me poiché ha capito quello che provo e comprende che anche lui prova lo stesso, mi cinge la vita, getto indietro la testa, schiudo le labbra e...
<<Oh mio Dio Maggie!>> una voce mi rimbombò nella testa, ma non distinguevo di chi fosse. Sentivo un ronzio, riuscivo a respirare a fatica, sentivo il cuore battere a mille e poi calmarsi a poco a poco fino a spegnersi.

Un giorno per innamorarsi [IN PAUSA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora