Giornate indaffarate...

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Erano passati ormai dieci giorni da quando avevo rimesso piede sul suolo americano. Dieci lunghi ed estenuanti giorni condivisi con una pazza isterica che rompeva le palle da mattino a sera. Avevamo scelto il bouquet, i fiori per addobbare la chiesa, le inutili bomboniere che come sempre non servivano ad un beneamato cazzo, e come dimenticarsi dei segnaposti. Cagata colossale. E poi c'era il tableau mariage, il sistemare gli invitati a sedere al ristorante manco stessimo giocando ad una partita di Subbuteo; perché diciamocelo, in ogni famiglia che si rispetti c'è sempre chi non parla a chi o chi non sopporta quella determinata persona. Ci avevamo perso un pomeriggio giuro.
E poi il vestito.
Per il suo avevamo girato tutti gli atelier di New York, per poi tornare nel primo e acquistare il primo vestito che si era provata. Per il mio fu più semplice, perché lo avevamo preso dove aveva acquistato il suo, e perché il colore mi era stato imposto:
"Il nero è da funerale Sam, e il vinaccia proprio no."  Si, perché il rosa cipria invece.... A me faceva cagare.
"Bene, tu scegli il colore, io il modello. O così o non se ne fa niente." E dopo un po' di battibecchi aveva accettato. Così avevo preso la cosa più semplice di quel colore schifoso che possedevano in quell'atelier. Che se fosse stato di un altro colore sarebbe stato pure un bel vestito.

Era senza spalline, con la scollatura a cuore, stretto fino in vita e poi scendeva morbido fino a terra

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Era senza spalline, con la scollatura a cuore, stretto fino in vita e poi scendeva morbido fino a terra.
Non male, ma era rosa cipria.
Questo era quello che avevamo fatto durante i passati nove giorni.
Quel pomeriggio toccava alla lista nozze.
Fu così che mi ritrovai con James, o Jamie come si faceva chiamare lui, fuori ad un enorme negozio che vendeva di tutto e di più per la casa.
Si con Jamie, perché i due idioti che mi avevamo messo in questa situazione erano andati a fare due chiacchiere col reverendo Camden.
"Cosa dovremo prendere Sam?" Mi chiese lui con un sorriso mozzafiato.
Ci eravamo visti quasi tutti i giorni da quando ci eravamo conosciuti, anche a causa del ruolo che dovevamo ricoprire per i nostri due amici. Era un tipo interessante. Era più grande di me,aveva trenta anni, ma ne dimostrava molti meno fisicamente. Cosa che però veniva compensata una volta che cominciavi a parlarci. Uno degli uomini più maturi che io avessi mai conosciuto. E come dimenticarsi del suo accento. Quando parlava mi faceva incantare. Il suo modo di marcare la erre o cambiare pronuncia ad alcune parole....era così affascinante. Perché si, il fottuto Jamie Fraser non era un bel ragazzo americano, ma uno scozzese strafigo che si trovava da qualche anno in America per lavoro.
"Non ne ho la minima idea" risposi scrollando le spalle. "Mary mi ha detto di prendere qualche cornice e qualcosa di utile per il nuovo appartamento".
"Bene qualcosa ci inventeremo" mi disse sorridendo poggiandomi distrattamente una mano dietro la schiena per accompagnarmi all'interno del negozio.
La commessa ci aveva forniti di due affari simili alle "pistole sparaprezzo" con le quali dovevamo semplicemente registrare i codici a barre degli oggetti che ci interessavano, e gli stessi automaticamente finivano nella lista nozze.
Mentre stavo registrando l'ennesimo vassoio da caffè, prese a squillarmi il cellulare.
"Hey biondo" salutai il mio amico sorridendo a Jamie che mi aveva sentita.
"Pumpkin finalmente sento la tua voce".
"È vero è tanto che non ci sentiamo. Ma tranquillo non ti sei perso niente di nuovo. Sempre la solita merda"risposi al mio migliore amico.
"Ci stanno ammazzando di lavoro quí, ma c'è una buona notizia Pumpkin".
"Voglio comunicarglielo io" rispose un'altra voce facendomi alzare un sopracciglio.
"No tocca a me" disse il biondo risoluto.
"Metti almeno il vivavoce brutto irlandese" sibilò la voce.
"Hey non sono brutto" si offese Niall. "Sam dìlle qualcosa" e scoppiai a ridere.
"Leah dai, è un bel bambino, non offenderlo." Cantilenai.
"Ma Sam, lui è fottutamente geloso,manco fosse il tuo uomo, mannaggia il clero. Digli che è fastidioso".
"Sam dì a questa riccia impertinente che non è vero,che sono il tuo migliore amico e che mi adori."
"Zitto irlandese" replicò la riccia in questione.
Io sospirai e "bimbi miei, calmatevi" dissi con tono canzonatorio facendo alzare un sopracciglio a Jamie. Scrollai la testa e continuai.
" Ora da bravi ditemi la novità."
"Stronza" Borbottò Leah.
"Pumpkin fra due giorni verremo a New York, perché saremo ospiti al  "the tonight show" da Jimmy Fallon. Potremo finalmente vederci"mi informò entusiasta Niall.
"Ma dai, non vedo l'ora" risposi pacatamente io.
"Hey, dovresti urlare di gioia tu" Borbottò offeso il biondo.
"Niall mi manchi tanto lo sai, ma sono in un negozio di gingilli schifosi e non sono sola. Internamente sto ballando la conga, giuro."
"Bene."
"Che farete stasera ragazzi?" Chiesi ai due mentre camminavo tra le corsie del negozio.
"Io andrò a ballare con Deo" mi informò Niall.
"Louis dovrebbe andare da Briana perché devono discutere di alcune cose; Liam e questa matta si chiuderanno in camera come sempre" Borbottò provocando da Leah un "sei geloso della nostra vita sessuale biondo tinto" facendomi scoppiare a ridere. Niall d'altro canto la ignorò e continuò a parlarmi.
"Harry invece penso passerà la serata con Kendall come sempre" mi disse con nonchalance.
Ouch.
Non sentivo Harry dal primo giorno che avevo messo piede a New York, quando ero a telefono con Niall e lui gli aveva strappato il cellulare da mano. Non una chiamata . Non un messaggio. Non un piccione viaggiatore. Niente. Rien. Niets. Nisba.
Insomma non mi aveva cercata. Se mi dava fastidio? Ovvio che lo faceva.
Se ero incazzata? Certo che sì porca puttana; anche se noi non ci eravamo promessi niente: la nostra era stata una stupida debolezza alla quale avevamo ceduto, quindi sapevo che non avevo diritto di essere arrabbiata.
"Sam hai messo giù?" Mi domandò Niall.
"Oh no scusa, non ti sentivo" mentii scrollando la testa.
"Dicevo, che stai facendo tu?"
"Oh, nulla sono con Jamie, stiamo scegliendo la lista nozze per i neo sposi"sbuffai sorridendo poi al ragazzone scozzese che mi trovai di fronte. E mentre Niall borbottò un "chi cazzo è  Jamie?", Leah urlò tutta eccitata "Cristo santo sei col fusto scozzese."
"Si Leah" bisbigliai e poi "Niall ti spiego un'altra volta".
"Uffa ma io..."ma il biondo venne interrotto da una voce roca: "Ma che avete da urlare entrambi?" Domandò Harry.
"Haz siamo al telefono con Sam" si giustificò Niall.
"Sam? Passamela" comandò il riccio, ma io fui più veloce attaccando non prima di aver mormorato qualcosa che vagamente somigliava a "ragazzi devo andare, mi sta chiamando Jamie. Ci sentiamo presto".
Si, è vero,non avevo il  diritto di essere arrabbiata, ma al momento parlare con Harry era l'ultima cosa che avessi voluto fare. Harry passerà la serata con Kendall, come sempre.
"Ma vaffanculo tu e quella cosa rinsecchita" borbottai furiosa.
"Sam?parli da sola?" Mi chiese gentilmente Jamie guardandomi negli occhi.
"Oh, no riflettevo ad alta voce. Comunque mi sono rotta le palle. Ce ne andiamo? Penso abbiamo fatto abbastanza" esclamai sperando che il bel scozzese avesse colto la supplica nelle mie parole e nei miei occhi.
Lui mi sorrise e "certo, ma ho bisogno di mangiare, ti andrebbe di cenare insieme?"
Ci pensai un po', ma poi le parole di Niall rimbombarono di nuovo nella mia testa.
Harry passerà la serata con Kendall come sempre. Come sempre . Come sempre.
"Certo Jamie, ne sarei davvero felice" gli sorrisi e insieme ci incamminammo verso la sua  macchina, e poi a cena.

Find My Way - Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora