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Il mio consiglio numero uno è: assicurati che quando lei saluta, stia salutando te e non il tizio che hai dietro.

La scuola era iniziata da due mesi e già non vedevo l'ora che finisse.

Riprendere la solita routine frenetica di prima mi aveva lasciato scombussolato e, il pensiero che tutto sarebbe dovuto continuare così per altri sette mesi, mi faceva stare male.

Un giorno qualsiasi di questi odiosi mesi mi alzai in ritardo dal letto, mi vestii più veloce di Jisung che scappa da Taeyong perchè gli ha rubato il cibo dal piatto e uscii di casa senza aver nemmeno fatto colazione.

Dicono che il buongiorno si vede dal mattino, beh allora quel giorno non sarebbe stato uno dei migliori!

Alla prima ora avevo la verifica di matematica, se fossi arrivato in ritardo sarei stato fregato!
Corsi a perdi fiato e quando arrivai a scuola, i corridoi erano già vuoti e dunque la campanella era già suonata. Mi dovevo muovere.

Feci una corsetta e previdi l'imbarazzo che avrei provato una volta entrato nel silenzio della classe: con la mia grazia avrei distratto tutti dal compito di matematica.

Correvo e lo zaino che avevo sulla schiena non faceva altro che traballare a destra e poi a sinistra, in quel momento se qualcuno mi avesse visto mi avrebbe detto che la camminata dei pinguini messa a confronto, mi faceva un baffo!
Svoltai l'angolo e mi fermai su due piedi. Le mie scarpe fecero rumore sul pavimento lucido.

In fondo al corridoio c'era una ragazza girata di spalle...
Non era troppo alta e capii che era del mio stesso anno di scuola per via del colore della divisa che indossava. I suoi capelli erano lunghi poco sotto le spalle ed erano molto scuri.

Smisi di correre e iniziai a camminare a passo normale avvicinandomi sempre di più e cercando di non disturbarla. Il mio petto si muoveva su e giù, mi dava fastidio il pensiero che quella tizia avrebbe sentito il mio respiro così rumoroso.

Ero proprio nel mezzo del corridoio quando lei si girò.
Era molto carina, devo ammetterlo, e come avevo supposto non era coreana ma occidentale. Il suo volto tenero e simpatico mi aveva colpito parecchio.

La ragazzina, al vedermi, piegò la testa di lato con un sorriso divertito.

"Ciao, finalmente sei arrivato, non potevo più aspettare".

Cosa?
Mi sa che aveva sbagliato persona perchè io non l'avevo mai vista prima d'ora ma i suoi occhi, grandi e scuri, stavano proprio guardando verso la mia direzione.
Si avvicinò con passo veloce e io sentii il cuore accelerare.

"C-Ciao" balbettai, sembrando uno stupido.

"Come va?"

"Io sto bene grazie... E tu?"

Era a un passo da me e mi bloccai ma lei, con mio stupore, non si fermò come avevo supposto ma proseguì la corsetta, superandomi!

Rimasi impalato come un pesce lesso.

"Stupido stupido stupido!" continuavo a insultarmi nella testa. Che figuraccia!

Girai leggermente lo sguardo e con la coda dell'occhio vidi che era andata verso un ragazzo più alto e magro di me, con i capelli più curati dei miei e, di certo, dal viso più bello del mio. Non so perché ma ci rimasi male, mi sentivo offeso e deluso.

I miei occhi puntarono verso il basso e, con un peso nel petto, lasciai i due ragazzi a parlare in pace nel corridoio.

Alla fine che cosa mi aspettavo?
Che una ragazza carina come lei si fermasse dal nulla a parlare con me? Assurdo, ero solo un grande sognatore.

Nessuna ragazza mi aveva mai considerato, figuriamoci se lei adesso, senza nessun motivo, l'avrebbe fatto.

♡ How to Win a Heart - by Haechan ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora