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Il mio consiglio numero quattro è: prima di presentarla ai tuoi amici, di' loro cosa possono o meno fare.

Era giunto il giorno del compleanno di Jeno e ovviamente ero stato invitato alla festa e ovviamente, anche Rebecca, essendo un'amica di sua cugina, faceva parte degli invitati.

La mattina le scrissi un messaggio dove chiedevo se le avrebbe fatto piacere se fossimo andati assieme a casa di Jeno siccome abitavamo vicino.
Fu un'impresa difficile questa: ci misi più tempo rispetto a quando dovetti scegliere la mia bias nelle Twice.

Alla fine mi aveva detto di sì quindi la sera mi ero recato sotto casa sua. Citofonai e lei scese.
È poco dire che inciampai nei miei stessi piedi per lo stupore. Veramente, quando la vidi arrivare, a momenti mi ritrovavo con la faccia sul marciapiede.

"C-ciao" balbettai.

"Ciao, tutto okay?"

"Sì, sì, sto benissimo e anche tu stai benissimo. Eh eh eh ciao".

Quando la vedevo non riuscivo più a formare frasi di senso compiuto.
Lei ridacchiò poi mi prese sotto braccio e mi trascinò per la via.
Okay, mi era vicina, il suo braccio era incrociato al mio e io avevo lo sguardo perso mentre la mia mente vedeva esplosioni e unicorni e Jaehyun ballare nudo nel salotto di casa mia.

La casa di Jeno era una villetta con un giardino che la circondava. Nella parte posteriore c'era pure una piscina interrata; sì, Jeno se la passava molto bene a casa sua. C'era un problema che mi turbava però: Rebecca non aveva mai visto personalmente i miei amici, sapeva solo i loro nomi per sentito dire.

Loro erano persone stupide e sapevano che a me lei piaceva, di conseguenza sapevo che sarebbe successo qualcosa di molto brutto.

"BUONASERA RAGAZZI!" esclamò Jeno apparendo nel giardino. Ci aprì il cancello e noi entrammo.

"Ciao Jeno, lei è..." non feci in tempo a finire la frase che da dietro il muro della casa apparvero cinque rinoceronti inferociti. Li vidi arrivare a rallentatore: Jaemin spinse Chenle, Jisung cadde a terra inciampando in un filo d'erba, Renjun usò la testa di Jaemin come appoggio per darsi più spinta.

"REBECCA!" si riuscì a sentire dalle loro rumorose voci. Lei mi sembrò spaventarsi a morte.
Il mio sguardo era sconsolato mentre li fissavo lottare come bambini per arrivare per primi, perché dovevo avere certi idioti come amici?

Arrivarono vicino a noi.

"C-Ciao...".

"Bonsoir, comment vas-tu jolie fille?" parlò Chenle.

Perchè stava parlando in francese?

"Ti ho detto che è italiana".

"Tais-toi idiot".

Chenle le prese la mano e le diede un galante bacetto.

"È italiana?" sussurrò Jisung. Si mise una mano sul petto e i suoi occhi diventarono pieni di terrore.

"È una mafiosa..."

Jaemin lo spinse via. "Io sono Jaemin, su instagram mi chiamo chiocciola apple jaemin, seguimi. Comunque, mia mamma è stata a Lisbona e ha detto che è molto bella"
"Lisbona?"
"Sì.. Lisbona... in Italia..." Renjun si
fece spazio e lo levò da lei.

"Ma è vero che le italiane hanno tre capezzoli?".

Trasalii, che DIAVOLERIA STAVA FANFANDO QUESTO ORA?!
Jeno e Jaemin scoppiarono a ridere.

"Co-cosa?" balbettò lei facendo una risatina sforzata.
"Scusa, lui non sa cosa dice" presi in mano la situazione e lo spinsi lontano da lei.
"Piuttosto, dove sono le altre ragazze?".
"Non sono ancora arrivate, a momenti dovrebbero arrivare. Comunque, io non penso di aver capito dov'è l'Italia..." rivelò Jeno.

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