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Il mio consiglio numero otto è: non sederti vicino a persone obese quando mangi.

Eravamo agli sgoccioli della scuola.
L'estate stava finalmente ritornando, le giornate si allungavano e il sole mi rendeva più felice.

Quel giorno avevo invitato Rebecca ad andare in un centro commerciale e poi le avevo proposto di fermarci a mangiare qualcosa ad un fast food, aveva accettato!

Ero tutto emozionato e mi stavo facendo bello quando mia mamma entrò nella stanza...

"Amore."

"Che cosa vuoi?"

Andò a sedersi sul mio letto, cosa che mi fece capire che si sarebbe messa a parlare a lungo.
Chissà come mai mia mamma e Jaemin andassero così d'accordo!

"Senti ma... allora? Con questa tua amica speciale come stanno andando le cose?"

Diventai rosso come un peperone e smisi di sistemarmi i capelli.

"Cosa?"

"Insomma, so che è da un po' che le fai il filo e..."

"Le faccio il filo? Non è vero, ma a te chi l'ha detto?"

Lei si guardò in giro sussurrano un "beh" poco rassicurante.
Quando sarei tornato a scuola, avrei ucciso Jaemin: era una pettegola!

"Ma amore, non c'è niente di sbagliato in ciò che fai. Anzi, penso sia giusto e poi, da quello che il tuo carissimo e dolce amico mi ha detto..."

"Se vuoi adottarlo come un bambino delle Filippine, fallo pure eh mamma."

"No amore calmati, il fatto è che, insomma, hai diciassette anni e so che i tuoi ormoni sono a mille e che con tutte le cose che fanno i ragazzi della tua età adesso..."

Che cosa mi toccava sentire? Mi tappai le orecchie.

"MAMMA! Smettila per favore. Lo so, sono abbastanza maturo per non..."

Guardai la sua espressione cambiare brutalmente quando dissi: "sono abbastanza maturo."
Oddio, non è che pensava che io potessi... insomma, fare quella cosa con Rebecca?

"Lo so amore ma stammi a sentire. Se hai qualche dubbio o cosa del genere dimmelo eh perché io sono la tua mam..."

Non sentii il resto del discorso perché le chiusi la porta di camera mia in faccia.
Prima di uscire di casa, mio padre mi disse una cosa che mi lasciò a bocca aperta: "Senti figliolo, quando è il momento, guarda nel cassetto in basso di camera tua."

Scappai il più velocemente possibile da quella casa.
Era assurdo! Io non ero pronto a certe cose.

È divertente, solitamente sono le ragazze a non sentirsi pronte ma in quel momento non me la sentivo io. Forse ero un po' ridicolo.
Avendo degli amici molto più grandi di me, sentivo ogni giorno argomenti del genere ma la verità era che queste cose da una parte mi interessavano ma dall'altra mi spaventavano a morte.

Io e la mia "amica speciale", una volta nel centro commerciale, vagammo per il posto fermandoci nei negozi.
Fu divertente. Lei, mentre stava passando vicino ad un manichino, tirò giù metà dei capi appesi e io invece fui sgridato da una commessa perché avevo preso in mano una sfera da cartomante che avevo scambiato per la sfera di Dragon Ball e che era severamente vietata da toccare!

Ad una certa ora, andammo in un negozio di costumi e iniziai a fare lo spiritoso per farla divertire un po'. Mentre spulciava tra i costumi esposti, presi il reggitette (come lo chiamava Yuta) di un costume rosa e me lo allacciai sopra la maglietta.

♡ How to Win a Heart - by Haechan ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora