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Il mio consiglio numero tre è: non tirare mazze negli occhi e non violentare le sue amiche.

Mi stavo avviando da solo al laboratorio di informatica quando una voce chiamò il mio nome. Mi girai e vidi Hyun (una mia amica) e Rebecca venirmi in contro.
Sentii il mio cuore accelerare, lei era bellissima!

"Ciao Haechan, come stai?" chiese Hyun.

"Bene e voi?".

"Tutto nella norma. Cos'è che dovevo chiederti? Non mi ricordo".

"Sempre la solita smemorata" scherzò Rebecca, "Volevamo sapere se conosci il croquet".

Non avevo la minima idea di che cosa fosse il croquet.

"Sì! Certo!"
Però non volevo fare la figura di quello ignorante e quindi risposi così.

Quando mai l'avessi fatto!

"Perfetto!"

I suoi occhi si accesero.

"Oggi vorresti venire con noi e gli altri dopo la scuola? Il campo è aperto".

"Il campo? Uh, va... va bene..." balbettai, ormai il danno era fatto.

"Perfetto ci vediamo dopo allora. Se vuoi invita i tuoi amici."

Presero un'altra via lasciandomi solo.
Perché dovevo sempre incasinarmi con le mie stesse azioni?

Poco più in là, sul vialetto opposto a quello dove stavo, riconobbi la sagoma di un mio amico dell'ultimo anno di scuola.

"JOHNNY! JOHNNY!" lo chiamai. Forse lui poteva aiutarmi.

"Ciao Haechan, come te la passi?"

"Volevo chiederti una cosa".

Mi affiancai a lui e lo seguii.

"Sai che cos'è il croquet?".

Lui strinse le labbra, si grattò il mento, fece spallucce, guardò dritto, inspirò e poi, scuotendo la testa, si decise a rispondermi.

"Certo, è un rinomatissimo cibo del Congo".

Inarcai le sopracciglia.

"Cosa? Sei sicuro?"

"Certo, io sono Johnny, sono sempre sicuro".

Dalla direzione opposta alla nostra apparvero due ragazze, anche loro dell'ultimo anno di liceo.

"Ciao Johnny, vedo che vai in giro con il tuo amichetto" rise quella bionda.

"No, cosa?" balbettò lui, facendo una risatina forzata, "No ecco, lui è... lui è il mio cugino di terzo grado e, poverino, è nuovo quindi lo stavo aiutando a orientarsi" ridacchiò ancora e io lo guardai con una faccia incredula e con la bocca aperta.

"Va bene, se lo dici tu. Ciao."

Se ne andarono schiamazzando.

"Sparisci cosetto che mi fai fare le figuracce con le ragazze!"

Johnny mi spinse via e io finii tra i rovi di un cespuglio...

Provai poi a parlarne con Chenle e Jaemin ma mi diedero buca siccome dopo scuola dovevano andare a divertirsi alla sala giochi.

"Che begli amici che ho!" pensai.

Alla fine mi ritrovai da solo, in mezzo a cinque ragazze, in un campo verde dove erano state sistemate delle piccole porte, paletti, mazze e cose varie. Capii solo allora che si trattava di uno sport.

Quando Cho Hee (la cugina di Jeno) prese una mazza e una palla, io feci lo stesso.

"Questa è la mazza sbagliata".

Rebecca mi guardò ridacchiando e poi mi strappò la mazza che avevo deciso di prendere sostituendola con una più piccola.

"Sì scusami, mi sono confuso".

"Prego, vai pure per primo".

Finsi di sapere esattamente cosa stessi facendo quando in realtà non avevo la minima idea di che diavolo fare. Misi la palla davanti al paletto e la colpii facendola passare attraverso un paio di porte.

"Che diavolo stai facendo?" mi corresse una delle sue amiche.

"Se vuoi fare punto devi farla passare sotto quelle di porte, non queste...".
Il mio viso divenne rosso dall'imbarazzo.

"Sì lo so!".

"Che imbranato" sussurrò una delle cinque all'orecchio di Rebecca.

Cavolo, stavo facendo una figuraccia davanti ai suoi occhi e lei non faceva altro che ridere con le amichette.
Che stupido!

Rifeci un tiro.

"NO! Hai sbagliato ancora, se vuoi fare punto devi tirare con più forza."

Lo rifeci altre volte ma questa tizia non faceva altro che sgridarmi perché non ero capace.
Si era appostata dietro di me (avvoltoio) con le braccia incrociate al petto e con uno sguardo severo come se lei ovviamente sapesse tutto ciò che ci fosse da sapere su questo maledetto croquet.

"TIRA PIÙ FORTE."

Lo feci.

"PIÙ FORTE!"

Ancora.

"PIÙ FORTE!"

Mi aveva stancato.

Strinsi di più la mazza tra le mani e, con lo slancio, la portai dietro di me con tutta la forza che avevo nel braccio, pronto a colpire la palla. Peccato che dietro di me ci fosse la sua faccia.

La mazza le arrivò dritta nell'occhio e, dopo che ebbe fatto un urlo sofferente, si accasciò a terra iniziando a frignare.

"Oddio" esclamai mettendomi una mano sulla bocca.

"Aiuto non ci vedo! Sono cieca!"

Le altre ragazze corsero a soccorrerla.
Rebecca si chinò verso di lei cercando di guardarla in faccia.

"Stai bene? Tutto okay?!".

"Vedo la luce! Sono cieca, non ci vedo".

La tizia si era messa a piangere e io ne ero la causa!

"Scusatemi non l'ho fatto apposta, ve lo giuro! Scusami sono mortificato!"

In tutto ciò, la mazza che avevo in mano andò a finire in qualche modo sotto la gonna della cugina di Jeno che si era messa dietro di me e, a causa del suo versetto terrorizzato, io mi girai con gli occhi spalancati.
Per colpa del movimento che feci però, la mazza le sollevò la gonna e quindi le si videro le mutandine rosa con su dei cuori che indossava.

"AHH PORCO!" mi urlò contro.

Mi beccai un forte schiaffo sulla guancia destra. Vi dico solo che nei giorni seguenti Jeno non mi rivolse più la parola perché sosteneva che io avessi "violentato" sua cugina!

"Scusa! Non volevo farlo! Ti giuro che non ti ho visto nulla" cercai di difendermi.

"Lascia giù questa cavolo di mazza che stai facendo troppo danni!".

Hyun mi strappò la mazza e la gettò a terra.
Ora tutte le ragazze erano attorno a quella che avevo involontariamente colpito e la stavano assistendo manco le fosse successo un incidente in macchina.

"Scusatemi, non volevo, ho sbagliato" continuavo a ripetere ma nessuno mi dava retta. Rebecca aveva uno sguardo preoccupato, di certo dopo ciò che era successo non mi avrebbe più voluto parlare per un mese intero.

"Razza di idiota, vai a prendere del ghiaccio al bar" ordinò una. Obbedii senza dire niente.

L'avevo combinata grossa quella volta.

♡ How to Win a Heart - by Haechan ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora