Sono abbastanza di fretta, quindi sarò breve.
Nella vita reale niente gioie, ma qui ve ne regaliamo una abbastanza bella.
Grazie sempre per le letture, i voti e i commenti: vi amiamo.
-maybeitsadrem
*
Dedicato alla mia sirenetta.
*
23 Settembre
Se ne stava lì, esattamente come quattro settimane prima, a fissare il moto delle onde marine e a ricordare il suo passato. Quella notte, però, diverso.
C'era una leggera brezza che rinfrescava la notte silenziosa abbellita dalla luna piena. E l'immensità del cielo stellato si stagliava di fronte a Claudio, rannicchiato su se stesso a guardare uno spettacolo che ora aveva scoperto essere secondo solo a un paio di occhi verdi.
Sospirò piano e si distese a pancia in su, chiudendo gli occhi e rievocando le immagini della giornata appena conclusa.
Aveva trascorso tutta la mattina a fissare Badra. E aveva sorriso, perché quella bambina era una meraviglia anche nella sua semplicità di neonata.
Era tornato da lei anche nel pomeriggio, prima di fermarsi da Kei e provare a convincerlo a mangiare qualcosa. E nel trovare Mario accanto a lei, con un tenero sorriso dipinto sul viso, il suo cuore aveva perso un battito. Da quando quello gli aveva confessato di essere gay, era come se qualcosa fosse cambiato: come se i suoi pensieri avessero finalmente trovato una valida giustificazione.
Si era allontanato da lì senza farsi vedere e, con in mente solo due adorabili fossette, aveva raggiunto il suo campione. Lo aveva trovato ancora addormentato, ma gli era parso dalla sua espressione che non stesse riposando di un sonno molto tranquillo: le sopracciglia aggrottate e la fronte corrucciata sembravano dirla lunga sul fatto che non stesse sognando nulla di piacevole.
Nell'attesa che si svegliasse, aveva cercato il medico che in quei giorni si stava occupando di lui e gli aveva chiesto se ci fossero novità, se nella mattinata ci fosse stato qualche miglioramento. Alla risposta del medico, un "Tutto uguale a ieri" un po' rassegnato, Claudio era tornato da Kei e, nel silenzio della stanza, aveva ripreso a interrogarsi sul perché.
Pur non essendo un medico, Claudio sapeva che, in condizioni normali, dalla malaria si poteva guarire nel giro di un paio di settimane con la somministrazione del farmaco. E a Kei il farmaco veniva somministrato, sì, ma non bastava solo quello nel suo caso: il ragazzino non mangiava, e questo non aiutava la medicina a fare il suo lavoro. In caso di malnutrizione, ogni malattia diventa più pericolosa di quel che è normalmente, e Claudio aveva paura. Perché Kei aveva soltanto dodici anni e non si meritava tutta quella sofferenza.
Quando si era svegliato, aveva dedicato a Claudio un sorriso stanco e, sorprendendolo, gli aveva chiesto dove fosse Mario. Gli aveva poi raccontato lentamente che nei giorni precedenti era passato a trovarlo per informarsi sulle sue condizioni e che gli aveva anche promesso che avrebbero visto insieme il secondo film sulla famiglia dei leoni.
Claudio aveva intuito che a Kei Mario piaceva.
E come biasimarlo?
Certo, non gli piaceva nello stesso modo in cui piaceva a lui, ma dopotutto era estremamente facile volere bene a Mario: era buono, sensibile, comprensivo. E poi, era bello. Di una bellezza inconsapevole, quasi ingenua. I suoi occhi profondi ricordavano gli abissi marini: non pericolosi, ma spettacolari. E sembravano sinceri, sapevano parlare, e sembravano raccontare di giorni lontani, di sofferenze ingombranti e di rivincite orgogliose.
![](https://img.wattpad.com/cover/112101415-288-k286886.jpg)
STAI LEGGENDO
Luna piena » clario
FanficÈ notte fonda in Madagascar, e Badra ha appena aperto gli occhi per la prima volta.