Chapter 8

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Quando arrivammo a casa ricominciò a piovere, così invitai Shawn a fermarsi finché non avrebbe smesso di piovere e lui accettò.

«E quindi da lì si sale sul tetto?» mi chiese Shawn, indicando con l'indice la scala a chiocciola.
«si» risposi e sui grandi occhi di Shawn apparve una scintilla.
«possiamo salirci?» chiese, con lo stesso tono supplicante di un bambino che chiede alla mamma di comprargli le caramelle.
«ma piove...» sbuffai.
«pazienza, tanto siamo ancora bagnati da prima!» esclamò cercando di convincermi.
«e va bene...» sospirai facendogli strada.

«Mi piace tantissimo qui» affermò continuando ad osservare l'orizzonte.
Sembrava incantato, e a dire la verità vedere il tramonto era uno spettacolo davvero fantastico, che non stancava mai.
«già, è bello» risposi.

In pochi minuti il sole scomparve e al suo posto calò il buio.
La pioggia continuava a scendere, entrando nei nostri vestiti.

«forse è meglio se rientriamo, è quasi ora di cena» dissi distraendo Shawn dai suoi pensieri.
«oh... va bene, io vado» rispose tirandosi in piedi.
«ma sta ancora piovendo...» replicai.
«non importa. al massimo mi presti un ombrello» rispose ridendo.
«va bene» risi anch'io.

Accompagnai Shawn alla porta e gli porsi un ombrello.
«grazie di tutto quello che hai fatto per me oggi Shawn» dissi prima che se ne andasse.
«oh, non devi ringraziarmi. è stato un piacere» rispose con un sorriso.
«ci vediamo» aggiunse poi, e mi salutò con un cenno della mano.
Ricambiai il gesto e rientrai in casa.

[...]

Arrivata a scuola raggiunsi subito il mio armadietto.
C'era un altro biglietto, ma non c'era la risposta alla mia domanda, soltanto un'altra frase.

"You'll never be alone"

Come faceva a sapere che mi sentivo sola?

Mi infilai il biglietto in tasca ed entrai in classe.

[...]

«Come mai ieri te ne sei andata?» mi chiese Emma, mentre l'accompagnavo a casa.
«io non... io non so come dirlo a Cameron, ho paura di ferirlo» dissi.
«dirgli cosa?» chiese lei.
«che non sono interessata a lui. ogni giorno è sempre più dolce, cerca di attirare la mia attenzione ma io... lo vedo solo come un amico» spiegai.

Proprio in quel momento il mio cellulare vibrò nella tasca.
Era Cameron, aveva scritto un messaggio nel gruppo dove c'eravamo io, lui, Emma e Norman.

C: "Ma se oggi andassimo al lago Ontario e ci facessimo l'ultimo bagno prima che arrivi l'inverno?"

"Cameron ma è novembre..."

E: "Mh per me va bene... Norman?"

N: "Moriremo congelati se entriamo in acqua"

"Qualcuno che capisce, grazie Norman"

C: "Eddai Norman, proviamoci"

E: "Norman non rovinare tutto, se non vuoi entrare in acqua almeno vieni a farci compagnia!"

N: "Se muoio è colpa tua, sappilo"

E: "Ahahah"

"..."

C: "Dai cucciola, se anneghi ti salvo io"

"Non chiamarmi così"

C: "Perché...?"

"Perché di no, a dopo"

N: "A dopo ragazzi"

«Lo vedi?» chiesi ad Emma, indicandogli il penultimo messaggio di Cameron.
«eddai Aria, ti ha solo chiamato in modo dolce... gli hai risposto male e non dovevi farlo» disse trascinando il trolley su per le scale.
«non voglio che si illuda» conclusi.
«si è già illuso» replicò lei.

my corner
grazie per tutte le visualizzazioni e i commenti carini, vi amo tanto. se avete delle storie e volete che le legga basta che me le consigliate nei commenti. scusate se questo capitolo è un po' corto... a presto :)

Your Words Changed Me | Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora