E stringerlo più forte a me.
Rimanemmo in acqua fin quando il sole non scomparì del tutto, arrivati vicino alla macchina Federico dai sedili posteriori tiró fuori due asciugamani uno lo diede a me e l'altro lo tenne per lui.
Una volta asciugati entrammo in macchina. "Non dormiamo a casa stanotte" disse Federico rompendo il silenzio creatosi fra di noi qualche minuto prima. "Cosa?!?" Risposi sbalordita. "Esatto.. per i vestiti tranquilla, in casa ci sono alcune cose di Clara che tiene per le emergenze" rise.. Ed ora? Dove mi avrebbe portato? Questo ragazzo mi sorprendeva ogni giorno di più.
L'asciugamano, ormai bagnata dal costume, mi dava fastidio, così mi vestii nuovamente con gli indumenti precedenti.
Dopo un po' di tempo accostò con l'auto e si vestì anche lui dato che non riusciva a guidare con quell'asciugamano.Mezz'ora dopo arrivammo in una casetta rivestita in legno che era situata all'interno di un sottile viale. "Cos'è?" Mi incuriosii.
"Passavamo le estati qui io e la mia famiglia." Mi risposeEntrammo, rimasi a bocca aperta dalla bellezza di quella casa, era davvero affascinate, era fatto tutto in legno, c'erano fotografie ovunque di Clara e Federico quando erano piccoli.
"Bella eh" disse Fede, "Giá" risposi avvicinandomi ad una foto che ritraeva Fede, Clara e i loro genitori stretti in un unico abbraccio, accarezzai la cornice e Federico sorrise al mio gesto e si avvicinó a me, "Fù una delle vacanze più belle che facemmo, mi mancano questi tempi, solo noi quattro come una vera e propria famiglia" disse con un tono malinconico nella voce, poi alzó gli occhi al cielo fissando le luci a led. Aveva gli occhi leggermente lucidi, fece un respiro profondo per fer rientrare le lacrime. Mi avvicinai a lui "se riaffiorano brutti ricordi possiamo anche andare" gli dissi accarezzandogli la guancia. Appoggiò la sua mano sulla mia "no, ti ho voluta portare e non voglio andarmene."
Guardando la foto chiesi "Cosa ti ha ricordato questa foto?" Lui sorrise "eravamo una famiglia felice, quasi perfetta.. ora invece litighiamo quasi sempre e.. mi manca quel periodo."
Guardò nuovamente le foto, ne prese una; ritraeva lui con Clara e un'altra ragazza. "Chi è?" Chiesi incuriosita "una ragazza che conobbi un'estate.." si fermò "eravamo felici ma poi l'ho lasciata andare" continuò "e..perché ?" Azzardai "mah, era una troia.. dopo di lei non ne ho voluto più sapere delle relazioni. Era stata la mia prima storia seria." Confessò "ma ora basta parlare di lei, adesso ci sei tu qui con me" a quella frase arrossii. Mi prese la mano e si avvicinò a me dandomi un tenero bacio durato lunghi secondi. Mi portò in un'altra stanza, quella che sembrava essere la stanza dei suoi genitori. C'erano delle foto che ritraevano loro sui comodini, un armadio enorme e un letto matrimoniale su cui ci trovavamo io e Federico. Continuavamo a scambiarci baci, lui sotto di me che mi manteneva i fianchi, io su di lui che gli accarezzavo la mascella. Ci staccammo e restò per un abbondante minuto a guardarmi gli occhi e il resto del viso, passando una mano tra i miei capelli. Quel gesto mi fece sentire bella. Mi desiderava, e anche io lo desideravo; avevo bisogno di lui. Sorrisi, mi prese il viso e mi baciò ancora una volta. "Ti voglio" dissi esitando un po' e mordendomi il labbro inferiore dalla voglia. A quell'azione sorrise. Lentamente gli tolsi la maglia e restai a fissarlo in tutta la sua bellezza. Era così.. perfetto. Anche lui mi alzò la maglia per poi lanciarla in un angolo della stanza. Sbottonai i suoi pantaloni corti e tolsi anche quelli, lui fece la medesima cosa con me. Eravamo in intimo a baciarci. Facevo scontrare i nostri sessi più volte e lui ansimava dalla voglia. Le sue mani passarono dai miei fianchi alle mie natiche. Scontrai ancora una volta il mio sesso con il suo "ti prego, non ce la faccio" mi disse ansimando. Era bellissimo. Qualche goccia di sudore che rigava il suo viso, lui che stringeva le mie natiche mente si mordeva il labbro inferiore. A quel punto mi sbottonò il reggiseno e lanciò quest'ultimo, insieme alle nostre mutande, dov'erano situati gli altri indumenti. Eravamo completamente nudi, ancora una volta. Mi strusciavo su di lui, necessitavo di lui. Capovolse le posizioni; lui sopra io sotto. Prese una sottile bustina che conteneva il profilattico. Lo mise sull'erezione e tornò a baciarmi. Lentamente, poi, entrò in me facendo uscire dalle mie labbra un leggere urlo di piacere. Iniziò a spingere con una lentezza straziante, volevo di più. "Federic-ah" mi guardò e capì, dopodiché aumentò la velocità. Eravamo sempre uniti, le nostre labbra, le nostre lingue, i nostri corpi si cercavano. Riuscì a trovare il mio punto e continuò a spingere sempre lì. Dal piacere mi strinsi alle sue spalle, per poi graffiargli la schiena, lasciando vari segni. "Ti amo t-ah" cercai di parlare. "Sto per-" mi precedette lui con un urlo di piacere per poi accasciarsi su di me e baciarmi. "Ti amo tanto piccola." Sorrisi "ti amo anch'io" dissi per poi portare la mia mando dietro al suo collo. Lui intanto prese a baciare il mio collo, gli lasciai via libera inarcando il collo verso destra. Prese un lembo della mia pelle e iniziò a tirare leggermente, fino a far comparire una macchia violacea. "Questo è il mio marchio, per far capire a chi appartieni" mi informò e sorrisi a quel gesto. Feci la stessa cosa con lui. Aveva un buon profumo, come sempre. Dato l'orario e la stanchezza ci addormentammo. Posso dire di aver fatto l'amore con Federico Rossi, era stato diverso dalle altre volte.Buongiorno a tutti, eccoci con un altro capitolo, perdonateci se non aggiorniamo sempre, ma siamo entrambe in vacanza e abbiamo poca linea, vi vogliamo bene, aggiorneremo presto fateci sapere se vi piace e cosa vi aspettate dal prossimo capitolo ☀️☀️