-Capitolo 9-

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Rieccoci qui finalmente, ciao bimbe. Ci scusiamo per la prolungata assenza ma tra gli impegni e gli ultimi recenti avvenimenti,scrivere non è stato facile. Non lo è già normalmente, figuriamoci dopo avvenimenti simili. Ma scrivere di loro è ormai una passione,non potremmo mai farne a meno,per cui anche se molto spesso passerà del tempo (cosa di cui ci scuseremo sempre),saremo qui con voi fino alla fine della storia.
Buona lettura,kiss kiss
Federica e Roberta.


Claudio
Una settimana prima

Via. Ovunque. Lontano. Lontano da qui. Lontano da lui. Lui che sconvolge ogni parte del mio corpo solo con un tocco,lui che mi fa perdere il controllo senza farmene rendere conto. Lui.
Sto correndo da mezz'ora come un matto senza nemmeno sapere dove andare, come se ci fosse qualcosa che mi stia rincorrendo e allora corro,corro più veloce che posso,corro fino a sentirmi il cuore esplodere,fino a sentirmi pulsare il sangue nelle vene con una forza tale da farmi male,fino a sentire le mie gambe cedere e farmi crollare a terra. Corro, scappo, tremo. E lo so perché tremo. Tremo perché, per la prima volta nella mia complicata vita, mi sono sentito vivo come non mai. Quel bacio, per quanto sbagliato,è stato il bacio più vero che io abbia mai dato. Quelle labbra,la cosa più buona che io abbia mai assaporato. E quella sensazione, la sensazione più indomabile che io abbia mai provato.
Ma nonostante le numerevoli emozioni che stanno invadendo il mio stomaco mettendolo sotto sopra,nonostante la mia voglia di tornare indietro e baciare Mario ancora, senza staccarmi più da lui, nonostante la sensazione di libertà che quel bacio mi ha dato, proprio quel bacio lì, bellissimo e vero,rimane pur sempre uno sbaglio.
Mi fermo nel bel mezzo della strada,sfinito dalla corsa che ho fatto, per riprendere aria. Mi siedo su un marciapiede e nel frattempo ripenso alla prima volta che vidi Mario, dopo quel salvataggio, alla prima volta in cui gli parlai e in cui mi raccontò di lui, alla volta in cui pensò che Paolo fosse il mio ragazzo e si ingelosì senza nemmeno conoscermi ancora bene, a Cristiano e a tutto quello che gli ha fatto. Ma soprattutto ripenso alla nostra chiacchierata in riva al mare in cui provò a baciarmi ma io fui troppo codardo per lasciarglielo fare e scappai via inconsapevole del fatto che sarei stato proprio io a baciarlo per primo e che anche questa volta sarei stato un codardo. Perché è questo che sto facendo, sto scappando di nuovo e stavolta dopo essere stato io stesso a fare un casino. Se d'ora in avanti Mario mi odiasse per quello che gli sto facendo,non potrei biasimarlo.

Il cuore mi va a mille, le mani mi sudano e delle lacrime calde cominciano a rigarmi il volto mentre cerco di calmare il mio respiro affannato ma senza risultato,anzi,sono talmente agitato e scosso dall'insieme di tutte queste emozioni che scoppio in un pianto profondo e pieno di stanchezza. Basta. Sono stanco di tenermi tutto dentro, sono stanco di dover essere sempre quello dalle spalle larghe,sono stanco di dover sempre mostrare il sorriso per darmi forza da solo pure quando sorridere è l'ultima cosa che vorrei fare. Molto spesso chi ride troppo nasconde qualcosa. Qualcosa che non fa ridere.
E fa male sentirsi intrappolato tra il voler fare quello che vuoi e il dover fare la cosa giusta.
Basta così.

Mi asciugo le lacrime e mi rialzo, convincendomi che prima o poi ne verrò a capo, come ho sempre fatto. Mentre cammino verso casa rifletto su quanto una cosa del tutto inaspettata possa cambiarti la vita,su quanto possa spingerti a fare delle scelte che,per quanto dolorose esse siano,sono necessarie. Ed è quello che farò.
Affronterò tutto ciò che c'è da affrontare senza tirarmi indietro, non posso più permettermelo. Non sono mai stato bravo nel gestire questo genere di situazioni, non sono mai stato bravo a parlare di sentimenti. Ma se penso a Mario e al bacio che ci siamo dati, io sorrido.
Se penso a Mario e al bacio che ci siamo dati,io mi sento libero.
Ed è lì che capisco. Non è necessario che sia io a parlare, non serve. Basta far parlare il cuore. E il mio cuore ha già parlato.

Il mare nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora