XVI.

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Io e Louis trasportiamo il corpo di Rebecca su per le scale che portano all'appartamento di Zayn. Quando raggiungiamo il pianerottolo del terzo piano la porta è già aperta e Niall ci indica il divano, coperto da un lenzuolo bianco su cui posarla.

La guardo e sembra stare peggio di quando l'abbiamo trovata nel vicolo.

<<Fate spazio!>> Esclama Liam, che si inginocchia davanti alla ragazza distesa sul divano, portando con sé bende, disinfettante e cotone.

Per prima cosa però il moro posa una mano sulla fronte di Rebecca.

<<È bollente! Portatemi una bacinella d'acqua fresca e un fazzoletto...oh, e cercate anche dell'aspirina.>> Ordina e un secondo dopo ci siamo già mobilitati.

Mentre Zayn rimane accanto a Liam, per aiutarlo a fermare il sangue che sembra non finire mai di uscire dalle ferite di Rebecca, Niall e Louis si mettono alla ricerca di una aspirina. Io mi occupo di riempire una bacinella di acqua e rubo da un cassetto della stanza di Zayn un fazzoletto di stoffa.

Quanto torno in salotto, la zona intorno al divano è invasa da bende e cotone sporchi di sangue che ha il colore della china e la consistenza di resina.

<<Il sangue si sta coagulando?>> Domando sperando di sbagliarmi. Se così fosse sarebbe un guaio perché nessuno di noi dispone di un anticoagulante.

<<No, è liquido ma si secca appena viene a contatto con l'aria.>> Spiega Liam, impegnato a pulire una ferita sulla coscia.

Per circa mezz'ora non faccio altro che osservare insieme a Niall e Louis, Liam e Zayn che continuano a tamponare, fasciare, disinfettare il corpo di Rebecca che contrariamente a quello che si potrebbe pensare, ha riacquistato il colorito che si potrebbe attribuire ad una persona sana.

Eravamo tutti seduti intorno a lei, sperando si svegliasse quando Liam parlò.

<<Ora vi dirò una cosa da brividi, ma con tutto il sangue che ha perso, e la gravità di alcune ferite che sono sicuro di non aver mai visto, Rebecca dovrebbe essere morta.>>

<<Ma era già morta.>> Fece notare Louis.

Tutti rifletterono su questa ultima affermazione, chiedendosi per prima cosa come un morto potesse sanguinare e soprattutto se questo potesse in qualche modo riportarlo in vita.

Passano altre due ore, quando avvertiamo dei rumori provenire dal salotto, così usciamo tutti dalla cucina dove ci eravamo accomodati a parlare per andare a controllare la ragazza.

Rebecca era seduta sul divano, intenta a massaggiarsi le tempie. I ragazzi si avvicinarono molto lentamente, cercando di non spaventarla.

Liam, osservò i sui amici prima di prendere parola mentre cerco il più possibile di nascondermi dietro gli altri.

<<Stai meglio?>> Domandò il ragazzo.

<<Mi fa male la testa.>> Affermò una voce calda, che non avevo mai sentito prima, nonostante provenisse dalla stessa persona con cui avevo avuto a che fare per settimane. Questo mi bastò a uscire dal nascondiglio formato dai corpi di Zayn, Louis e Niall.

Liam le porse un bicchiere d'acqua e una pastiglia di aspirina che la ragazza accettò.

<<Ti...ti ricordi chi ti ha ferita?>> Chiese Louis con voce flebile.

La ragazza annuì con vigore, prima di alzare il braccio e puntare il dito contro di me.

<<Io non ti ho fatto nulla, è il contrario semmai!>> Mi difesi. Ero quasi sicuro che l'unico contatto che avevo avuto con Rebecca fosse la mia mano attorno al suo collo, quel giorno allo stadio.

<<Oh invece sei stato tu. Quando ho cercato di prendermi la tua anima è stato come se dal mio corpo delle punte affilate cercassero di uscire!>> Disse la ragazza alzandosi in piedi, animata da un moto di rabbia.

Tutti indietreggiarono e cercarono di proteggermi.

<<Ecco cosa c'era di strano nelle tue ferite, non sembravano inferte da un corpo esterno ma sembravano venire dall'interno, era quello che continuava a disturbarmi!>> Esclamò Liam, trovando finalmente una spiegazione.

<<Quando ho capito che più cercavo di ucciderti, più uccidevo me stessa me ne sono andata e dopo aver vagato per non so quanto, credo di essere svenuta nel luogo dove mi avete trovata.>> Spiegò la ragazza mentre con le dita giocherellava con il filo di una garza.

Quando finì di parlare Rebecca puntò gli occhi su di me e venni trafitto da uno sguardo color ghiaccio.

<<Io ho una domanda,>> disse Niall alzando il dito, come se fosse in università <<come mai noi adesso possiamo vederti mentre prima potevamo anche pensare fossi frutto della mente di Harry?>>

<<Non è ovvio?>> Domandò Rebecca, sbuffando poi quando vide le facce confuse dei ragazzi.

<<Non ho idea di come, ma cercando di uccidere Harry, sono tornata in vita.>> Affermò la ragazza sorbendosi dal suo posto sul divano cinque espressioni scioccate.

Ancora increduli indietreggiammo quando Rebecca alzò un braccio per far sentire il sangue che le scorreva nelle vene, pompato da un cuore che da anni aveva smesso di battere e amare.

Ciao a tutti!

Spero abbiate passato una bella settimana :) Vi lascio il sedicesimo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate commentando e votando ♥

Alla prossima settimana,

Norah.xx

Almost Damned || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora