Cap. 8

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Appena disse di aver perso entrambi i genitori per colpa di questa creatura, la mia attenzione si fece ancora più intensa e mille altre domande mi balzarono in testa, ma decisi di tener la bocca chiusa e lasciarla continuare,

"Era la sera del secondo giorno dell'anno, molti non uscirono quella sera, preouccupati dell'improvviso cambiamento del mostro, altri pensavano fosse andato via per non tornare mai più, tra loro anche i nostri genitori, erano seduti su delle sedie proprio fuori casa, quando il mostro decise di attaccare, io, Jane e Zack eravamo rimasti in casa, quando sentimmo le urla di mia madre, io fui la prima a guardare fuori dalla finestra dato che ero proprio accanto a questa, quindi riuscii a vederlo ed a incrociare il suo sguardo sanguigno, a-"

"Scusatemi, avete detto sguardo sanguigno?" chiesi,

"Si, ho detto proprio così, i suoi occhi erano rossi come sangue e ora vedete di non interrompermi ancora con certe domande, se non mi crede esca subito da questa casa."

"Mary, era una domanda innocete, non senti parlare tutti i giorni di occhi rossi" si intromise Zack,

"Come vuoi Zack, ora, continuiamo" disse Mary evidentemente seccata, prima di riprendere,

"Dalla sua bocca uscivano due zanne, la sua faccia era sporca di sangue, i suoi capelli accennavano a un riccio, il loro colore castano, era alto e vestito di nero. Questo è ciò che ho visto prima che svanisse lasciando a terra i corpi ormai senza vita dei nostri genitori" ero scioccata, questa ragazza aveva visto i suo genitori venir uccisi davanti ai suoi stessi occhi, che cosa crudele, pensai,

"Già, quando io e Zack arrivammo al piano terra, non c'era più, non potemmo neanche andare fuori a recuperare i loro corpi o il mostro avrebbe preso anche noi, aveva ucciso tutti quelli che si trovavano all'esterno delle loro case" disse Jane in lacrime appoggiandosi alla spalla di Marcus che sembrava un poco seccato da questo gesto,

"Perchè non entra nelle case?" chiesi curiosa,

"Nessuno ne è certo ma da quello che si dice ha bisogno di un invito per entrare nelle case e può manipolarti nel farlo, la sua voce i suoi occhi si impossessano di te, diventi impotente e in suo pieno controllo è per questo che tutte le finestre vengono chiuse, serrate, come le porte durante la notte" disse ora Zack,

"Questo è tutto quello che sappiamo, bene ora che avete sentito quello che volevate sentire ve ne potete anche andare" disse Mary, ma che maniere, pensai prima di salutare cortesemente tutti ed andarmene,

"Katarina, vi accompagno, se non vi dispiace, devo tornarmente a casa anche io comunque" disse Marcus mentre uscivo dalla porta di casa,

"Perchè continuate a chiedere di queste cose?" mi chiese dopo aver iniziato a camminare con me,

"Voglio sapere a cosa posso andare in contro" risposi,

"Katarina, voi non dovete andare in contro a niente, non andrete mai in contro a niente finchè rimarrete chiusa in casa durante la notte hai capito?" mi disse guardandomi serio,

"C'è qualcosa tra voi e la signorina Jane?" chiesi cambiando discorso,

"Sono solo molto amico di suo fratello, perchè me lo chiedete?" chiese guardandomi intensamente,

"Niente solo curiosità" dissi arrossendo,

"Katarina siete splendida come un fiore appena sbocciato lo sapete? Niente in confronto a Jane o a sua sorella" disse poi sorprendendomi e facendomi arrossire ancora di più,

"Marcus, questo non è rispettoso nei confronti delle signorine Clarke" dissi in tono giocoso ma cercando di sembrare seria,

"Ma è così credetemi, siete ciò che di più bello io abbia mai visto e non voglio che vi succeda niente, voglio che stiate al sicuro e questo non è certo il posto migliore per esserlo, ma siete qui per aiutare vostra zia vittima anche lei del dolore che quel mostro può provocare" disse con tristezza nella sua voce mentre pronunciava l'ultima frase,

"Anche voi siete stato una sua vittima?" chiesi, il suo sguardo passò dai miei occhi al suolo,

"Mia... madre, quel mostro la uccise, lo stesso giorno in cui uccise anche i Clarke, era uscita fuori per andare a parlare proprio con loro" disse, mentre delle lacrime iniziarono a formarsi nei suoi occhi, posai la mia mano sulla sua guancia che venne subito coperta dalla sua,

"Katarina promettimi di non uscire di casa la notte, promettimelo qualsiasi cosa succeda, non voglio tu faccia la stessa fine di mia madre, non puoi" disse abbracciandomi, la sua mano dietro la mia testa e il suo braccio che circondava la mia vita,

"Te lo prometto" dissi con voce flebile, abbracciandolo a mia volta, tra le sue braccia mi sentivo sicura, la sua presenza mi dava un senso di sicurezza, tutto il contrario di quello che sentivo vicino a Harry, quell'uomo misterioso, della notte.

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OTTAVO CAPITOLO A VOI!

PER IL NONO... A GIOVEDì!

BYE 👋

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