Le luci del mattino filtravano dalla finestra. La casa era deserta, avvolta in un silenzio tombale. Jane aveva appena abbandonato la culla di Morfeo e con la mano cercava tra le lenzuola una Maura assente. Si alzò lentamente, sbadigliando e sgranchendosi le ossa indolenzite dal sonno profondo in cui il suo corpo era stato fino a pochi minuti prima. Gli occhi rapidamente si puntarono sulla finestra che dava sulla Tour Eiffel. Oggi è 7 Agosto, pensò. Il compleanno di Maura. L'orologio segnava le otto del mattino, che la festeggiata fosse andata a correre? Mmh. Jane ne dubitava. L'avrebbe certamente svegliata, Maura odiava correre da sola. Allora dove poteva essere? Non era in doccia, nel piccolo soggiornino non sentiva nessuno. Jane perlustrò ogni metro quadrato della suite fino a quando non la trovò. Eccola lì, Maura, distesa sul divano con una copertina leggera a nascondere le sue forme. Era così bella. Così delicata. Chissà che aveva fatto quella notte per essersi addormentata lì. Jane spesso la sentiva battere sulla tastiera o versarsi del vino, di solito non la raggiungeva per paura di disturbarla. Voleva che Maura si godesse quegli istanti solo suoi. Voleva che avesse il tempo di pensare, di riflettere. Sapeva quanto la sua amica amasse non fermare mai il cervello. Adesso la guardava e sorrideva. La lasciò lì a riposare ed uscì di casa. Quando tornò Maura dormiva ancora. Deve proprio aver fatto le ore piccole, si disse Jane. Erano le 9:30. Si allontanò dal divano con una bustina color Tiffany elegantissima con su-scritto "Pierre Hermé". Maura aveva parlato così tanto di quella pasticceria, dei suoi favolosi macarons... Così Jane aveva sfoderato il suo pessimo francese scolastico solo per trovarli. Non ci fu neanche bisogno di disporli su un vassoio, la confezione sembrava quella di un gioiello. Con quello che costano, ci mancherebbe altro, pensò Jane. Prese anche due caffè e si avvicinò al divano in cui l'amica risposava tranquilla. Non avrebbe mai voluto svegliarla, era così bello guardarla dormire, ma lo fece lo stesso. Le accarezzò dolcemente il braccio, chiamandola. « Maura » bisbigliava. « Maura, è ora di alzarsi. Su! »
La donna cominciò a contorcersi lentamente, strizzando gli occhi per la troppa luce. « Jane » sospirò, « che ora è? »
Jane non le rispose. Le sorrise. Maura sorrideva con lei, ignara di quel che l'amica stesse facendo. Perché sorridi? avrebbe voluto chiederle mentre la guardava. Che hai? Jane le mise una mano sugli occhi.
« Che giorno è oggi? » le chiese. Maura rise. Ecco che tutto si spiegava. « 7 Agosto» rispose.
Jane aveva disposto sul tavolino i caffè e la confezione dei macarons. « Esatto! Sei vecchia! » Risero entrambe. Maura si levò la mano di Jane dagli occhi e vide il banchetto preparato dall'amica. « Sono di Pierre? » chiese esaltata. Jane annuì. Maura balzò in piedi e l'abbracciò forte. « Grazie » sussurrò tra i capelli dell'amica.
« Cosa non farei per te? » Fu la risposta di Jane.The Moscarda's note: BUON COMPLEANNO ALL'AMORE DELLA MIA VITA! A colei che ogni giorno è per me fonte di ispirazione; a colei che è riuscita a farmi vedere aspetti della mia vita che io non riuscivo a dipingere nitidi nella mente. Grazie a Maura Isles per essere la donna che tutte noi vorremmo essere. Per la sua eleganza, per il suo amore verso la cultura, per la sua curiosità, per la sua sincerità e devozione al lavoro. Grazie per le emozioni che ci hai fatto vivere. Grazie a Sasha che le ha dato uno splendido volto. Grazie al miglior personaggio contemporaneo che sia mai stato creato. Auguri donna stupenda! ♥️
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Un mese a Parigi
FanfictionRaccolta di 31 drabble, 31 come i giorni che Jane e Maura passeranno a Parigi. 31 missing moments che nessuno ha voluto raccontarci. Quindi li racconto io. Uno al giorno, per non dimenticare mai una serie che ci ha donato emozioni fortissime.