Le giuste zollette di zucchero

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Jane si era svegliata prima di Maura quella mattina, cosa assai strana, considerando le donne in questione; diede un'occhiata all'orologio appeso sopra la TV: segnava le 7:00am, così decise di ordinare la colazione in camera: per sé un caffè espresso e per Maura lo strano thè ai frutti di bosco che prendeva ogni santo giorno. Jane sapeva che Maura non badava alle grandi parole o alle grandi manifestazioni d'affetto, osservava ed apprezzava i piccoli gesti, quelli che le permettevano di capire se una persona teneva a lei o meno. Per Jane era scontato che qualcuno si ricordasse cosa prendeva per colazione, perché aveva sempre vissuto in una famiglia amorevole; Maura no: aveva conosciuto il lato sfarzoso della vita, ma come contraccolpo la sua infanzia era stata arida di sentimenti. Anche la miglior detective di Boston ci aveva messo non poco tempo a comprendere questo lato dell'amica, ma ormai aveva imparato che una tazza di thè al mattino con le giuste zollette di zucchero era il modo migliore per dire a Maura che a lei teneva infinitamente.

Un mese a ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora