Qualche mese dopo
Erano passati un po di mesi dal mio diciottesimo compleanno e mi sentivo diversa,ma non del tutto, mi sentivo più grande e sicura di me stessa. Ormai, non ero più la bambina di una volta che giocava con le barbie, ero diventata una donna e dovevo comportarmi come tale.
Ero cambiata non solo fisicamente e mentalmente, ma avevo anche un modo diverso di affrontare le cose che accadevano. Ad esempio una litigata, prima quando litigavo con i miei genitori mi mettevo sempre a piangere e non capivo quello che mi dicevano e volevo avere sempre ragione io, ma poi con il passare del tempo capii che quelle brutte litigate mi servivano per farmi crescere e farmi capire che per affrontare un problema, non serviva il pianto.
Avere diciotto anni non significava uscire da sola e fare ciò che si voleva, ma diventare maturi e in grado di saper affrontare la vita e in parte, anche il mondo che mi circondava, perchè da piccoli, si pensava solo al divertimento, ai peluche e roba varia e quindi i problemi e tutto ciò che accadeva, veniva risolto da mamma e papà, ma non potevano risolvere tutto loro, perché quando sarebbero venuti a mancare, chi li avrebbe risolti?
Avevo raggiunto l'età in cui sarei entrata anche nel mondo di lavoro, oggigiorno si trovavano tante di quelle persone cattive e stronze , che ormai tutti, compresa me,avevamo perso il conto. A volte mi chiedevo il perché fossero cosi, ma la risposta era molto difficile da trovare, visto le tante cose a cui dovevo pensare ogni giorno e poi non avevo tempo di pensare e darmi una risposta senza mettermi li a riflettere ore e ore.
Per questo motivo avevo insistito tanto sul fatto della scuola di danza. Certo, lavorare per altre persone non mi avrebbe fatto schifo, ma volevo guadagnarmi i soldi da sola, senza l'aiuto di nessuno. Avrei potuto fare tutto ciò che mi passava per la testa, senza che nessuno mi imponesse delle cose precise da fare in tot tempo. Dovevo essere libera, libera di fare qualsiasi cosa in ogni momento e nel tempo che volevo.
Gestire da sola, un'intera scuola di danza, sarebbe stata dura ma dovevo riuscirci ,anche se a volte avrei potuto chiedere aiuto al mio ragazzo e alle mogli dei miei fratelli. A Debra non glielo avrei chiesto perché di quelle cose non capiva niente, ma più in la le avrei insegnato a ballare e a farle scoprire ciò che nascondeva il mondo della danza.
La scuola avrebbe aperto qualche giorno dopo e avrei organizzato una piccola festicciola e alla gente che sarebbe venuta,gli avrei mostrato tutta la scuola e gli avrei spiegato tutto il programma. Avevo deciso che non sarebbe stata una scuola per sole femmine, ma anche per maschi, perche non tutti amavano il calcio, il basket e altri sport e poi, che male c'era? Perche dovevo impedire ad un bambino di danzare?
Gli operai che mio padre aveva assunto e pagato, erano stati davvero bravi, avevano fatto davvero un ottimo lavoro, però non avevano lavorato soltanto loro, ma anche io e il mio ragazzo in segreto. Eh già, la mia famiglia ancora non sapeva nulla sulla storia tra me e Stephen, non avevo ancora il coraggio di dirglielo, perche avevo paura della loro reazione. La famiglia del mio ragazzo, l'avevano presa molto bene la nostra relazione e mi avevano accolto, come se fossi figlia loro e la sua piccola sorellina, Maggie , mi aveva accettata e mi adorava tanto. Chiedeva sempre di me.
I rapporti con mia madre erano cambiati tantissimo. Si era resa conto di come era diventata e si era scusata con tutti, persino con la servitù e i bodyguard. Aveva sempre avuto il vizio di trattare male chiunque, anche i suoi collaboratori. Avevamo iniziato ad andare d'accordo e l'avevo anche aiutata a scegliere molte cose per la sua collezione, che aveva presentato verso la fine di marzo.
A riportarmi alla realtà, fu Stephen che mi aveva appena strappato dalle mani, un orsetto Haribo. Avevamo comprato il pacchetto intero la mattina. In quel momento stavamo seduti per terra, davanti alla scrivania del mio studio, che si trovava nella scuola.
< Hey ma come ti permetti?!Ridammi subito il mio orsetto!>gli dissi io cercando di prenderglielo dalle mani, ma fu troppo difficile, visto che aveva alzato il braccio e mi stava bloccando. Mi allungai un po'di più e per sbaglio, finii a cavalcioni su di lui.
<Non per dire ma per quanto sei bassa, anche da seduta, sei finita sopra di me>mi disse lui abbassando un pochino il braccio.<C'è una cosa sulla finestra, guarda>gli indicai il vetro, ma non c'era niente, era solo una tecnica per riuscire a prendere la caramella, e infatti, funzionò.
La presi in mano e la misi in bocca, iniziandola a masticare molto velocemente, era l'ultima. Su questo fatto ero molto egoista, e ne andavo fiera, perche gli orsetti Haribo erano i miei preferiti e perciò, perche avrei dovuto dargli l'ultima caramella?
<Non dovevi farlo! Adesso ti meriti una punizione>mi disse lui prima di iniziare a farmi il solletico sulla pancia, che soffrivo tanto fin da quando ero piccola , era il mio punto debole.
Risi come una matta e cercai in tutti i modi possibili di farlo smettere, dandogli qualche calcio o pugno in pancia, ma era evidente che non continuare fino a che non mi vedesse sfinita o fino a quando non gli avrei chiesto scusa.
<Ok ok basta>gli dissi io per poi sdraiarmi per terra, per cercare di smettere di ridere, mi ero arresa. Piano piano, si avvicinò sempre di più a me, fino a quando non stavamo faccia a faccia.
Alternai lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra, che un secondo dopo, rittovai attaccate alle mie. Era un bacio profondo e pieno di passione, le nostre lingue entrarono subito in contatto e sembrava stessero facendo l'amore. Affondai le mie mani nei sui capelli e approfondimmo ancora di più il bacio, mentre lui aveva posato le mani sul mio fondoschiena.
In quel momento eravamo solo io e lui, immersi nei gemiti che fuoriuscivano dalle nostre labbra, ma soprattutto immersi nel nostro amore. Forse era uno dei più bei baci della nostra storia, era da tempo che non ci baciavamo in quel modo.
<Emily! Ma cosa stai facendo?!> una voce molto familiare, rimbombò per tutto lo studio.Mi staccai da Stephen e trovai la figura di mio padre, davanti alla porta.
<Papà!>
Spazio autrice
Salve bella genteeee !
Oggi ho deciso di scrivere dal computer, ho voluto un po' cambiare.
Scusate per l'orario, ma purtroppo è solo questo il momento libero che ho e calcolate che sto scrivendo questo capitolo dalle 23:00.
Spero tanto che vi piaccia!
Buonanotte
Tanti baci
Ps:scusatemi ma purtroppo non sono riuscita a pubblicarlo stanotte.
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INNAMORATA DEL MIO BODYGUARD
Romance[SOSPESA] Emily è una ragazza di 17 anni e mezzo che vive a Londra insieme alla sua famiglia. Suo padre essendo un politico,assume un bodyguard di nome Stephen che proteggerà sua figlia. Cosa succederebbe se i due si innamorassero?