Jerry suonò il campanello di casa Doyle e subito si sentì la voce della nonna tutta entusiasta e le urla di Jackie che cercava di zittire il cane.
<<Santo cielo, questa casa è un zoo. Tra tua nonna e il cane non so chi è peggio!>> esclamò Jackie guardando sua madre sistemarsi davanti allo specchio per poi aprire la porta e baciare sulla guancia Jerry.
<<Mamma! Hai appena dato alla nonna dell'animale?>> domandò Cheryl ridendo e portando i piatti in tavola.
<<Sì, é proprio un oca! Devo metterla in riga, ha già pettegolato in giro facendo litigare due signore anziane.>> Cheryl rideva, amava la sua famiglia ed ammirava sua madre per aver avuto pazienza ad accudire due bambine:lei e sua nonna.
<<Guardate chi è arrivato?>> entrò la nonna che aveva preso Jerry a braccetto facendolo accomodare tra lei e Cheryl.
<<Ti prego mamma, lascialo stare. Non so come tu faccia a sopportarla!>> esclamò Jackie posando il pasticcio di pollo nel piatto dell'ospite.
<<Mia figlia dice che sono un'oca, ma anche lei è va alla ricerca degli uomini. Io mi limito solo a salutarli.>>
<<Non è proprio così. Io non voglio invecchiare da sola e di certo non voglio diventare un'oca come te!>> esclamò Jackie.
La nonna e la madre intrapresero la loro discussione serale e Cheryl rise per poi voltarsi a guardare Jerry e lui fece lo stesso.
<<Fanno sempre così?>> domandò Jerry a bassa voce per non interrompere la discussione delle due signore.
<<Sì, sempre. Mi spiace che tu debba assistere a tutto questo.>> la ragazza gli sorrise dolcemente, si stava comportando come se non fosse successo nulla tra loro due e a Jerry dava fastidio. Voleva che si comportasse come al solito: imbarazzata, sempre all'erta, ma non lo stava facendo e ciò lo irritava parecchio.
<<Hai coperto i succhiotti?>> domandò Jerry e finalmente la vide arrossire. Cheryl abbassò lo sguardo e iniziò ad ingozzarsi di pasticcio di pollo pur di non parlare.
Jerry, con la mano andò a sfiorarle la coscia per poi proseguire fino sotto il vestito, ma quest'ultima lo bloccò e si voltò a guardarlo in modo brusco.
Le due signore finirono di discutere e si sedettero a mangiare tranquillamente, notando gli sguardi tra Cheryl e Jerry. La nonna sorseggiò pian piano il suo calice di vino rosso e disse <<Jerry, sei fidanzato?>>
<<Mamma! Sono domande private.>> sua figlia la rimproverò ancora, ma quest'ultima la ignorò per non entrare ancora in conflitto.
<<No, cara Dolly.>> lui sorrise per poi ritornare a giocherellare con Cheryl e a toccarle sempre la coscia senza dare nell'occhio.
Cheryl sudava, non poteva fare nulla e questo la innervosiva.
<<Ho saputo che hai baciato il collo di mia figlia!>> esclamò Jackie molto irritata per l'atteggiamento di Jerry e per la troppa confidenza che aveva.
<<Si, l'ho fatto>> disse lui, notando l'atteggiamento della madre ostile nei suoi confronti.
<<Solo dopo un giorno che la conosci! Che intenzioni hai con lei?>> il tono della voce di Jackie era alterato e stava tagliando il suo pasticcio di pollo in modo molto violento, Cheryl sapeva che questa serata non sarebbe finita bene.
<<Mamma, che ne dici se domani andiamo a comprare una piscina da mettere in giardino?>> Cheryl cercò in tutti i modi di cambiare argomento ma la madre non voleva ascoltarla, era troppo furiosa.
Jerry si stava irritando anche lui, avrebbe voluta farla fuori con le sue mani. Come si permetteva di parlargli così? Doveva rispettarlo.
<<Non ho nessuna cattiva intenzione con sua figlia.>> rispose con tono molto irritato, stava mentendo perché sua figlia avrebbe voluto portarsela a letto, nutrirsi di lei e infine renderla uguale a lui.
<<Okay, basta così! Mamma sono grande, so badare a me stessa e ho detto io a Jerry di baciarmi sul collo.>> la ragazza si alzò dalla sedia per prendersi altro pasticcio di pollo.
Jerry odiava l'odore di quel cibo, ma doveva fingersi umano e soprattutto doveva calmarsi o avrebbe davvero ucciso Jackie.
<<Buono questo pasticcio di pollo>> Jerry mentì, ingozzandosi di pasticcio pur di finirlo subito. Dolores lo guardava attentamente e sapeva che era perfetto per Cheryl.La serata si concluse in fretta e felicemente. Cheryl accompagnò alla porta Jerry e quest'ultimo la guardò sorridendo.
<<mi spiace per mia madre!>> esclamò lei cercando di scusarsi al posto suo.
<<Non preoccuparti, è normale che faccia così.>> cercava di essere più gentile possibile ma sapeva fino in fondo alla sua anima che Jackie era un'ostacolo e che gli ostacoli andavano eliminati.
<<Ci vediamo.>> Cheryl lo guardava e quest'ultimo ricambiò il suo sguardo.
<<Spero ti sia piaciuta la cena>> sogghignò Jerry alludendo al fatto di averle toccato la coscia e di aver cercato di arrivare a toccare la sua intimità.
Cheryl non disse nulla e l'unica cosa che fece fu chiudere la porta imbarazzata cercando di non pensare alla mano di Jerry sulla sua coscia e al brivido di piacere che aveva provato.
*
Cheryl fu svegliata dalla sveglia, erano solo le 8:30 di mattina e avrebbe voluto rimettersi a letto. Sua madre era già al lavoro e da ieri sera non avevano affrontato più l'argomento Jerry.
Si stava annoiando e non riusciva
a smettere di pensare che quella sera sarebbe dovuta andare a lavorare al "The Lust" e l'ansia si stava facendo sentire sempre di più.
Si sedette sul divano e accese la tv per pura compagnia, prese il cellulare e vide un messaggio su facebook da parte di Amelia. Sbuffò, quella ragazza la stava stressando e oltretutto la trovava troppo appiccicosa per i suoi gusti.
"Cher, tesoro. Sei pronta per stasera? Vedrai che andrà tutto bene."
"Ehi Amy, speriamo. Sono molto ansiosa." a Cheryl le tremavano le mani al solo pensiero della sera.
"Vedrai che andrà tutto bene. Ti va di bere un caffè insieme adesso?"
"Certo, dove ci troviamo?" Cheryl non conosceva ancora le strade ma dopotutto con il navigatore non si poteva perdere.
"Dimmi dove abiti che ti vengo a prendere"
"Magari ci troviamo in centro. Tranquilla."
"D'accordo, troviamoci al Art Café."
Cheryl sapeva dove fosse l'Art Cafè, era a pochi passi da casa sua e c'era passata in macchina con Jerry proprio ieri.
Purtroppo sarebbe dovuta andare a piedi visto che sua madre aveva usato la macchina.
La casa era silenziosa, c'era solo lei e probabilmente sua nonna era andata a giocare a cricket con Andy, un vecchietto dall'aria simpatica che aveva occhi solo per sua nonna.
Cheryl si alzò dal divano e si diresse verso la cucina in cerca qualcosa da mangiare. Aprì il frigo e vide che c'erano solo cibi salutari, avrebbe dato qualsiasi cosa per mangiare qualche dolce o qualche schifezza. Prese le fragole lavate e andò verso il tavolo.
Improvvisamente comparve Jerry alla finestra della cucina che dava sul giardino.
Cheryl si voltò mentre divorava le fragole e Jerry scoppiò a ridere.
<<Che fai adesso mi spii oltre a molestarmi?>> domandò sarcastica la ragazza alludendo alla cena di ieri sera. Jerry la stava scrutando con quello sguardo che metteva terrore alla povera Cheryl.
<<Veramente stavo passando di qua e ti ho visto con la coda dell'occhio!>> esclamò Jerry ridendo. Per lui era strano, non aveva mai riso con una ragazza o, se l'aveva fatto, era per pura finzione.
<<Oh si, certo! Tutti i serial killer dicono così.>> Cheryl si alzò percependo un brivido di freddo e si diresse al lavandino per lavarsi le mani senza togliere lo sguardo da Jerry.
<<Ma io non sono un serial killer! Sono un onesto cittadino americano.>> Si stava decisamente divertendo, lui onesto? No, non lo era per niente e sì, era un assassino ma non gli piaceva quel termine, preferiva giustificare le sue vittime con tre semplici parole:"istinto di sopravvivenza".
Cheryl spense l'acqua per poi asciugarsi le mani nello straccio della cucina.
<<Un serial killer non ammetterebbe mai di esserlo.>> Cheryl restava al suo gioco, le piaceva e soprattutto lui gli piaceva.
<<Hai qualcosa da fare oggi?>> domandò Jerry sperando di passare la giornata con lei in modo tale di prendersi più fiducia possibile.
<<Sì, adesso devo uscire con Amelia. Infatti, sto per andare a prepararmi.>> Cheryl sorrise, voleva farsi desiderare da Jerry.
<<Stasera dopo il lavoro? Possiamo guardarci un film.>> Jerry sperava con tutto il cuore che accettasse perché la voglia di lei e del suo corpo si faceva sentire sempre di più.
<<Penso che finirò tardi e subito dopo me ne andrò a letto.>> Boom, un altro punto per lei che lo stava facendo rodere dal desiderio di averla.
<<Dai, è solo un film a casa mia. Non è nulla di che.>> propose Jerry insistendo, sapeva che avrebbe ceduto prima o poi.
Cheryl era poco convinta di quell'invito, sapeva che voleva solo divertirsi con lei ma doveva tentare no?
<<D'accordo! Ora lasciami andare a preparare altrimenti Amelia si fa una brutta idea su di me.>> Jerry sorrise salutandola e, vedendola scomparire su per le scale, decise di entrare dalla finestra della cucina. Voleva osservare quel corpo e poi se ne sarebbe andato, ma qualcosa lo bloccava così uscì immediatamente e se ne andò.
Cheryl si preparò in fretta e, passando dal vialetto, si soffermò a guardare la casa di Jerry. Stava per andarsene quando lo vide passare a torso nudo e quindi si bloccò col cuore in gola.
Jerry, sentendo il suono del battito che lui ormai aveva memorizzato, si voltò e la vide. Ghignò ormai sapeva che aveva un debole per lui e che prima o poi avrebbe ceduto, magari la sera stessa. Cheryl si ricompose, abbassò lo sguardo e si diresse alla sua destinazione: Amelia e il bar.
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Welcome to the Hell
VampireLa vita di Cheryl Doyle è sempre stata incasinata. Fin da bambina sia lei che sua madre hanno sempre subito violenze da parte del padre e per questo decisero di fuggire ed, insieme alla nonna, vanno a vivere in una piccola cittadina del Nevada. L...