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Il mattino seguente Cheryl si svegliò, si alzò di fretta non sapendo dove fosse e soprattuto non ricordandosi nulla di cosa fosse successo la sera precedente. Si sedette al centro del letto e si stiracchiò per poi portarsi la mano destra alla testa e contraendo una smorfia di dolore. Si stropicciò gli occhi e, con la coda dell'occhio, vide qualcuno dormire sulla poltrona. Riconobbe immediatamente quel volto e si guardò subito se fosse nuda o se avesse qualche segno di essere stata violata; quando si accertò che stava bene, si avvicinò a Jerry e le accarezzò il viso dolcemente. Jerry non dormiva, era più che sveglio e, sentendosi toccare la guancia, provò una sensazione strana e soprattutto felice.
Fece finta di svegliarsi e la ragazza si allontanò velocemente, buttandosi sul letto e fissandolo.
<<Buongiorno, come stai oggi?>> domandò Jerry avvicinandosi al letto e stendendosi accanto a lei.
<<Bene. Tu come stai?>> domandò lei osservando i lineamenti perfetti e quello sguardo da brividi.
<<Bene, vuoi fare colazione?>> Cheryl scosse la testa, voleva stare lì in quel letto con lui. Jerry sorrise, ecco un altro sorriso che gli spuntava solo quando era con lei.
<<Ho mal di testa.>> esclamò Cheryl portandosi la mano alla fronte.
<<Penso sia dovuto a tutto l'alcool che hai bevuto ieri sera.>> Jerry rise di nuovo, quella ragazza lo stava cambiando e ciò lo preoccupava.
<<Ma perché tu non sei uno straccio come me?>> domandò incuriosita vedendolo pimpante.
<<Lo reggo di più di te, questo è appurato!>> si alzò dal letto, aveva una sete incredibile di sangue. Ieri non si era nutrito per l'arrivo di Cheryl e oggi risultava molto difficile starle lontano.
<<Forse è meglio se ora vai.>> disse Jerry scendendo le scale seguito dalla ragazza.
L'accompagnò alla porta e Cheryl lo abbracciò e Jerry non ricambiò quell'abbraccio forse perché nessuno fino adesso glielo avesse dato o forse perché non sapeva come reagire. Sapeva cosa stava provando e quella sensazione avrebbe voluto che durasse in eterno.
*
Peter si trovava nella sua solita suite a bere il suo amato liquore al melone Midori. Una ragazza entrò in vestaglia e subito andò a baciarlo sul collo.
<<Andiamo in camera tesoro!>> esclamò Peter facendole strada verso la stanza che si trovava spesso a condividere con Amy. Lei non c'era, non si era fatta viva da quando avevano litigato per i suoi preziosi oggetti non ancora ritirati. Immerso nei suoi pensieri, non si rese nemmeno conto che la ragazza era sopra di lui e che il suo membro era dentro di lei. Non provava piacere al contrario della ragazza che stava raggiungendo l'orgasmo.
<<Oh, vaffanculo Amy.>> imprecò spostando la ragazza da sé e spaventandosi per aver avuto una visione di Amy sopra di lui a raggiungere l'orgasmo e non quella ragazza.
<<Senti, Peter, se vuoi scopare bene altrimenti me ne vado e non torno più. Tutte le volte é così!>> esclamò la ragazza bruna vestendosi e sbuffando ogni cinque secondi.
<<Si, brava, vattene! Ho altro da fare.>> Peter uscì dalla camera da letto, scrisse un messaggio alla cara amica di Amy, Cheryl. Doveva parlarle e soprattutto aiutarlo.
*
Cheryl era nel suo letto, si sentiva malissimo non aveva mai bevuto così tanto in vita sua e non riusciva a dormire per il dolore perforante alla testa. Stava per chiudere gli occhi, quando qualcuno bussò alla porta di casa. Il rumore rimbombò nella sua testa, avrebbe voluto uccidere chiunque stesse bussando. Si alzò dirigendosi verso l'ingresso, pronta ad urlare contro a qualsiasi persona si sarebbe trovata davanti.
<<Ciao Cheryl.>> disse Peter con una faccia disgustata vedendo lo stato in cui era. <<Devo dire che hai una brutta cera, é proprio vero che il trucco fa miracoli.>> Peter entrò in casa senza neanche chiedere permesso e Cheryl lo guardò perplessa.
<<Che ci fai qui? E poi come fai a sapere dove abito?>> domandò la ragazza avviandosi in cucina e preparandosi il té.
<<Devo parlarti di Amelia. Non preoccuparti, non sono un maniaco, l'ho saputo grazie al cassetto dei fascicoli che tiene Amy. Potrei averglielo messo in disordine...>> sogghignò malignamente visto che l'aveva fatto apposta.
<<Che ha fatto Amy?>> Cheryl sapeva che la sua amica non parlava e non si faceva vedere da Peter da quando avevano litigato per gli oggetti di ebay. Lui alzò un sopracciglio, sapeva benissimo cosa aveva fatto Amy e che di sicuro gli aveva raccontato tutto, lo stava prendendo per uno stupido.
<<Oh andiamo, Cher, sai benissimo cosa succede!>> esclamò Peter alzandosi e servendosi una tazza di caffè già pronto. <<Voglio che tu contatti la stronza e le dici di tornare a casa!>> esclamò Peter bevendo il suo caffè. <<Non mi risponde al telefono>>
Peter si avviò verso alla porta, questa volta sarebbe stato diverso. Era arrabbiato non perché Amelia si stava comportando da bambina, a quello era abituato, ma perché fosse andato con un altro uomo che non fosse lui e la cosa lo faceva innervosire. Non sapeva perché gli desse fastidio, dopotutto loro avevano una relazione aperta, e non riusciva proprio a capire tutta questa gelosia. Se ne ne andò senza salutare Cher e ripensando che forse avrebbe dovuto lasciare Amelia.

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