POV Scorpius
La mia mente è immobile, incapace di separarsi da quest'attimo magico. Così, d'istinto, faccio l'unica cosa che non avrei ma dovuto nemmeno pensare. Gli metto una mano dietro il collo e, con tutta la passione che ho in corpo, lo bacio.Mi separo dopo pochi secondi, appena il mio cervello riesce a capire il disastro che ha appena creato. Ho a malapena il coraggio di guardare Albus: è immobile, gli occhi sbarrati e le guance in fiamme.
"Io... non so cosa mi sia preso, non avrei mai dovuto farlo. Ti prego, dimenticatelo." Cerco di difendermi. Mi giro in fretta per afferrare la mia bacchetta, sperando che non dica niente finché non sono andato via, ma che allo stesso tempo rompa questo silenzio facendomi sapere che non ho fatto il disastro che credo. Sfortunatamente, non fa nessuna di queste cose. Mi giro nuovamente verso di lui, che, ancora nella stessa espressione, sembra risvegliarsi dal trauma.
"Scorpius, aspetta" riesce a chiamarmi, prima che io mi allontani. Non rispondo, non riesco. Mi allontano in fretta. "Sussurro un accio vestiti con la bacchetta, i quali, magicamente, arrivano tra le mie mani. Eppure, non mi giro, continuo a camminare a passo spedito verso il castello, desiderando ardentemente che non finisca tutto così. La mia immaginazione spera ancora che finisca come quei stupidi film babbani, dove i protagonisti si rincorrono sotto la pioggia e si dichiarano amore eterno.
Ma qui c'è un sole incredibile e Albus non mi ha raggiunto più.
Cammino in silenzio, le lacrime che, dopo aver minacciato di sfociare ardentemente davanti al corvino, ora sgorgano liberamente, il mio naso rosso che si abbina con gli occhi.
Ho appena rovinato l'amicizia di tutta la mia vita, e per cosa?! Perché sono stato così stupido da farlo, soprattutto in quel modo? Perché? Non ne avevo nessun diritto. Nemmeno Albus ne aveva, quella sera da sbronzo. Di quel momento non ha ricordato assolutamente nulla, ma io, io ho ricordato ogni singolo dettaglio, non ho perso nemmeno un istante. E' troppo facile scaricare solo agli altri il peso di ricordare.
Continuo a camminare per il castello, senza fermarmi nemmeno per un secondo, lo sguardo indagatore dei protagonisti dei quadri che mi osservano. Quando finalmente riesco a fermare le lacrime e, di conseguenza, le gambe, mi accorgo di essere di fronte alla porta della stanza delle necessità che, all'istante, si spalanca davanti a me. Entro, senza pensarci troppo, poi mi guardo attorno. Una grande vasca si trova al centro della sala, piena di bollicine e vapore. La temperatura della stanza è molto fredda, mentre una musica proveniente da un luogo indefinito mi circonda.
Lentamente mi spoglio, per poi infilarmi all'interno della vasca bollente, sperando di dimenticare ogni cosa, soprattutto il ragazzo dai ricci corvini che ho baciato pochi minuti fa.
POV Albus
Immobile, con lo sguardo incredulo, osservavo il migliore amico di una vita separarsi dalle mie labbra, allontanarsi e scomparire da me. Attraverso la mia testa, questo periodo di tempo passava in pochi secondi, mentre cercavo di fare ordine nella mia mente. Da una parte avrei voluto tirarlo nuovamente verso di me, dall'altra avrei voluto che mi dicesse che era solo uno scherzo, che lui non avrebbe mai smesso di essere il mio migliore amico. Non ha fatto nessuna di queste cose, l'ho guardato in silenzio mentre si allontanava, capace solamente di spezzargli il cuore."Perché sono una persona tanto pessima?" Mi chiedo, seduto in Sala Grande, accanto alle solite ragazze che discutono riguardo a una pozione da consegnare al professore al termine delle vacanze. Sono passate ore da quell'istante, eppure il ricordo mi perseguita, assieme alla confusione. Quando poi riconosco Scorpius, gli occhi gonfi di pianto, entrare in sala grande, sedersi in un angolo e mangiare silenziosamente, il mio corpo si ferma.
"Quella sua aura di mistero mi intriga incredibilmente." Sussurra una ragazza di quel gruppo; mi giro verso di loro e il loro sguardo mi conferma che parlano proprio di Malfoy.
So che dovrei alzarmi, andare a parlargli, eppure, con tutta la mia volontà, rimango bloccato al mio posto, come in quei momenti dopo il bacio, immobile davanti al suo cuore spezzato.
Finisce in pochi minuti la cena, non dandomi tempo di riflettere. Si alza e, velocemente, esce dalla Sala. Mi alzo di scatto, deciso ad inseguirlo.
"Potter, tutto ok?" Mi chiama una ragazza, obbligandomi a girarmi.
"Eh? Si, tutto bene."
"Tu hai già fatto le ricerche per la pozione da consegnare? Sai, abbiamo trovato ingredienti diversi e pensavamo che" Continua lei, rubandomi tempo prezioso.
"No, non ho fatto nulla. Scusatemi, ma ora devo proprio andare!" Cerco di dileguarmi, in fretta. Le saluto e corro fuori dalla Sala.
Il mio cuore batte a mille mentre scendo di corsa le scale che portano ai sotterranei, fino alla sala comune di Serpeverde. Entro in fretta dopo aver rivelato la parola segreta per aprire un varco.
"Scorpius! Lo chiamo. Silenzio, nessuna risposta. Almeno so di essere solo in tutta la stanza. Percorro a grandi carponi i divanetti, diretto verso i dormitori.
Proprio lì, trovo il ragazzo che cercavo. indossa già una lunga maglia nera, che usa, come sempre, come pigiama. E' seduto sul letto, in mano un libro dalla copertina azzurra, le pagine ingiallite.
"Scorpius! E' da tutto il giorno che ti cerco!" Lo chiamo, raggiungendolo.
"E io è tutto il giorno che non cercavo proprio nessuno. Ma eccoci qui. Dimmi tutto quello che vuoi, spezzami il cuore con tutte la malizia di un serpeverde.
"Scorpius, io non voglio che" Provo a parlare, il tono preoccupato.
"Per favore, pensaci prima di parlare, Al. Fai un bel respiro, prenditi il tuo tempo e dimmi solo cose vere." Mi interrompe lui, senza incrociare il mio sguardo.
Mi fermo. Respiro, lo osservo mentre si siede sul suo letto con estrema calma, sfila l'anello di famiglia Malfoy dal dito e lo appoggia cautamente nel cassetto del comodino. Poi, alza gli occhi verso di me.
Il mio stomaco si rigira completamente, i miei occhi incatenanti ai suoi, rossi ma sempre di un colore incredibile, come la nebbia la mattina presto che si alza sul lago nero nella stagione invernale.
Una ciocca di capelli ricade sul suo viso e lui separa lo sguardo per spostarla. E' in quel secondo che decido di fare la cosa giusta: spegnere il cervello. Ciò che sarà, sarà, giusto?
*la foto nella copertina del capitolo in verità è della Solangelo però vabbè Sono cutiee*

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Scorbus FanFiction
Fanfiction" Ho deciso di seguire il mio cuore, poi per innumerevoli volte ho cercato di cambiare strada, di cambiare l'arrivo. Ma invano. Perchè il mio cuore, qualunque strada prenda tornerà sempre da te."