Sono le dieci di mattina ed io sono seduta nel mio studio a cercare di scrivere qualcosa, qualsiasi cosa non mi faccia pensare a lei, a Brad, alla sera precedente. Nonostante io le scriva, la chiami, lei non risponde. Solo Dinah, come ieri, mi ha dato una breve e coincisa risposta. Sospiro e poso il telefono nella tasca dei miei jeans. Prendo l'ennesima sigaretta e l'accendo, mentre fisso lo schermo del pc ancora bianco. Nemmeno una lettera, zero. Il moro alla fine è andato a dormire in un hotel qua vicino ed è stato meglio così, o lo avrei ucciso nel sonno. E' quasi capodanno tra qualche giorno e i miei fratelli stanno decidendo se andare a Cuba o invitare i parenti qui. Non capisco questo bisogno di vedere Clara e Michael Jauregui. Per quanto mi riguarda, non sono stati dei genitori, ma solo due persone che mi hanno sfamata e dato un tetto sulla testa. Non ricordo un solo gesto d'affetto da parte loro nei miei confronti dopo l'incidente. Mi riscuoto quando sento suonare al citofono, chiedendomi chi mai potrebbe essere. Per un attimo spero sia lei, ma poi ricordo che ha le chiavi di casa. Sbuffo, prendo un tiro di sigaretta e vado a vedere chi è. Una ragazza scura mi guarda dalla telecamera, iniziando a dirmi di muovermi ad aprire. Lo faccio e ritorno in ufficio, finendo lentamente la mia sigaretta. Dopo che chiude la porta, si dirige da me e si siede sulla scrivania.
<E' tornata?> domanda tranquilla.
"No, Mani, non ha risposto nemmeno alle mie chiamate o ai messaggi. Ho dovuto aspettare Dinah per sapere qualcosa" dico sospirando e accasciandomi sulla sedia. butto il mozzicone nel posacenere e chiudo gli occhi.
<Non è colpa tua, Michelle, non potevi saperlo e sopratutto non sei stata tu a mandarla via> mi appoggia una mano sulla spalla con fare consolatorio.
"Stasera andrò alla premiazione e lui verrà con me. Non mi è mai successo di volere così tanto qualcuno da sentirmi smarrita senza. Ha senso?" la guardo interrogativa, credendo di star impazzendo e magari dicendo stronzate. Ma il suo sorriso dolce e comprensivo, il suo capo che si muove facendomi capire un 'no' come risposta, mi tranquillizza.
<Ripeto, Jauregui, quella ragazza ti sta stregando. Tu sei persa di lei e nemmeno te ne sei accorta, ma questo la porterà ad avere sempre più dubbi su di te e un probabile voi. Fai attenzione, mi raccomando> dice la mia migliore amica. Se non fosse per lei, in molti casi avrei perso la testa. Un rumore attira la nostra attenzione e il mio sguardo si concentra sul telefono fisso davanti a me. Alzo la cornetta e rispondo, non avendo nessuna idea di chi possa essere.
Appena sento la voce un filo di ansia e di sollievo mescolati tra loro mi attraversano da capo a piedi. Annuisco e rispondo a monosillabi, poi chiudo la chiamata.
<Era...?> riferendosi a Camila.
"No, un'altra persona. Ti va di fare colazione?" propongo non ricordandomi più l'ultima volta che siamo uscite. Si alza sorridente e mi porge la mano.
<Quanto ancora stavi aspettando mia donzella? Forza, che le brioche ci aspettano!> ride ad alto volume e intanto mi sta trascinando fuori di casa. La seguo poco dopo, scuotendo la testa per segnalare la speranza persa con lei. Fortunatamente, qualcuno di cui fidarmi ce l'ho.
. . .
Non so dire per quanto tempo siamo rimaste a parlare in quella caffetteria all'angolo, ma mi era mancato passare del tempo con un'amica. Abbiamo parlato di lavoro, del ragazzo con cui sta uscendo, commentato le persone all'interno del posto, nemmeno fossimo due adolescenti. All'ora di pranzo è dovuta andare via, mentre io ho ordinato una pizza e me la sono fatta portare all'appartamento. Sono le 16:00 quando mio fratello inizia a chiamarmi senza sosta sul telefono, facendomi imprecare ed alzare dal letto.
"Cosa cazzo c'è per chiamarmi quattro volte di seguito" sbadiglio dal sonno, dato che stavo riposando. Sento una risata arrivarmi alle orecchie e mi irrita ancora di più.
<Ben svegliata, Laur, che ne dici se ci vediamo a casa mia? Dobbiamo parlare> improvvisamente diventa serio e questo è raro da parte sua.
"Non puoi dirmelo a telefono?"
<No> che scocciatura. Chiudo la chiamata e mi faccio una doccia calda, facendo rilassare i muscoli intorpiditi. Una volta asciugata e vestita, mando un messaggio ad Ashton per chiedergli l'orario dell'evento, dato che la mia memoria al momento fa pena. Dopo aver preso la mia BMW metto il navigatore, non essendo mai andata da lui. Sembra strano ma non voglio andare in luoghi dove c'è la possibilità di incontrare i miei genitori o che ne senta parlare. Ma stavolta, credo di non potermi rifiutare. Ingrano la marcia e seguo i segnali alla lettera, chiedendomi più e più volte che cosa vorrà. Una volta arrivata e aver parcheggiato, ammiro la villetta davanti a me. Non è enorme, ma nemmeno piccola e mi chiedo che se ne faccia di tutto quello spazio, quando in casa sono solo lui e la sua ragazza. Inizio ad andare verso il portone, quando scorgo da lontano la sua figura seduta vicino ad un tavolo su una panca. Vado verso di lui e mi fermo poco distante notando ci sia Brad al suo fianco.
<Ben arrivata sorellina> e viene ad abbracciarmi, ricevendo un ricambio da parte mia con riluttanza. Si allontana poco dopo e ritorna al suo posto.
"Brad" faccio un cenno con il capo e lui lo ricambia.
<Beh, cos'è tutto questo distacco?" domanda Chris.
"Cosa hai da dirmi di tanto importante?" ribatto con un'altra domanda e lui sorride divertito. Si vede che siamo fratelli. Sposta delle ciocche di capelli dal suo viso e gratta la barba accennata.
<Simpson mi ha detto che è successo ieri sera> comincia tranquillo.
"Si, beh, per te non è una novità che Camila abita da me" rispondo tranquilla.
<Non mi ha detto solo questo> e li il suo viso si fa serio, il mio si sposta sul mio ipotetico fidanzato, che rimane in silenzio.
"Ma tu i fatti tuoi mai, eh? Prima piombi in casa mia e poi racconti i fatti nostri a mio fratello?" sbotto irritata.
<Non è questo il punto. I nostri genitori non approveranno, sopratutto dopo che hanno organizzato il matrimonio> interviene mio fratello. Li guardo uno alla volta per un paio di volte. Scoppio a ridere per l'assurdità della cosa.
<E' vero, non sta scherzando> finisco quasi per strozzarmi.
"Forse non ci siamo capiti" li guardo entrambi con quanta più rabbia io abbia in corpo.
"Io non mi ritengo più parte della famiglia e loro non hanno nessun cazzo di diritto su di me okay? Sopratutto se è per far fruttare gli affari!" urlo, ormai stanca di sentire sempre le stesse assurdità, pretese e idiozie.
<Per favore, calmati, non c'è bis..->
"Calmarmi? Andate al diavolo tu, lui e pure quegli odiosi bastardi. Io ho la mia vita e faccio ciò che voglio. Chiaro?" tuono ad entrambi. Non intendono fiatare ed io cerco di calmarmi riprendendo il mio respiro regolare.
"Tu vedi di prepararti invece, abbiamo un'esibizione" dico guardando Bradley, che mi osserva quasi terrorizzato. Ritorno a casa dopo avergli dato l'indirizzo del posto. Fumo ancora e ancora, cercando di non perdere la calma. Indosso dei jeans strappati chiari, un top nero che lascia scoperta un po' di pancia e delle air max nere. I miei occhiali da sole non mancano, non perchè ci sia chissà quanta luce, ma aiutano a confondermi tra la folla. Infilo la giacca di pelle nera e dopo aver messo Alien e preso le chiavi della macchina, esco. Una volta arrivata aspetto circa dieci minuti prima che mi appaia Brad davanti agli occhi.
<Ei> non ha nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia, fantastico. Cane con la coda tra le gambe insomma.
"Ciao" restiamo impalati per qualche secondo non sapendo cosa dire, come e in quale momento. Guardo l'orologio e mi accorgo che l'evento é gia iniziato.
"Dobbiamo andare e ricorda, dopo stasera, non voglio più saperne nulla chiaro?" ribadisco fredda. Il suo sguardo è triste e ferito, ma anche consapevole che è la cosa giusta da fare. Non è mai stato un cattivo ragazzo, ma ha sempre seguito alla lettera tutto ciò che gli veniva chiesto e questo non mi è mai piaciuto. Entriamo nell'arena dopo aver passato dei controlli e quando trovo Ashton mi passa i biglietti per i posti centrali nella quarta fila davanti, in modo che Camila ci possa vedere.
Mi informa che hanno vinto, hanno superato di poco le Little Mix e che ora si esibiranno. Aspettiamo pochi minuti prima che la musica invada le nostre orecchie e lei e le sue due colleghe facciano comparsa, confermando la loro vincita. Tutto il pubblico le applaude e le acclama, io rimango ad osservare. Parte la prima canzone ed io ricordo immediatamente la prima volta che l'ho sentita. Ogni suo movimento, ogni parola che pronuncia, mi rapiscono. Dimentico la presenza di tutti e mi concentro solo sul suo corpo e sulla sua voce.
-Adesso vi faremo sentire un nuovo brano, siete pronti?!- esclama sorridendo al pubblico che urla impazzito. E' in quel momento che si volta nella mia direzione e mi fissa, il suo sorriso sparisce e inizia a fissare qualcuno al mio fianco. Guardo alla mia destra ricordandomi di Brad e poi guardo lei sorridendo, in segno di sfida. Vedo i suoi occhi chiudersi appena e il suo sguardo diventare quasi colmo di gelosia e di rabbia.
-Come on!- grida e le due musiciste iniziano a suonare. Parte una musica particolare e li ritorno nel mio mondo.You think, that you'll die without him
Pensi che morirai senza di lui
You know, that's a lie that you tell yourself
Sai che è una bugia che ti racconti
You fear, that you'll lay alone forever now
Hai paura che non incontrerai mai un altro
It ain't true, ain't true, ain't true, no
Ma non è vero, non è vero, non è vero.
So put your arms around me tonight
Allora metti le tue mani intorno a me stasera
Let the music lift you up
Lascia che la musica ti sollevi
Like you've never been so high
Come se non fossi mai stata così in alto.
Open up your heart to me
Aprimi il tuo cuore
Let the music lift you up
Lascia che la musica ti sollevi
Like you've never been this free
Come se non fossi mai stato così libero
'Til you feel the sunrise let the music warm your body
Lascia che la musica riscaldi il tuo corpo
Like the heat of a thousand fires
Come il caldo di un migliaio di fuochi.
The heat of a thousand fires
Come il caldo di un migliaio di fuochi.
Ain't no crying in the club (hey, hey)
Non piangere nel club (hey, hey)
Let the beat carry away, your tears as they fall baby
Lascia che il battito sostenga le lacrime mentre cadono, baby
Ain't no crying in the club (hey, hey)
Non piangere nel club (hey, hey)
With a little faith, your tears turn to ecstasy
Con una piccola fede, le tue lacrime giungono all'estasi
Ain't no crying in the club
Non piangere nel club
I won't, I won't, I
Io non voglio, io non voglio, io..
Ain't no crying in the club
Non piangere nel club
I won't, I won't, I
Io non voglio, io non voglio, io..
Ain't no crying in the club
Non piangere nel clubSi muove sensualmente, ogni tanto va da una parte all'altra del palco per salutare e poi ritorna al centro per ballare, cantare e guardarmi. Alla fine della canzone, io sono completamente in estasi per quella visione di lei accaldata, sexy, vestita con un body e dei pantaloncini di pelle che risaltano le sue curve. E' all'ultima nota della canzone, quando mi guarda fisso negli occhi.
-LAUREN E' MIA- urla. Silenzio seduta stante. Nessuno fiata. Io sorrido. E' questo che aspettavo. E ora nessuno potrà mettersi in mezzo. Mi guarda e io le sorrido prepotente.
"Ed io sarei tua eh?" commento divertita. Lo guardo e lui é demoralizzato.
<È stato bello conoscerti La-Michelle> si corregge.
"Addio, Brad" dico fredda. Lui annuisce e se ne va non so dove.
STAI LEGGENDO
Unexpected love (GL)
FanfictionStringe le gambe intorno a me, i nostri corpi sono attaccati quasi del tutto. "Non sono quello che cerchi, Camila" dico con voce roca, quasi a ricordarlo più a me che a lei. -Lo so- i palmi delle sue mani sulle mie guance, sono calde e scendono fin...