Dopo che Ashton se ne va, cerco nei dintorni Camila, senza trovarla, finchè non mi accorgo della portafinestra aperta. La raggiungo a passi lenti, ma in modo che possa sentirmi e non spaventarsi, il cellulare nella mano destra tenuta vicino al fianco.
-Ho sentito Sofia- comincia, senza che le dica niente.
-Ha detto che in casa le cose non vanno molto bene, i miei genitori discutono un giorno sì e l'altro pure. Da un lato mio padre che mi difende, dall'altro mia madre che non accetta questa cosa per nessun motivo- sospira. Continuo a stare in silenzio, non sapendo se abbia finito o si aspetti una risposta da parte mia. Fa fresco, non serve nemmeno che prenda il plaid. Mi freno dal rientrare e prendere una sigaretta, per attenuare la strana e lieve ansia che inizia a prendermi lo stomaco, rimango ferma.
-Se Shawn si fosse fatto gli affari suoi, se mi avesse lasciato il tempo di tastare il terreno, le cose non starebbero in questo modo. Ma quello che mi fa ancora più rabbia, è che lei nemmeno prova a capirmi o accettarlo, nemmeno un po'- ha alzato la voce, la mano libera la porta alla ringhiera per stringerla. Mi avvicino quel che basta a far toccare il mio petto con la sua schiena, stringendola da dietro e appoggiando il mento sul suo capo.
-Quel che più mi fa rabbia, è il fatto che improvvisamente non mi vede nemmeno come sua figlia! Come può una madre arrivare a tanto? Mi ha insegnato tanti valori positivi, l'affetto, il rispetto, per cosa poi? Per sputarci sopra appena scopre che sua figlia, la futura nuova stella, sta con una ragazza?!- ha iniziato a piangere, non dicendo più una parola. La stringo forte a me e, quando si volta, si nasconde col viso nell'incavo della mia spalla. Non le dico niente, non so cosa potrebbe farla stare meglio, non sono la persona più indicata a parlare di queste cose.
Passa qualche minuto prima che si calmi e che io abbia qualcosa da dirle, cercando di non essere troppo dura.
"Molte persone predicano bene ma razzolano male, Camila. Non penso che tua madre ti odi o non ti voglia più bene, non riesce semplicemente ad accettare questo cambiamento da parte tua. Ti ha cresciuta nel modo tradizionale, immaginandoti con un ragazzo e dei bambini. Le sue prospettive di vita futura per te sono cambiate, ora ha paura che io non possa darti quel che ti darebbe un uomo, è comprensibile" le accarezzo i capelli arrivando alla schiena, lei mi stringe più forte, sta smettendo di piangere e la sento tirare su con il naso.
"Dalle tempo e cerca di rendergliela più facile da comprendere. Sicuramente la sua è tutta una paura mascherata nei tuoi confronti, sopratutto perchè di me non sa praticamente nulla. Vedrai che si aggiusterà tutto" le bacio la fronte.
-Lo pensi davvero?- ci guardiamo e accenno un sorriso. Lo spero davvero.
"Sì".. . .
STUDIO 338, LONDRA.
Manca poco all'inizio dell'esibizione delle Liars e sono al quanto nervosa.
Dopo il suo sfogo, siamo andate a farci una camomilla e a guardare un po di tv. Dopo quasi mezz'ora ci siamo preparate, dovendo accompagnarla un'ora prima per delle prove finali e la prova costume di scena. Io, ovviamente, non sono potuta restare e forse è meglio cosí. Ho invitato Normani, anche se all'ultimo, volendo in parte un po' di compagnia e sostegno, dall'altra mi sono resa conto che è da tanto che non passiamo del tempo insieme.
Sto aspettando da quasi dieci minuti che arrivi, i nostri posti sono in prima fila insieme ad Ashton, che mi sembra al quanto nervoso, mia sorella, i vari componenti della band e qualche manager a me sconosciuto. Penso ci siano anche dei giornalisti, ma sarebbe strano il contrario.
<Scusa il ritardo, c'era un traffico pazzesco> il mio sguardo si sposta verso la mia amica, che si avvicina velocemente. Mi appoggia una mano sulla spalla e mi sorride in segno di saluto, poi si siede al mio fianco mettendosi comoda.
"Tranquilla, so quanto possano essere intasate le strade, sopratutto durante un evento" rido tranquilla, tornando a guardare il palco.
<C'è tanta gente questa sera, avranno incassato parecchio. Ultimamente il loro gruppo sta andando alla grande, con il ritorno dei 'Five Seconds of Summer' avranno ancora più pubblicità> la vedo serena e allegra, forse è contenta dell'invito, oppure è per altro.
"Beh sei parecchio informata, sarai uscita con Dinah, immagino, per sapere queste cose e altre. Oppure le segui anche tu?" sorrido giocosa.
<Chissà, Jauregui, potrebbero essere pure entrambe> mi fa la linguaccia.
Le luci si spengono improvvisamente e tutti iniziano ad urlare e applaudire.
Ci siamo. Mi tremano le gambe e il mio stomaco lo sento rivoltarsi. Sento una mano sulla mia.
<Andrà tutto bene. Farà male, forse, ma ricorda che è passato.
Saranno una traccia del tuo percorso queste canzoni, ma non toglie che ci sia stato del bello>
"Grazie, Mani, cercherò di tenerlo a mente" e mi volto di nuovo a guardare avanti a me.
<Buonasera a tutti! Da parte mia e delle mie compagne di band, posso dire che è un piacere suonare in questo locare. Ma sopratutto, è un onore fare da apertura per il ritorno del nostro gruppo preferito, i Five Seconds of Summer!> tutti applaudono ancora più forte, con tanto di fischi. Dinah sa proprio trascinare la folla.
<Allora, siete pronti?!> e tutti urlano un forte 'sì'.
<Bene, cominciamo!> e inizia a suonare la chitarra, mentre Ally comincia con la tastiera elettronica. La musica sembra promettere bene, ma, per quanto io possa aver dubitato di Camila inizialmente, so che mi piaceranno tutti i brani che ascolterò.
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Unexpected love (GL)
FanfictionStringe le gambe intorno a me, i nostri corpi sono attaccati quasi del tutto. "Non sono quello che cerchi, Camila" dico con voce roca, quasi a ricordarlo più a me che a lei. -Lo so- i palmi delle sue mani sulle mie guance, sono calde e scendono fin...